Ecco il programma di Gravina in vista delle elezioni in FIGC

12.01.2018 17:20 di Nunzio Danilo Ferraioli Twitter:    vedi letture
Fonte: Ivan Cardia per TuttoMercatoWeb.com
Ecco il programma di Gravina in vista delle elezioni in FIGC
TMW/TuttoC.com
© foto di Luca Marchesini/TuttoLegaPro.com

"Il pallone, come il mondo, gira e quando pensi che sia notte, dall'altra parte in realtà è già giorno". Con questa frase si apre, anzi per la precisione si chiude, il programma di Gabriele Gravina (in foto). Da oggi il numero uno della Lega Pro è infatti ufficialmente candidato per le prossime elezioni federali, ma già da ieri, nel corso dell'incontro con le altre componenti federali, ha proposto una bozza del suo programma elettorale. O meglio, della sua piattaforma programmatica. I progetti per la FIGC, le riforme che intende portare avanti: le soluzioni per i mali del nostro calcio. Un documento ancora in fase di definizione, perché lo stesso Gravina ha chiarito che si tratta di una bozza e che serviranno ulteriori modifiche; un documento che noi di TMW abbiamo avuto modo di leggere e studiare in anteprima. E che, in sintesi, vi proviamo a illustrare.

CINQUE AREE DI INTERVENTO
Il piano strategico passa attraverso l'individuazione di grandi temi su cui mostrarsi innovatori e riformatori. Cinque aree di intervento, appunto, chiamate "dimensioni". In ordine: organizztiva, sportiva, economica, etica e sociale. Al centro, però, c'è il grande obiettivo del pallone nostrano: la sostenibilità. La meta da inseguire, si legge, è quella della sostenibilità, intesa come capacità di assicurare la migliore qualità sportiva al sistema attraverso la "strutturale" salute gestionale degli enti associativi. Un obiettivo da perseguire sia intervenendo sulla qualità degli impianti e del progetto gestionale dei club, sia puntando forte sui giovani. Settore giovanile e infrastrutture sono gli asset strategici, soggetti e luoghi ciò da cui ripartire. Da un lato il LABORATORIO ITALIA: fliera giovanile, seconde squadre, accademie federale, anche "l'ora di calcio" da introdurrre a scuola. Dall'altro STADIO ITALIA: attività di supporto dei club, un fondo federale per iniziative e investimenti. I grandi eventi, uno anzitutto: la candidatura al campionato europeo 2028.

L'ANALISI AREA PER AREA

Dimensione organizzativa
Tutto ciò che attiene alla sfera politico-organizzativa, inerendo agli indirizzi gestionali e alle principali funzioni della FIGC. L'obiettivo è migliorarne qualità, efficenza ed efficacia, per consentire all'ente di svolgere al meglio i suoi compiti specifici e di costituire un volano per l'intero movimento. Gravina propone una riforma della FIGC sin dalle fondamenta, a partire dalla revisione dello statuto, ivi compresi i criteri elettorali e la creazione di nuove maggioranze. Non più una componente come la LND che da sola può decidere, o quasi, chi eleggere. La composizione di un governo federale vero e proprio, con commissioni e consulte per portare avanti i progetti individuati come meritori. La creazione della Federcalcio Servizi Srl, sul modello della Calcio Servizi già esistente per la Lega Pro. Il club Italia, con compiti specifici, divisi in mainera da rispecchiare le dinamiche di una società. Poi la riforma del settore tecnico, con la creazione di apposite accademie federali, su quello che tante volte è stato definito il "modello francese". Nuovi controlli: c'è la proposta di un nuovo Codice dei Controlli Federali, come pure una task force per i trasferimenti societari, memore delle difficili situazioni vissute in Lega Pro negli ultimi tempi. E poi due cavalli di battaglia di Gravina: il rating e il casellario di onorabilità. Per lasciare un segno, positivo o negativo, su chi vuole entrare nel mondo del calcio. Ultime non ultime, le riforme normative. La giustizia sportiva, da ristrutturare, riordinare e digitalizzarie. Le novità sulle norme federali, ma anche lo stimolo a modifiche legislative, dalla normativa sui diritti tv a quella sugli impianti. E poi le attese leggi su apprendistato, semiprofessionismo e una legge quadro sul dilettantismo.

Dimensione sportiva
Due squadre in meno in B, 60 squadre in C. Ma a cambiare è la struttura stessa della competizione. Gravina propone una riforma dei campionati che introduca il semiprofessionismo, recuperando in parte il patrimonio storico della vecchia Serie C2. Professioniste rimarrebbero solo Serie A e Serie B: 20 squadre a testa, 40 in tutto. Rimangono 60 le squadre di Serie C, ma il campionato diventa semiprofessionistico, con tutte le novità che questo comporta, anche in termine di oneri e semplificazione nell'accesso al mondo del calcio.

Cinque squadre in meno in Serie D, che resta a nove gironi ma da 167 passa a 162 squadre totali. Altro cavallo di battaglia: le seconde squadre, da valutare e introdurre, anche se nel programma, redatto sotto forma di slides, non è specificato come e con che caratteristiche. Novità, certo non marginali, previste anche in tema di formazione (ancora le accademie federali) e tutela della salute (l'introduzione di una cartella clinica digitale). Molto interessante, ma da verificare come possa avvenire concretamente, l'introduzione della figura dei manager, indicati come diversi sia da allenatori che dai direttori sportivi. E poi, ancora, Euro 2028: un obiettivo concreto a cui puntare per l'Italia e la FIGC.

Dimensione economica
Quella che tanto fa soffrire, specie, appunto, in Serie C. L'obiettivo è quello di creare valore e di attivare quelle risorse necessarie per sviluppare il sistema e trovare un tangibile riconoscimento sul piano della capacità del nostro sistema calcio di attrarre risorse indispensabili al proprio percorso di crescita. Due obiettivi sul piano esterno: accrescere le occasioni e la progettualità per un contatto di tipo commerciale; riposizionare il calcio italiano nel quadro sportivo nazionale ai fini della distribuzione delle risorse. Il tutto valorizzando il marchio, ma anche coinvolgendo maggiormente i tifosi. E promuovendo il marchio FIGC all'estero.

Dimensione etica
Un settore che riguarda tutto quanto serva per un calcio trasparente, sano e corretto. Qui si parla, soprattutto, di principi: trasparenza, lotta al match fixing, lotta al doping.

Dimensione sociale
Anche qui, discorso di più ampio respiro: il calcio come veicolo di attenzione, di esempi e di azioni tese ad aggregare, includere e sviluppare la componente umana del proprio sistema. La valorizzazione del territorio, il dialogo con i tifosi, l'inclusione sociale, i progetti per la scuola, le partnership con le università e il patrimonio storico/culturale gli obiettivi.