Pres. Viterbese: "Ecco perchè esonerai Allegri e Sarri"

21.04.2018 14:30 di Marco Pieracci   vedi letture
Piero Camilli
TMW/TuttoC.com
Piero Camilli
© foto di Federico Gaetano

Alla vigilia di Juve-Napoli, match che con ogni probabilità deciderà le sorti del campionato di Serie A, La Gazzetta dello Sport ha intervistato il presidente della Viterbese Piero Camilli, che nella sua infinita collezione di esoneri può vantare anche quelli di Massimiliano Allegri e Maurizio Sarri: "Allegri era ancora giovane, ma si vedeva che sarebbe diventato un grande tecnico, d'altronde lo era anche quando giocava. Da noi a Grosseto era molto pacato, ora lo vedo bello carico, butta via la giacca quando si arrabbia, mi piace. Perché lo esonerai? La prima volta (2005-06, ndr) perché era acerbo, ma alla fine di quel campionato lo richiamai per fare i playoff e con lui perdemmo la finale col Frosinone. Lo confermai l’anno dopo, però i risultati non venivano malgrado avesse una squadra fortissima, infatti con Cuccureddu salimmo in B.

Ma quando esonerai Max piangemmo in due, mi è dispiaciuto. Sarri era uguale a oggi, già allora diceva che quando si sporca la partita bisogna pulirla. Era un tipo sanguigno, ossessivo, soprattutto negli schemi sulle palle inattive. Perché non lo confermai dopo quel bel campionato? Aveva altre prospettive. Peccato, perdemmo i playoff all’ultima giornata e poi capimmo il perché, con la storia del calcioscommesse e i nostri giocatori coinvolti. Lui aveva capito che qualcosa non andava e me lo disse".