IL GRAN BALLO DELLE DEBUTTANTI DI C AGLI SGOCCIOLI. MATRICOLE A CONFRONTO TRA SOGNI SALVEZZA E PLAYOFF: SUL PODIO MONZA, MESTRE E RENDE

Emilianobrianzola di nascita, munsciasca d'adozione, roman(ist)a nell'anima. Nata nell'anno del secondo scudetto della squadra della Capitale. Laurea in comunicazione causa passione per il giornalismo
12.04.2018 00:00 di Valeria Debbia Twitter:    vedi letture
IL GRAN BALLO DELLE DEBUTTANTI DI C AGLI SGOCCIOLI. MATRICOLE A CONFRONTO TRA SOGNI SALVEZZA E PLAYOFF: SUL PODIO MONZA, MESTRE E RENDE
© foto di TC

I campionati stanno esalando gli ultimi respiri: poche le gare che restano prima dei verdetti finali e tutti sono ansiosi di concludere al meglio ciò che resta di questa regular season, sperando magari in qualche beffardo sorpasso sulla linea del traguardo. Anche in Serie D i giochi si stanno delineando e qualcuno sta già assaporando il gusto di acciuffare (o riacciuffare, a seconda dei casi) il professionismo, nella speranza la prossima stagione di mettersi in mostra sul grande palcoscenico di terza serie.

Ma come si sono comportate in questi otto mesi le debuttanti al gran ballo di Serie C? Hanno raggiunto, o possono ancora raggiungere, gli obiettivi prefissati ad inizio stagione? C'è entusiasmo e soddisfazione o aria di delusione nelle undici sedi delle cosiddette matricole?

Premesso che ognuna di esse appartiene ad un girone specifico, più o meno complesso per la qualità e il numero delle avversarie, abbiamo cercato di rispondere a queste semplici domande, stilando una classifica di rendimento delle neopromosse dalla Serie D 2016/17 alla Serie C 2017/18, analizzando il percorso da loro intrapreso e affidandoci in primis alla media punti raccolta finora:

11) CUNEO: diciottesimo nel Girone A con 29 punti e una media di 0.91. Stagione complicata per i piemontesi che dopo le prime 6 giornate hanno inanellato un periodo no che li ha fatti precipitare in zona playout fino all'attuale penultimo posto a 5 lunghezze dal fanalino di coda e a 6 dalla zona tranquilla. Che per la salvezza si sarebbe dovuto lottare fino all'ultimo, era cosa nota ma forse che si riuscisse a conquistare solo 6 vittorie (di cui ben 4 lontano dalle mura amiche e 2 di spessore con Livorno e Robur Siena) non era di certo preventivabile. Peggior attacco del girone (anche se il capocannoniere Dell'Agnello è a quota 8 reti, il totale dei gol segnati è solo di 22) e sesta peggior difesa. L'avvicendamento alla guida tecnica tra Gardano e Viali ha di poco innalzato al media punti, ma non il posizionamento in classifica e gli ultimi 4 impegni (Viterbese-Robur Siena-Monza-Alessandria) non sono per i deboli di cuore.

10) GAVORRANO: diciassettesimo nel Girone A con 30 punti e una media di 0.94. La partenza ad handicap (6 sconfitte su 6 sotto la guida di Bonucelli) ha inevitabilmente compromesso il percorso dei minerari. L'avvento di Favarin li ha rimessi in pista, ma in realtà non sono mai riusciti ad uscire dalle sabbie mobili dei playout. Un marzo d'oro (6 risultati utili di fila, scalpi importanti come quelli di Pisa e Monza o Cuneo nel match salvezza) ha fatto accarezzare comunque la possibilità di riuscire nell'impresa, anche se l'assenza di blitz esterni pesa nel ruolino di marcia dei toscani. Secondo peggior attacco (capocannoniere Brega, una vita in Serie D, con 8 reti) e terza peggior difesa (45 reti subite). Al netto dell'Alessandria, il rush finale potrebbe comunque essere alla portata dei rossazzurri (Pro Piacenza, Giana Erminio, Pistoiese).

9) FERMANA: tredicesima nel Girone B con 37 punti e una media di 1.19. Salvezza senza patemi e tutto quel che viene in pù sarà ben gradito. Questo il punto di partenza dei marchigiani tornati in terza serie dopo il fallimento del 2005/06. Qualche sogno di gloria lo si è cullato per una ventina di giornate, vista la quasi costante presenza in zona playoff ma un ciclo di 7 giornate (tra febbraio ed inizio aprile) senza vittorie ha un po' messo in naftalina l'ipotesi, anche se sono solo 3 le lunghezze che la separano dal Renate, ultima squadra ad avere accesso agli spareggi promozione e avversaria alla penultima giornata. Il fatto di avere il secondo peggior attacco del girone ha sicuramente influito sulle difficoltà dei gialloblù (26 reti totali, capocannoniere Lupoli con 7), così come l'essere la terza squadra con più pareggi (ben 13). 



8) BISCEGLIE: tredicesimo nel Girone C con 38 punti e una media di 1.19. Al ritorno tra i professionisti dopo il fallimento del 1998, i pugliesi puntavano alla salvezza con una punta di ambizione. Quest'ultima, però, si sta scontrando con la realtà dei fatti, cioè con un percorso un po' più accidentato del previsto. Partiti sotto la guida di Zavettieri, i nerazzurri hanno optato per il cambio dopo 24 giornate, la metà delle quali comunque passata all'interno della zona playoff. Spareggi promozione parzialmente riconquistati nelle due gestioni successive, quella di Alberga e poi quella di Mancini, ma nell'ultimo mese qualcosa sembra essersi incrinato, anche se i nerazzurri si trovano quasi equidistanti da playout (+6 sulla Paganese) e playoff (-4 dalla Virtus Francavilla, anche se con una gara in più). Nota positiva un capocannoniere, Ivan Jovanovic, pescato nella serie A croata, lanciato verso la doppia cifra (8 reti).

7) ARZACHENA: quattordicesima nel Girone A con 38 punti e una media di 1.19. Prima apparizione tra i professionisti in 54 anni di storia per gli smeraldini che non stanno affatto sfigurando. Partiti per una salvezza tranquilla, si trovano ora a 8 lunghezze dai playout e a sole 3 dai playoff. Zona che comunque hanno conosciuto per larghi tratti di campionato (stabilmente dall'8^ alla 16^ giornata) per poi abdicare visto che i sardi stanno soffrendo un po' alla distanza e sono a corto di vittorie, avendo inanellato comunque una serie di 4 pareggi. Bocche da fuoco agguerrite quelle smeraldine, con il quinto attacco del girone, 45 gol messi a segno e un Curcio in grande spolvero (12) più la coppia Vano-Sanna (8, con il primo al debutto tra i pro dopo anni di D e il secondo alla sua sola seconda esperienza). Il vero neo di questa stagione e il non aver ancora potuto debuttare al 'Pirina' e essersi dovuti appoggiare al 'Nespoli' di Olbia, ma ci sono ancora due occasioni per poterlo fare: la prima, di prestigio, contro il Livorno il 21 aprile. E poter così concludere in bellezza una stagione di debutto comunque coi fiocchi.

6) RAVENNA: dodicesimo nel Girone B con 38 punti e una media di 1.27. Per una squadra riaffacciatasi tra i professionisti dopo lo scandalo 'Scommessopoli' del 2011, il fallimento e la radiazione del 2012, con l'obiettivo di salvarsi, essere sempre stata fuori dalla zona playout ed essere persino riuscita ad affacciarsi in quella playoff in due diverse occasioni (ad inizio stagione, alla 6^ giornata, e recentemente, alla 30^) rende sicuramente la stagione da incorniciare. E' vero che è mancata un po' di continuità, con periodi negativi di 3 e anche 4 sconfitte di fila (per un totale di 14, solo il Gubbio ha fatto peggio), ma a questi ha fatto da contraltare la recente manita di successi che ha riacceso l'entusiasmo e la voglia di provare a cullare il sogno playoff fino in fondo. Curioso anche il dato di sole 5 gare pareggiate. il Ravenna avrà pur il terzo peggior attacco (27 reti realizzate) e la quinta peggior difesa (35 reti subite) ma De Sena e Broso, al ritorno tra i pro, hanno già raggiunto la doppia cifra il primo e quota 7 il secondo (su cui pare ci sia già in atto una trattativa di mercato). Il calendario non ostico, e che prevede ancora lo scontro diretto col Renate, può riservare ancora sorprese per la formazione romagnola.

5) TRIESTINA: ottava nel Girone B con 41 punti e una media di 1.37. I freddi numeri non raccontano di una Triestina così deludente per una società ripescata dopo 6 anni di dilettantismo causa fallimento del 2012. Secondo miglior attacco con 39 reti dopo Padova, Feralpisalò e Pordenone. Due cicli di 7 e 8 risultati utili di fila (anche se nel secondo risultano 5 pari), in casa l'ultima sconfitta risale addirittura al 1° ottobre e poi le statistiche raccontano di un'imbattibilità interna che perdura da 12 turni. Quinta miglior difesa, con 29 reti subite, dietro solo alle prime 5 classificate. Due capocannonieri lanciati verso la doppia cifra (a quota 8 reti), uno Davis Mensah con una carriera esploso dopo una carriera dipanatasi in Serie D e poi la certezza Arma. Eppure la situazione non è tutta rose e fiori con le dimissioni di Sannino, l'avvento del suo vice Princivalli, Lambrughi che non più tardi di venti giorni fa ha dichiarato: "Arrivare a playoff da decimi sarebbe sconfitta". Troppi i pareggi fin qui conquistati (ben 14), 4 le giornate in cui l'alabarda è rimasta addirittura fuori dalla zona playoff (6^ e 7^, 23^ e 24^) e un calendario ostico davanti a sé (alle ultime due FeralpiSalò e Sambenedettese), con il posizionamento spareggi promozione che può scricchiolare.

4) SICULA LEONZIO: undicesima nel Girone C con 42 punti e una media di 1.31. Una squadra che non si accontenti di una salvezza all'ultima giornata, ma allo stesso tempo nessuna aspettativa playoff. Così si era approcciata la squadra di Lentini al ritorno tra i professionisti. L'andamento mantenuto nel corso della stagione ha evidenziato che i bianconeri sono stati in zona playout solamente in occasione della 17^ e della 21^ giornata mentre sono riusciti ad agguantare momentamente i playoff alla 31^ e alla 33^. Il tutto nonostante la società sia riuscita ad ottenere l'agibilità del 'Nobile' solo lo scorso 11 marzo e quindi per più di sei mesi le partite casalinghe si siano disputate al 'Massimino'. Eppure tra le cosiddette mura amiche la Leonzio è riuscita a inanellare una serie di 8 risultati utili. Anche se c'è da sottolinera che è stato necessario l'avvicendamento in panchina (da Rigoli a Diana) per dare una scossa e migliorare il proprio posizionamento e la propria media punti. L'esplosione del capocannoniere Bollino (8 reti, contro le 5 della scorsa stagione) ha fatto il resto. E comunque il mirino sui playoff (pari punti con l'ultima qualificata, la Virtus Francavilla, anche se quest'ultima ha una gara in meno) è sempre puntato...

3) RENDE: sesto nel Girone C con 46 punti e una media di 1.44. A metà agosto la squadra cosentina ancora era in Serie D. Poi il ripescaggio e il ritorno in C dopo 33 anni di assenza. Inevitabile partire a fari spenti, focalizzandosi in primis sull'obiettivo salvezza. Ma si sa: l'appetito vien mangiando e quando riesci a fare lo scalpo a formazioni blasonate come Reggina e Catanzaro, ma anche avversari con nomi più di grido come il Matera, inizi a guardare le cose da un'altra prospettiva. Soprattutto se ti rendi anche conto che la zona playoff è diventata il tuo habitat naturale (i biancorossi ne sono rimasti fuori sono alla 7^ e all'11^ giornata), pur negli inevitabili momenti difficili (ad esempio il mese di marzo, con i suoi unici 2 pareggi e le 4 sconfitte, di cui 3 consecutive). E così il Rende è riuscito ad essere più forte anche dei venti contrari, come il deferimento - con l'accusa di aver presentato garanzie bancarie non veritiere al momento dell'iscrizione - da cui è uscito prosciolto o ultimamente le dimissioni di Coscarella, all’indomani della scadenza del termine indicato nelle scorse settimane legato alla firma per la costruzione del nuovo “Lorenzon”. In attacco i numeri non fanno impazzire (i biancorossi hanno infatti il terzo peggior attacco del girone, tanto che il capocannoniere Rossini, alla sua prima esperienza al Sud è fermo a quota 5), ma in difesa sono ai livelli del terzetto di testa (27 come il Trapani). La classifica è ancora molto fluida ma continuare a sognare non costa nulla.

1 ex aequo) MONZA: settimo nel Girone A con 48 punti e una media di 1.50 - MESTRE: quarto nel Girone B con 46 punti e una media di 1.48. Parlare di matricola per il club biancorosso è quasi irriverente, visto il numero di campionati professionistici disputati prima del fallimento della stagione 2014/15. Ma quel punto di non ritorno ha segnato la discesa negli inferi del dilettantismo per due lunghi anni e la riconquista della terza serie solo in questa stagione. Partito per una salvezza tranquilla, con l'obiettivo di consolidarsi a lungo termine e a quel punto tentare la scalata verso altri palcoscenici, il Monza si è invece (ri)scoperto capace di far nuovamente sognare i propri tifosi (quelli non troppo schizzinosi, ed in Brianza è proprio dura trovarli), cammin facendo. Costantemente dentro la zona playoff (salvo alla 17^ giornata, in occasione del tonfo nel derby di Gorgonzola, contro i cugini della Giana Erminio), i brianzoli hanno saputo inanellare una serie di 10 risultati utili di fila tra le mura amiche del 'Brianteo', riuscendo anche ad espugnare i campi delle big (chiedere a Robur Siena, Livorno e Viterbese). Qualche difficoltà di troppo invece con le piccole e in tal senso eloquente è stato il tonfo di Grosseto contro i padroni di casa del Gavorrano o anche quello del 'Garilli' contro il Pro Piacenza. Un attacco non stellare, ma che in fin dei conti ha messo insieme 34 reti, solo 3 in meno della capolista Robur Siena (capocannoniere con 11 reti Giudici alla sua prima esperienza tra i professionisti) e una difesa granitica, la migliore del girone, con soli 25 gol subiti (al pari della già citata Robur Siena). Unico neo: forse manca ancora la giusta continuità tra risultati in casa e risultati in trasferta.
Nei giorni scorsi, invece, il club arancionero si lamentava della poca attenzione mediatica a lui riservata dalla stampa locale, nonostante un campionato che non solo lo vede salvo già dalla 31^ giornata, quando la percezione comune era che l'obiettivo sarebbe stato una salvezza complicata fino all'ultimo minuto, ma soprattutto - dopo il recupero di Reggio Emilia - quarto dietro a Padova, Reggiana e Sambenedettese. I veneti sono stati una presenza costante in zona playoff (da cui sono stati estromessi solo per 3 turni, in concomitanza con un triplo ko), ottenendo nel loro cammino il soprannome di 'ammazzagrandi' avendo fatto lo scalpo alle dirette avversarie di alta classifica, squadre del calibro della già citata Reggiana, ma anche di Bassano, Feralpisalò, Pordenone e la stessa Samb. Miglior attacco del girone (capocannoniere Sottovia, che alla sua prima esperienza tra i professionisti ha già superato la doppia cifra) e quinta miglior difesa. Il tutto - come già evidenziato per Arzachena e Sicula - nonostante le partite casalinghe debbano essere giocate lontano da casa e più precisamente al 'Mecchia' di Portogruaro.