Pisa, Corrado: "Un anno fa chiudevamo l'acquisto del club"

15.12.2017 21:10 di Claudia Marrone Twitter:    vedi letture
Pisa, Corrado: "Un anno fa chiudevamo l'acquisto del club"
TMW/TuttoC.com

Ai microfoni di gianlucadimarzio.com, a parlare in casa Pisa - quando ricorre un particolare evento della recente storia nerazzurra - è l'amministratore delegato Giovanni Corrado, che ripercorre le tappe che hanno portato la sua famiglia all'acquisto del club:



"In questi giorni, nel dicembre 2016, stavamo chiudendo l’operazione per l’acquisizione della società. Tutto era nato dall’invito di Andrea Abodi di salvare il Pisa. Ci aveva conosciuto ai tempi del Parma e aveva preso gusto a chiamarci quando le situazioni diventavano complicate. Il Parma, però, non avevamo potuto salvarlo perché i numeri debitori erano insostenibili per chiunque. Qui, invece, nonostante le dinamiche societarie fossero state molto simili a quelle di Parma, venendo l’anno prima dalla C, i numeri erano inferiori e quindi c’era ancora un flebile margine di salvataggio. La trattativa con la vecchia proprietà è stata lunghissima, a tratti snervante, senz’altro non priva di colpi di scena. Il momento più brutto è stato quando ci siamo ritrovati a casa dell’ex presidente a trattare, chiusi in un stanza per ore e ore con in mezzo un tavolo che sembrava un ring. Ci parlavamo e dopo un certo lasso di tempo noi e lui tornavamo negli angoli della stanza con i nostri rispettivi legali. Ma ce ne sono stati tanti altri di momenti poco simpatici. Ricordo la prima volta che sono venuto a Pisa in occasione della sfida contro il Bari all’Arena. La trattativa sembrava chiusa, invece, torniamo a casa e troviamo la sorpresa: il rifiuto a trattare della vecchia proprietà. Alla fine, però, dopo tre mesi di notti insonni ce l’abbiamo fatta. Benché poi, anche una volta chiusa, abbiamo trovato qualche sorpresa inaspettata. Eh, ci sarebbe qualche aneddoto da raccontare... e forse anche qualche sassolino! Ma non è ancora il momento di tirarli fuori, spero di farlo un giorno, più in là, con “in tasca” un bel sorriso".