Salvatore Bruno ❤ Maria Teresa Brivio

La rubrica di TLP, con le interviste alle compagne dei calciatori in Lega Pro: mogli, compagne e fidanzate si raccontano
06.02.2015 23:00 di Claudia Marrone   vedi letture
Salvatore Bruno ❤ Maria Teresa Brivio
© foto di TLP

Salvatore Bruno, attaccante classe 1979 attualmente in forza al Real Vicenza. Semplicemente Sasà, come è noto nel mondo nel calcio, a cui è legato a doppio filo da quasi vent’anni, anni in cui si è tolto veramente ogni soddisfazione possibile. Condividendone tante, anche poi fuori dal mondo del pallone con la moglie, che lo accompagna da ormai quindici anni. Ed è proprio lei, Maria Teresa Brivio, che ai lettori di TuttoLegaPro.com racconta la loro storia d’amore, la storia di due ragazzi che hanno imparato a fare dei punti in comune e delle difficoltà la forza per unirsi sempre di più per andare avanti in un cammino che ha regalato loro tante soddisfazioni. E che ne sta regalando ancora tante.

Mari, come vi siete conosciuti tu e Salvatore?

“Io e mio marito ci siamo conosciuti nel 2000 in una discoteca di Piacenza, dove eravamo con degli amici…anzi, lui ci provava con una mia amica! Però ci siamo incrociati casualmente la seconda volta e tutto è andato diversamente, lui si è fatto avanti con me anche se io non ero affatto alla ricerca di un fidanzato, è davvero nata per caso. Inizialmente mi ha un po’ fatto tribolare, poi ci siamo uniti e mi ha ripagata del periodo iniziale sia come uomo che come marito”.

Quindi ha subito mostrato pregi e difetti…

“Eh sì (ride, ndr). Però ormai sono quindici anni che stiamo insieme, anche la cosiddetta crisi del settimo anno è passata…quindi i pregi sono più dei difetti. Ciò che lo contraddistingue, comunque, è il suo chiudersi quando ha dei problemi, è un pregio e un difetto insieme, ma capisco lo faccia per non darmi preoccupazioni; per il resto posso solo dirne bene, mi aiuta molto in casa, anche se non è molto romantico, soprattutto in pubblico, dove è particolarmente timido”.

Niente dediche plateali per i tanti gol segnati?

“No, in campo non ha mai fatto cose particolari, però nelle interviste dedicava poi il gol, sia a me che ai nostri bimbi”.

Quanti figli avete?

“Due, una femmina e un maschio. Sofia è la più grande, ha nove anni, Nicolò invece tre”.

Che tipo di padre è tuo marito?

“Non posso lamentarmi, mi ha sempre aiutata tanto ed è molto presente”. 

Non deve però esser stato semplice spostarsi spesso con i figli piccoli e magari il tuo lavoro da gestire, ma si sa già in partenza che è un prezzo da pagare se si sta con un calciatore…

“A dir la verità io ho iniziato a lavorare dopo la nascita dei bimbi ed ho sempre seguito Sasà senza problemi. Anche adesso sto lavorando, abbiamo delle attività a Milano, ma io per fortuna riesco a far la pendolare tra Vicenza e Milano appunto, così la famiglia è unita. Chiaramente spostarsi quando si è soli è più semplice, con i bimbi si complicano le cose, anche se dopo i sette anni che Sofia ha vissuto a Modena si è subito ambientata bene nella nuova città e noi abbiamo scoperto un lato del suo carattere che non conoscevamo. Nicolò invece, essendo piccolo, per ora non ha mai sentito il peso dei cambiamenti”.

Una vita, la tua, passata con un giocatore…segui il calcio, vero?

“Sì, molto, ma lo seguivo anche prima di conoscere mio marito, sono da sempre tifosa del Piacenza, negli anni della Serie A andavo anche molto spesso allo stadio. E andarci adesso per vedere Sasà mi regala ancora più emozioni, la vivo più intensamente, mi dà soddisfazione vederlo giocare e mi piace l’atmosfera dello stadio. Poi al termine delle partite siamo obbligati a vedere Sky Sport, un classico… piace tantissimo anche a nostro figlio”.

Il calcio comunque è uno degli interessi che vi unisce, e questo credo che aiuti anche per non far influenzare troppo la vita di coppia…

“Assolutamente sì, ma ne abbiamo anche molti altri, come ad esempio il cinema, la musica, la discoteca. E il calcio non ha mai influenzato la nostra vita, come tutti i lavori può avere i suoi momenti bui ma noi li abbiamo superati insieme, con la piccola fortuna, nella sfortuna, che si sono concentrati tutti insieme”.

Ma di sicuro ce ne sono tantissimi anche positivi. Quale è stato quello calcisticamente più bello?

“Sì, di bellissimi ce ne sono davvero tanti, come la promozione con l’Ascoli dalla C1 alla B nel 2001-2002, i primi dieci gol in Cadetteria, la promozione con il Torino in Serie A, le cinquanta reti con il Modena. L’elenco è davvero lungo, anche se forse è Ascoli quello più strepitoso”.

Per il mondo del calcio però Sasà è ormai quasi all’età della pensione: una volta appese le scarpette al chiodo vorresti che comunque rimanesse legato a quell’ambiente?

“Eh sì, il calcio adesso è cambiato, ma lui non si preclude di poter giocare ancora un paio di anni, e le premesse ci sono tutte. Poi, comunque dicevo prima, per il futuro abbiamo anche delle attività a Milano, qualche progetto extra calcio lo avevamo già costruito proprio per avere delle garanzie. Però credo che Sasà difficilmente abbandonerà il suo mondo”.

Ma torniamo un attimo al passato: quale è il regalo più bello che ti ha fatto?

“I figli, senza dubbio, e l’avermi chiesto di sposarlo”.

E come ha fatto la fatidica proposta?

“Eravamo a Napoli, nel giugno del 2004, e lui mi ha semplicemente abbracciata dichiarandomi la sua volontà. La classica proposta con l’anello è arrivata dopo”.

C’è qualcosa in particolare che vuoi dirgli tramite questa intervista?

“Voglio ricordargli che mi sta facendo vivere un sogno, e che spero sia per sempre. Perché per me è tutto come il primo giorno”.

La famiglia Bruno al completo: mamma Maria Teresa, Sofia, papà Sasà e Nicolò
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Un'immagine dal matrimonio di Sasà Bruno con Maria Teresa
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Sasà Bruno e la moglie Maria Teresa
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Sasà Bruno con la moglie Maria Teresa ad una festa
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Il piccolo Nicolò Bruno, il figlio minore di Sasà e Maria Teresa
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Sofia Bruno, la figlia maggiore di Sasà e Maria Teresa
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