S.Leonzio, Arcidiacono: "Deluso per fischi tifosi etnei"

13.03.2018 16:00 di  Valeria Debbia  Twitter:    vedi letture
S.Leonzio, Arcidiacono: "Deluso per fischi tifosi etnei"
TMW/TuttoC.com
© foto di Giuseppe Scialla

Festa a metà per Pietro Arcidiacono domenica in occasione del ritorno al 'Nobile' della Sicula Leonzio con la disputa del derby col Catania (finito a reti bianche). All'attaccante bianconero non sono andati giù i fischi dei tifosi etnei, cui hanno comunque fatto da contraltare gli applausi di quelli di casa.



Il giocatore si è così sfogato sui social network, come riportato dai colleghi de La Sicilia: “Non è mia abitudine farlo ma ad oggi mi vedo costretto a scrivere ciò che penso a tutti quelli che un tempo mi reputavano un amico, un fratello e oggi invece mi pugnalano alle spalle nascondendosi dietro la tastiera di un pc. Voglio dirvi che mi sento deluso e amareggiato dai continui fischi e cori a mio sfavore ieri durante la partita. Pensavo di essere riuscito a trasmettervi anche nella partita di andata l’emozione che mi esplodeva dentro nel calpestare il campo del Massimino, sì perché anche se ad oggi purtroppo il mio sogno non si è avverato, ho sempre sperato di poter indossare quella maglia rosso azzurra tanto desiderata, proprio perché l’amore per la mia città è sempre stato un mio punto debole. Il Catania è la mia città, la mia vita ma questo è il mio lavoro. Io sono pagato per giocare e quindi per segnare nonostante faccia male farlo contro la propria città. Io ho delle responsabilità, come uomo, verso una squadra che è la Sicula Leonzio che crede in me e che non voglio deludere e verso la mia famiglia che non campa d’aria. Perciò se volete continuare a non capire e a trarre delle conclusioni assurde fate pure. Chiamatemi pure figlio di puttana, uomo di merda, in fin dei conti vuol dire che fratelli, amici non lo siete stati mai, io continuerò a fare quello per cui sono nato, perché questa è la mia passione, ripeto il mio lavoro, la mia vita e malgrado voi pensiate il contrario io mi reputo un catanese doc, uno che non ha bisogno forse di indossarla quella maglia perché i colori rosso azzurro li porta già nel suo cuore”.