Marco Perini ❤ Aurora Beretta

La rubrica di TLP, con le interviste alle compagne dei calciatori in Lega Pro: mogli e fidanzate si raccontano
12.12.2014 22:30 di  Claudia Marrone   vedi letture
Marco Perini ❤ Aurora Beretta
© foto di Photofilm Production

Marco Perini, centrocampista classe 1985 attualmente in forza al Monza, calciatore esperto per la categoria e uomo simbolo, negli anni scorsi, della storica scalata del Carpi dalla Serie D alla Serie B. Promozione che tenterà di centrare con il Monza, anche per poter regalare una dedica molto speciale a chi gli cambierà la vita: se la promozione del Carpi è stata dedicata alla moglie, i successi del Monza potrebbero essere dedicati al figlio in arrivo. Il momento magico che il calciatore sta vivendo è raccontato proprio da sua moglie Aurora Beretta, che ai lettori di TuttoLegaPro.com racconta la loro storia d’amore.

Aurora, come vi siete conosciuti tu e Marco?

“Io e Marco ci siamo conosciuti tramite amici comuni, anche se siamo dello stesso paese non ci eravamo mai visti perché lui era sempre in giro per il calcio. Abbiamo iniziato a frequentare la stessa compagnia, lui però usciva con noi solo la domenica sera quando ritornava a casa e il lunedì, giorno di riposo: ma esci un lunedì, poi un altro ancora…dopo un po’ di mesi ci siamo fidanzati. E da allora sono passati più di sette anni”.

Riprendendo vecchi articoli, c’è una dedica molto particolare che Marco ti ha fatto: poco prima del matrimonio ti ha dedicato la promozione dell’allora suo Carpi in Serie B. Sicuramente una grande emozione, cui si è aggiunta quella del grande passo pochi giorni dopo…

“Sì, sono stati giorni magnifici ed indimenticabili. Marco mi aveva chiesto di sposarlo già l’anno prima, nel luglio 2012, quando eravamo in vacanza a Cuba: la sera del nostro quinto anniversario eravamo a L’Avana e, come nella migliore delle favole, dopo un discorso bellissimo si è inginocchiato e mi ha fatto la proposta con un anello stupendo. E l’anno dopo ci siamo sposati in chiesa, il 21 giugno a Macherio, il nostro paese; è stato un giorno meraviglioso, emozionante e super divertente. Sono arrivata in chiesa accompagnata dal mio papà a bordo di un’Ape Car fra mille risate di parenti e tantissimi amici. Questa gioia si accompagnava a quella cui accennavi, una altrettanto grande: cinque giorni prima, il 16 giugno 2013, il Carpi vinse la finale play off con il Lecce conquistando così la tanto sognata serie B”.

Dedica che tra l’altro ha sopperito ai pochi gol segnati: ma qualcuno di questi è riuscito a dedicartelo?

“Un gol è riuscito a dedicarmelo. Era il 27 marzo 2011 durante la gara Carpi-Bellaria e lui segnò il primo gol della partita: il giorno dopo mi mandò un messaggio con la foto del titolo di un articolo uscito sulla Gazzetta di Carpi: “Perini, gol dedicato ad Aurora”. E ovviamente fui felicissima”.

Magari il prossimo gol avrà una dedica ancora più speciale, chissà se coinciderà con la nascita del vostro pargoletto…

“Spero che il gol arrivi prima (ride, ndr). Il nostro primo bimbo nascerà a maggio: non sappiamo ancora se sarà un maschietto o una femminuccia, ma siamo veramente al settimo cielo”.

Carpi è comunque stata un’esperienza densa di emozioni: pensi sia stato quello il momento calcisticamente più bello per tuo marito?

“Probabilmente sì, credo che il suo miglior momento sia stata la stagione a Carpi unita alla conquista della Serie B. Comunque in generale i quattro anni vissuti a Carpi sono stati i più belli, ricchi di emozioni e grandi soddisfazioni, come quando vinse il premio “Bruno Cucconi” come migliore giocatore del Carpi nella stagione 2009/2010”. 

Effettivamente a Carpi è rimasto per diverse stagioni, poi ha iniziato a girovagare un po’ per l’Italia, come spesso accade ai calciatori: per te è un problema seguirlo?

“Più che un problema è stato per me un po’ complicato seguirlo, dato che io lavoro come infermiera: appena potevo, nei giorni di riposo dopo aver smontato dalle notti, correvo a prendere il treno e lo raggiungevo”.

Di sicuro non una passeggiata, conciliare due lavori comunque diversi non è mai semplice: il lavoro di Marco ha quindi mai influenzato la vostra vita di coppia?

“No, il calcio non ha mai influenzato la nostra vita di coppia, anche se stare lontani e non vivere la quotidianità non sempre è stato facile; ma appena potevamo stavamo insieme, soprattutto nelle soste del campionato e in quelle estive in cui abbiamo fatto dei viaggi stupendi in giro per il mondo”.

Ma a te il calcio piace?

“A dir la verità io non ho mai seguito il calcio, non ero mai stata un grande appassionata, finché non mi sono messa a seguire le sue partite e da allora andare allo stadio e fare il tifo mi diverte tantissimo”.

Arriviamo al Marco uomo. Domanda secca: pregi e difetti di tuo marito.

“Il suo più grande pregio è sicuramente la generosità: Marco è un ragazzo buono e molto altruista. E poi è romantico, sensibile, un po’ come me, e anche galante, vecchio stile, di quelli che per fortuna ti regalano ancora mazzi di fiori. Un difetto è il disordine: anche se è un precisino su molte cose, la casa quando c’è lui è un vero caos. Però è così un bravo cuoco che cerco di chiudere un occhio (ridiamo, ndr)”.

A proposito di regali: quale è il più bello che ti ha fatto?

“Il regalo più bello che mi ha fatto è stato l’anello di fidanzamento: stupendo,  proprio come lo desideravo io…ma d’altronde non poteva sbagliare, dopo la testa che gli ho fatto (ridiamo,ndr). E poi non dimenticherò mai il regalo per i miei 30 anni: mi ha fatto un sorpresa portandomi una sera a Firenze”.

C’è qualcosa in particolare che vuoi dirgli tramite questa intervista?

“Vorrei solo aggiungere che è un uomo meraviglioso, un marito quasi perfetto e sono sicura che sarà un papà stupendo. Gli auguro il meglio: che riesca sempre a realizzare i suoi sogni e tante vittorie sul campo e nella vita”.

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