Jacopo Fanucchi ❤ Silvia Franceschi

La rubrica di TLP, con le interviste alle compagne dei calciatori in Lega Pro: mogli, compagne e fidanzate si raccontano
01.05.2015 23:00 di Claudia Marrone   vedi letture
Jacopo Fanucchi ❤ Silvia Franceschi
© foto di TLP

Jacopo Fanucchi, trequartista classe 1981 attualmente in forza all’A.C. Prato, una vita divisa tra i suoi grandi amori: il calcio e la famiglia. Lo sport lo ha da sempre accompagnato, la sua carriera nei professionisti iniziò nel 2001, proprio quando una sera, dopo le fatiche calcistiche, decise di andare a ballare in una nota discoteca di Viareggio. E fu li che conobbe sua moglie Silvia Franceschi, che ai lettori di TuttoLegaPro.com racconta la loro storia d’amore.

Silvia, come vi siete conosciuti tu e Jacopo?

“Sono ormai 14 anni che io e mio marito ci conosciamo, e tutto è nato grazie a sua sorella, che al tempo era una mia collega di lavoro. Una sera al Seven, la nota discoteca della Versilia, abbiamo avuto l’occasione di incontrarci: io ero con sua sorella, lui con dei compagni di squadra. E da quella sera abbiamo iniziato a frequentarci, fino poi a metterci insieme”.

E c’è già stata anche la proposta di matrimonio...

“Si si, ormai da un po'! (ride, ndr) Abbiamo prima convissuto 8 anni, poi quando sono rimasta incinta di Gianmaria, il nostro primo figlio, ci siamo sposati in comune, a Lucca. Ma a questo primo matrimonio è seguito, sette mesi dopo, anche quello in chiesa, che era il mio sogno: abbiamo battezzato il bimbo e ci siamo sposati. Al tempo vivevamo a Figline Valdarno, ma ci siamo sposati a Lucca…che macello organizzare tutto a distanza!” (ride di nuovo, ndr).

Il lato brutto, se così si può dire, del calcio: tanti spostamenti. Tu hai sempre seguito Jacopo?

“Si, non ho mai avuto problemi nel girare per l’Italia, e sinceramente lo rifarei mille volte, anche adesso, nonostante con i figli non sia semplice muoversi. Ma, seppur tra le mille difficoltà, credo sia giusto tenere unito il nucleo familiare: non ci siamo mai trovati male”.

Parli di figli, al plurale…Gianmaria non è solo?

“No, c’è anche Martina, che ha 18 mesi! Tra i due ci passano proprio 4 anni, sono nati a novembre entrambi: aldilà della differenza di età, che magari ora può sentirsi, sono molto uniti”.

Che tipo di padre è Jacopo?

“Molto affettuoso e amorevole, quando non si allena è sempre con loro…anche adesso (al momento della telefonata, ndr) è nella stanza giochi con i figli. A Jacopo comunque sono sempre piaciuti i bimbi”. 

Ci dici invece un pregio e un difetto di tuo marito come uomo?

“I due grandi difetti te li dico subito: è eccessivamente apprensivo sia con me che con i bimbi, e anche molto disordinato, in casa bisogna sempre corrergli dietro! Però è un uomo molto generoso, umile, rispettoso e davvero molto educato”.

Un po’ meno educato con i portieri avversari, che ha punito tante volte. Tanti gol…ma quante dediche?

“Tante, sia a me che ai bimbi. Però non chiedermi le partite, che non le ricordo!” (ridiamo, ndr).

Non ti piace molto il calcio?

“Prima di conoscere lui non seguivo questo sport, adesso, in tutta sincerità, seguo solo lui! Prima di avere i bimbi seguivo Jacopo anche in trasferta, ora solo nelle gare casalinghe”.

Era un po’ che non lo chiedevo…sapresti spiegarmi la regola del fuorigioco?

“Non potevi chiederlo alla prossima intervista? (ridiamo a crepapelle, ndr) Ma la so, o almeno, credo di saperla: è fuorigioco quando un calciatore, al momento del passaggio di un compagno, è oltre la linea della difesa avversaria”.

Perfetta, un regalo Jacopo te lo deve! Ma… qual’è quello più bello che ti ha fatto?

“Sicuramente i nostri due figli”.

Tornando invece al campo: qual’è stato il momento calcisticamente più bello per Jacopo?

“Sicuramente Pisa: arrivò in nerazzurro nel gennaio 2011 per rimanere solo sei mesi, ma furono molto intensi. Così come lo sono state le due stagione successive ad Alessandria. Due piazze belle e importanti”.

Ma il calcio ha mai influenzato la vostra vita di coppia?

“In modo negativo no, semmai solo positivamente. Girando sempre, ed essendo quindi soli, siamo diventati ancora più uniti di quanto lo fossimo all’inizio”.

Per il mondo del calcio tuo marito è un “vecchietto”; una volta appese le scarpette al chiodo vorresti che comunque rimanesse legato a quell’ambiente?

“Io sarei felice se rimanesse nel mondo del calcio, perché è uno sport che ha proprio nel cuore, e anche lui ha già espresso questa volontà, gli piacerebbe diventare allenatore. Ma intanto vediamo quanto ancora può giocare”.

C’è qualcosa in particolare che vuoi dirgli tramite questa intervista?

“Sia io che i bimbi siamo felici e orgogliosi di lui, lo amiamo tanto e speriamo di cuore possa realizzare tutti i suoi sogni. Per noi è sempre il numero uno”.

L'immagine di un abbraccio tra Jacopo Fanucchi e la moglie Silvia
© foto di TLP
I piccoli della famiglia Fanucchi: Gianmaria e la sorellina Martina
© foto di TLP
Un primo piano di Jacopo Fanucchi con la moglie Silvia
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Un'immagine del matrimonio tra Jacopo Fanucchi e la moglie Silvia. Quel giorno venne battezzato anche il piccolo Gianmaria
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Che eleganza per Jacopo Fanucchi e la moglie Silvia
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Un autoscatto di Jacopo Fanucchi con la moglie Silvia
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