LE TRAGICOMICHE AVVENTURE DEL DOTTOR NUCCILLI. OPPURE ERA MONZI? ATTENZIONE AD AGRIGENTO. FIGC, IL TERREMOTO PUÒ SERVIRE PER RICOSTRUIRE IL NOSTRO CALCIO

Nasce a Bari il 23.02.1988 e di lì in poi vaga. Laurea in giurisprudenza, titolo di avvocato e dottorato di ricerca: tutto nel cassetto, per scrivere di calcio. Su TuttoMercatoWeb.com
22.11.2017 00:00 di Ivan Cardia   vedi letture
LE TRAGICOMICHE AVVENTURE DEL DOTTOR NUCCILLI. OPPURE ERA MONZI? ATTENZIONE AD AGRIGENTO. FIGC, IL TERREMOTO PUÒ SERVIRE PER RICOSTRUIRE IL NOSTRO CALCIO
TMW/TuttoC.com

Parma, Monza, Pavia, Arezzo, Cuneo, Varese, Siena, Foligno, ora Agrigento. Il giro d’Italia, ma non in bicicletta: quelle elencate sono le tappe della carriera calcistica, mai davvero iniziata, di Alessandro Nuccilli. Anzi, nel caso di Siena bisogna parlare del dottor Alessandro Monzi, perché così si presentò lui ai colleghi che volevano capire qualcosa in più. Eravamo nel 2014, e il cambio di nome ha avuto le gambe corte perché poi la faccia è sempre rimasta la stessa. Oggi, di lui si parla in ottica Agrigento e quindi Akragas: società in difficoltà economiche, come le altre di cui sopra, con il patron Alessi che cerca un acquirente dopo aver tenuto botta per un anno e mezzo se non di più facendo autentici miracoli, lui, l’ormai ex presidente Giavarini e la loro dirigenza, per tenere in piedi il club. Ora, io non ho prove che il dottor Nuccilli millanti di avere qualcosa che non ha, o di essere qualcuno che non è, e quindi non lo dico. Però tutte le città e le società di cui sopra raccontano la stessa storia, e siamo ben oltre i tre indizi: dalle promesse stelle alle vicine stalle del fallimento il passo è stato breve, con il nostro costretto a defilarsi, quasi sempre per l’impossibilità di portare a termine l’acquisizione del club. Se non millanta, come minimo è abbastanza sfortunato, perché qualcosa o qualcuno finisce sempre per mettergli i bastoni fra le ruote e le cose non vanno mai come lui vorrebbe, con somma gioia, immagino, dei tifosi interessati. Quindi, delle due l’una: o racconta balle, o è sfortunato. In entrambi i casi, anche con una società che non sa come andare avanti, ad Agrigento dovrebbero pensarci bene, prima di cedergli l’Akragas.

 

Che poi, oggettivamente, dell’Akragas interesserà a pochi. Non è una grandissima piazza, non è una società storica. Però è giusto parlarne, dobbiamo parlarne, perché parla dei problemi del calcio italiano. Lo stesso che ha visto il Modena fallire, che vede almeno un altro paio di società in grosse difficoltà economiche, dalla Sicilia all’Emilia Romagna. Che può approfittare del terremoto in FIGC per rinnovarsi. Il commissariamento del CONI forse servirebbe o forse no (a proposito del CONI: presidente Malagò, ma negli altri sport che risultati mirabolanti stiamo ottenendo?), ma è comunque un’ipotesi che non si verificherà perché non ci sono i presupposti, e il vero rinnovamento dovrà per forza di cose essere interno al calcio e alla FIGC. Senza limitarsi al presidente: Tavecchio sarà stato brutto e cattivo, ma era la punta dell’iceberg, e di sicuro non il vero problema. Cambiare solo il presidente cambierebbe poco, va rivisto tutto. Dai settori giovanili dove non si insegna calcio, alle regole per i controlli, che consentono l’iscrizione anche a società con conti disastrati. Passando per le regole, non del calcio, ma del palazzo: rivedere la Federcalcio, a partire dalle sue norme base, si può e si deve. Per evitare altri casi Modena. Per tenere lontani certi personaggi sfortunati dal nostro pallone.