ANCORA TRE GIORNI E POI? A VICENZA GLI INTERROGATIVI NON CESSANO. MERCATO ED ELEZIONI NON AIUTANO, ANZI DISTRAGGONO. E QUESTO NON È UN BENE

08.01.2018 00:00 di Tommaso Maschio   vedi letture
ANCORA TRE GIORNI E POI? A VICENZA GLI INTERROGATIVI NON CESSANO. MERCATO ED ELEZIONI NON AIUTANO, ANZI DISTRAGGONO. E QUESTO NON  È UN BENE
TMW/TuttoC.com

Tre giorni, ancora tre giorni e sapremo se Fabio Sanfilippo avrà – come dice – le risorse finanziarie per risollevare il Vicenza ed evitarne il fallimento o – come temono i tifosi – sarà solo colui che scriverà la parola fine alla storia centenaria del club facendolo scomparire. Tre giorni da cui dipendono il futuro di giocatori, staff tecnico e dipendenti a vario titolo della società coi primi pronti ad accendere un mercato che sta già scaldando i motori, ma dove in molte attendono di capire cosa accadrà ai piedi dei Colli Berici prima di fare le proprie mosse per rafforzare le rispettive rose. Se per i giocatori non sarà difficile – in caso di fallimento - trovare una nuova avventura da sposare per ritrovare quella serenità, psicologica ed economica, ormai perduta per le altre componenti si aprirebbe un futuro ancora più incerto e da inventare di quanto non lo sia al momento attuale. A tenere viva l'attenzione su quanto sta accadendo attorno alla società ci sono i tifosi, da tempo sul piede di guerra nei confronti di chi ha permesso di arrivare fino a questo punto, ma – come successo in altre piazze – rimasti inascoltati troppo allungo da chi avrebbe dovuto vigilare, controllare e impedire di far sparire un'altra grande piazza dal nostro calcio.

Questo a Vicenza, mentre poco più a sud iniziano le grandi manovre per riportare in terza serie il decaduto Rimini, via fusione con il Santarcangelo per opera del croato Ivan Mestrovic – già proprietario dell'NK Osijek in patria – con la speranza che non sorgano anche qui chissà quali magagne e ancora più a sud non si sa quasi più nulla degli iraniani interessati all'Akragas. Mancano ormai solo i marziani a essere accostati all'acquisto del club siciliano e poi possiamo dire di averle lette e viste tutte anche qui nel silenzio quasi assordante della gran parte del mondo del calcio.

Purtroppo la campagna elettorale (no, non quella delle politiche del 4 marzo, ma quella per lo scranno della FIGC) è già partita con le prime mosse, le prime trame, gli incontri per trovare questo o quell'appoggio utile alle proprie mire. E una volta avviata la locomotiva che porta alle elezioni fermarla non è più possibile nonostante in qualche angolo dell'impero la situazione rischi di precipitare e aggravare un periodo generale dei meno rosei (e uso un eufemismo) che il nostro calcio abbia mai vissuto. Ma per fortuna, penserà qualcuno, c'è quella formidabile arma di distrazione di massa chiamata calciomercato che aiuterà a non riflettere troppo, o troppo a fondo e a lungo, su tante, troppe situazioni che non tornano. Basterà un colpo qui e uno là per far andare avanti il carrozzone ed essere tutti felici e contenti (tifosi delle squadre fallite esclusi).