FALLIMENTI, CAOS STIPENDI, ACQUIRENTI FARLOCCHI E ALTRE AMENITÀ. TRANQUILLI CI PENSA STRINA

31.12.2017 00:00 di  Tommaso Maschio   vedi letture
FALLIMENTI, CAOS STIPENDI, ACQUIRENTI FARLOCCHI E ALTRE AMENITÀ. TRANQUILLI CI PENSA STRINA
TMW/TuttoC.com

“Ci pensa Strina” è una frase che a molti di coloro che si accingono a leggere questo editoriale non dirà un bel nulla. Se non siete nati a La Spezia e dintorni, o semplicemente siete curiosi, in fondo troverete la spiegazione di chi sia questo misterioso personaggio chiamato Strina, altrimenti potete leggere tutto l'articolo e provare a indovinare il perché lo abbia tirato in ballo.

Il 2017 che si sta chiudendo ha infatti visto il fallimento e la sparizione di diversi club – Como, Latina, Maceratese, Mantova, Messina, Modena – nella terza serie italiana con altri – Akragas, Arezzo, Lucchese e Vicenza – che sono con un piede nel baratro e l'altro sul ciglio del burrone in attesa che qualcuno arrivi per essere portata in salvo, anche se al momento è più facile che arrivi qualcuno che dia la spinta decisiva per precipitare e scomparire. In questo contesto servirebbe una presa di posizione decisa e forte, che mette con le spalle al muro i responsabili di tali, e tanti disastri, qualcuno che allontani gli avvoltoi e gli acquirenti farlocchi che si accostano a questa o quell'altra società e invece sentiamo dire: “Nessuno può dire mai più un caso Parma, mai più un caso Modena perché sono società di capitali che possono avere vicissitudini impreviste”. Che è un po' un lavarsene le mani, ma anche una dichiarazione di impotenza di fronte a dinamiche proprie del capitalismo (di cui il calcio non è esente) che possono provocare fallimenti e disastri in serie (nello sport come in ogni altro ambito della vita). Tanto varrebbe rispondere alle domande tirando in ballo il personaggio di cui sopra e addossargli la responsabilità di trovare soluzioni semplici a problemi complessi che, per essere risolti, richiederebbero un'inversione di rotta netta che nessuno può, o forse vuole per non perdere la posizione conquistate, attuare poiché richiederebbe una tale rivoluzione che in un Paese statico come il nostro troverebbe mille bastoni fra le ruote. E allora ecco che “Ci pensa Strina” può diventare il leitmotiv alle domande di chi chiede soluzioni per lo stato del calcio. Poi Strina, facendo fede al suo motto, farà in modo che nulla cambi.

PS - Come promesso devo una spiegazione ai non spezzini. Strina è un personaggio mitologico, che affonda le sue radici nel lontano passato, della Spezia che viene chiamato in causa quando non si ha voglia di fare qualcosa di faticoso, noioso, che possa provocare grane o che semplicemente si vuole procrastinare all'infinito. Uno scansafatiche, un perfetto capro espiatorio (diverso, ma per certi versi uguale a un Signor Malaussène in salsa ligure se vogliamo trovare un paragone letterario), che rappresenta, in maniera esagerata, l'indole cittadina al fare il minimo indispensabile e godersi anche i piccoli piaceri della vita. Del resto il suo, e di molti concittadini, motto per eccellenza è “Ma men bato 'r belin”.