Criscitiello: "Ridicolo il criterio dei ripescaggi in Serie C"

22.01.2018 14:20 di  Sebastian Donzella  Twitter:    vedi letture
Michele Criscitiello
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Michele Criscitiello
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Michele Criscitiello, direttore di Sportitalia, tramite il consueto editoriale di TMW ha analizzato la corsa alla FIGC e i problemi della Lega Pro: "Gravina, in C, ha fatto cose buone in poco tempo. Playoff allargati, anche se a me non piacciono, ordine e disciplina, e ha ridato grande visibilità ad un campionato dimenticato dal Signore. Certamente i casi Vibonese, Modena e Vicenza non sono un grande spot per lui ma è stato sfortunato e condizionato da regole assurde che partono dalla Federazione. Tra Sibilia e Gravina vinca il migliore. Importante è non far candidare anima "candida" Tommasi. Sibilia e Gravina sono entrambi bravi. Sibilia più bravo negli accordi politici e, forse, con più potere. Gravina più attento alla comunicazione, all'immagine e alla visibilità per i suoi campionati (cosa che a Sibilia è sfuggita completamente in questi mesi). Chiunque vinca dovrà attuare le riforme dei campionati al più presto. Ma soprattutto cambiare alcune normative ridicole.

Una società piena di debiti non può essere iscritta al campionato per poi saltare ad ottobre o gennaio. Ridicolo il criterio dei ripescaggi in serie C. Una barca di soldi a fondo perduto preclude l'iscrizione di società sane per far iscrivere società morte (vedi Modena e Vicenza). Cambiare il salary cup in serie B, distribuire diversamente le mutualità che partono a pioggia dalla serie A, obbligare i club di A ad utilizzare almeno 6 italiani negli 11 iniziali per valorizzare il mercato interno, abolire l'obbligo delle fideiussioni nel passaggio di calciatori italiani da un club all'altro, distribuire soldi alle società di serie D che pagano ma non incassano mille euro, dare un senso ai play off di serie D per evitare che i campionati finiscano a febbraio con una sola vincitrice su 18-20, togliere un girone di serie C perché tre sono troppi. Infine rivedere la regola degli Under che così ammazza giocatori, anche bravi, a 23 anni e creare un futuro ai calciatori che finiscono la carriera senza soldi e senza futuro. Tralasciando ovviamente le star che non rientrano nella categoria dei "normali calciatori". Che sia Gravina o Sibilia, c'è un mucchio di cose da fare. Ma che qualcuno le faccia. Altrimenti avrà ragione Malagò: meglio un Commissario che un Presidente immobile".