Lecce, Saraniti: "A gennaio su di me anche Catania e Pro Vercelli"

13.02.2018 18:30 di Valeria Debbia Twitter:    vedi letture
Andrea Saraniti, foto archivio
TMW/TuttoC.com
Andrea Saraniti, foto archivio
© foto di Giuseppe Scialla

Arrivato al Lecce nell’ultima sessione di mercato, nelle prime due apparizioni con la nuova maglia l'attaccante Andrea Saraniti ha messo a segno già due reti. “Mai avrei pensato di essere buttato da subito nella mischia - ha raccontato il neogiallorosso ai colleghi di gianlucadimarzio.com -. Il Lecce è un’opportunità incredibile: come avrei potuto dire di no?”.

Saraniti prosegue parlando del suo sogno nel cassetto: “Racconto sempre di voler fare come Giorgio Corona. Anni e anni di sacrifici e poi, un giorno, arrivare in Serie A: mi basterebbe giocarci anche per una sola stagione”. Magari, proprio con i giallorossi, ambiziosi almeno quanto lui. “Serie C?! Ma quale Serie C… Sembrerà pure una frase fatta, ma Lecce ha poco a che fare con questa categoria. E non lo dico perché ci gioco! I tifosi, la bellissima città, persino il modo di vivere il calcio: è davvero una delle piazze migliori d’Italia”.

Spazio poi ai più bei gol segnati: "Lo scorso anno non credevo ai miei occhi quando, con la Vibonese, ne feci due proprio al Lecce. Quando a gennaio sono arrivato qui, mi hanno scritto in tantissimi: < Ancora ci ricordiamo quella doppietta... >. Speriamo che le reti contro Catanzaro e Bisceglie abbiano fatto dimenticare quelle messe a segno da avversario!”,

Anche il Catania, lo scorso gennaio, ha provato a riportarlo in Sicilia: “Si erano interessati ma non siamo mai entrati nel vivo della trattativa. Oltre al Lecce, però, su di me c’era forte la Pro Vercelli. Grassadonia mi aveva adocchiato quando allenava la Paganese e avrebbe voluto portarmi in Serie B. Alla fine, hanno fatto altre scelte, dicendomi che se avessi continuato a far bene con la Virtus Francavilla ci saremmo risentiti a fine stagione”. E invece…: “Si è fatto avanti il Lecce. Mentre mi allenavo, il mio procuratore, Giuseppe Piraino, parlava con Meluso e con la Virtus. Mia moglie era a Messina, non sapevo con chi confrontarmi: ne stavo uscendo pazzo!”. Alla fine l’affare è andato in porto e Saraniti ora si trova alla corte di Liverani: “Da palermitano, lo seguivo quando giocava in rosanero con Miccoli, Pastore, Cavani: era uno squadrone! E poi lui c’aveva due piedi…”.