A LIVORNO GIORNI DECISIVI PER IL FUTURO DI VANTAGGIATO. IL VICENZA A UN PASSO DALLA FINE: 116 ANNI DI STORIA CHE SE NE VANNO. AKRAGAS, UN PROBLEMA DA 180 MILA EURO

Nasce a Bari il 23.02.1988 e di lì in poi vaga. Laurea in giurisprudenza, titolo di avvocato e dottorato di ricerca: tutto nel cassetto, per scrivere di calcio. Su TuttoMercatoWeb.com
10.01.2018 00:10 di  Ivan Cardia   vedi letture
A LIVORNO GIORNI DECISIVI PER IL FUTURO DI VANTAGGIATO. IL VICENZA A UN PASSO DALLA FINE: 116 ANNI DI STORIA CHE SE NE VANNO. AKRAGAS, UN PROBLEMA DA 180 MILA EURO
TMW/TuttoC.com

Il mercato entra nel vivo? Più o meno. Qualcosa si inizia a muovere: per ora nulla in grado di stravolgere gli equilibri del campionato, ma le premesse ci sono. Per vedere certi numeri bisogna aspettare che i movimenti arrivino dall’alto, ma i famosi soldi a cascata stanno iniziando a scendere. Penso che il Livorno abbia fatto bene a lasciar perdere la trattativa con Alessandro Diamanti. Il giocatore non si discute, e il rapporto con la piazza neanche, però si fa tanto parlare di sostenibilità e il club labronico ha fatto una scelta oculata. Tanto più che il campionato, evitando scivoloni, è alla portata o anche qualcosa in più. 

Occhio però a ben gestire chi a Livorno c’è già: c’è un contratto, quello di Daniele Vantaggiato, da rinnovare al più presto. Domani (cioè oggi) l’entourage dell’attaccante aspetta novità dalla società. La situazione è piuttosto semplice: il ragazzo vuole rimanere, per tante ragioni. Però ha 33 anni, ha fatto 12 gol in 19 partite, ha estimatori in Serie B. Innamorati sì, fessi no: portare a scadenza un giocatore come Vantaggiato, più che un rischio, è un errore da non commettere. 

Mercato in fermento, polveriere varie pronte a esplodere. Il “mai più” non esiste, nel calcio come nella vita. Però ci apprestiamo, dopo il Modena, a veder sparire pure il Vicenza coi suoi 116 anni di storia. È una doppia ferita alla nostra memoria calcistica collettiva, che ci saremmo ben volentieri evitati. Oggi (cioè domani, il 10, la mezzanotte crea sempre confusione) scade il termine per il pagamento ai calciatori delle mensilità. Di settembre, per capirsi. La proprietà dice che pagherà, lo scetticismo è diffuso e pure legittimo. Senza stipendi, via allo svincolo, partita contro il Padova che non si gioca, seconda squadra che salta. Nello stesso girone, sempre nell’area geografica del nord-est. Forse è un caso, ma dimostra che la non sostenibilità del sistema riguarda tutta l’Italia.

Mai più, appunto, non lo possiamo dire. Però tra Modena e Vicenza sono 221 anni di storia che finiscono nel dimenticatoio. Roberto Baggio, Paolo Rossi, Luca Toni. Senza dimenticare Vendrame, Schwoch, Maini. Guidolin. Vicenza era la nobile provinciale del nostro calcio, chi più chi meno tutti abbiamo un qualche ricordo calcistico a essa legato, dopodomani forse non ci sarà più. È una fotografia soprattutto mediatica, perché poi come ha spiegato bene Calcagno, vicepresidente dell’AIC, i casi di sofferenza sono nel complesso diminuiti rispetto alle scorse stagioni. Ma è una fotografia che rende molto bene, in maniera vivida, il punto di non ritorno che abbiamo toccato. 

E che rischia di non rimanere l’ultima. Anche se l’augurio è che sia così. E spesso non dipende da cambi di proprietà azzardati, o da chi si avvicina al calcio con il selfie pronto e il portafogli dal contenuto incerto. C’è un malessere trasversale, che va da nord a sud. Su queste pagine, vi ho parlato spesso e volentieri del caso Akragas. Qui, come in altre piazze, non c’è una società allo sbando, ci sono persone che hanno fatto calcio in maniera seria. Forse al di sopra delle proprie possibilità, ma con il cuore, non con la voglia di speculare. 

All’Akragas le difficoltà continuano: sono passati Nuccili e Nava, comunque personaggi diversi fra di loro, ora tocca agli iraniani. Si aspettano novità: è difficile immaginare una società iraniana seria e davvero pronta a investire ad Agrigento, quando ci sono altre realtà più pronte dal punto di vista strutturale. Però possiamo ben sperare, per il bene dell’Akragas e di tutto il movimento. Nel frattempo, un altro mezzo macigno sarebbe pronto a cadere sulla testa della società. Perché, è presto detto: nel 2015 l’Akragas ha tesserato dal Racing l’attaccante argentino Matias Cristaldi, oggi all’Ercolanese. Oggi il club di Avellaneda, assieme ad altri club argentini, chiede un indennizzo per circa 180 mila euro, relativo al suo trasferimento. Che la richiesta sia corretta, oppure no, non lo so né sta a me giudicarlo. Però pare che la FIFA abbia sostanzialmente detto all’Akragas di trovare un accordo per sistemare la vicenda, altrimenti ci sarebbe anche il rischio di rimediare ulteriori punti di penalizzazione.

In giornata sono arrivati anche i deferimenti per Fidelis Andria e Arezzo. Situazioni diverse, ma non critiche: ad Andria tutto risolto, ad Arezzo non proprio, ma si va verso quella direzione. Qualche punto, come ho scritto su TMW, arriverà di sicuro al Siracusa. Il presidente Cutrufo ha poi replicato che gli stipendi sono stati pagati, ma che sui contributi qualche problema c’è. Poi più di recente ha chiarito di aver perso l’entusiasmo. Ora, io non so con precisione quali e quanti siano i problemi del Siracusa. Però, caro Cutrufo, lei e la sua dirigenza avete costruito una bellissima storia di calcio. Una squadra che è quarta in classifica. Capisco che sia difficile, però l’entusiasmo si può ritrovare. A Siracusa ci sono diversi ottimi giocatori e, anche senza svendere, i conti si possono far quadrare. Però di belle storie di calcio, in questo momento, abbiamo davvero bisogno.