RIDIMENSIONAMENTO E PIANI B FINISCONO IN SOFFITTA. IN ESTATE A LIVORNO, NELL'INCERTEZZA SOCIETARIA, È NATO UN PATTO FRA SQUADRA E CITTÀ CHE FA SOGNARE. ORA IL LIVORNO RAPPRESENTA AL MEGLIO LO SPIRITO DEL POPOLO LABRONICO

Zingaro per vocazione e abitudine, col cuore ancorato a Bologna e al Bologna. Si districa nel calcio "minore" sempre in direzione ostinata e contraria
10.11.2017 00:00 di Tommaso Maschio   vedi letture
RIDIMENSIONAMENTO E PIANI B FINISCONO IN SOFFITTA. IN ESTATE A LIVORNO, NELL'INCERTEZZA SOCIETARIA, È NATO UN PATTO FRA SQUADRA E CITTÀ CHE FA SOGNARE. ORA IL LIVORNO RAPPRESENTA AL MEGLIO LO SPIRITO DEL POPOLO LABRONICO
TMW/TuttoC.com

Addio, cessione, piano B, ridimensionamento. In una sola parola incertezza. Questa in estrema sintesi l'estate vissuta dal Livorno con il patron Aldo Spinelli deciso a vendere, a costo zero, una società a cui ha dato tanto, l'epica scalata dalla Serie C all'Europa e poi diversi anni a fare da ascensore fra le due serie nobili del nostro calcio, e tanto ha tolto, gli ultimi anni sono stati di dismissione e disinnamoramento quasi totale. Fallite le trattative per vendere la società ai tre gruppi che si erano detti interessati e che poi sono spariti nel nulla si pensava a una stagione senza infamia e senza lode, con i play off come obiettivo obbligato visto il blasone, un anno di transizione in attesa di nuovi proprietari e un futuro migliore con il presidente Spinelli sempre più lontano, non solo fisicamente, dalla città toscana. Una stagione da vivere senza ambizioni o patemi, una stagione tranquilla in cui erano altre – a cominciare dagli eterni rivali del Pisa – a partire coi favori del pronostico e che invece dopo un terzo di campionato si sta rivelando tutt'altra cosa.

Il direttore sportivo Mauro Facci e il tecnico Andrea Sottil hanno infatti costruito una squadra solida poggiata su alcuni pilastri storici - dal portiere Mazzoni al centravanti Vantaggiato passando per capitan Luci e Valiani – che hanno ormai introiettato la livornesità e quello spirito battagliero che contraddistingue il popolo livornese e lo stanno trasmettendo ai compagni, giovani o vecchi che siano, arrivati negli ultimi mesi. I risultati sono sotto gli occhi di tutti: il Livorno è infatti l'unica squadra imbattuta di tutta la Serie C e macina gioco, risultati e record come se nulla fosse: 10 vittorie su 12 partite, 29 reti segnate (2,42 di media a partita) e appena 7 subite (poco più di 0,5 a partita), 32 punti su 36 conquistati e un notevole +5 sulla più immediata inseguitrice, la Robur Siena. Numeri che fanno sognare una piazza e una città che si è dimostrata più forte delle avversità.

La domanda a questo punto è potrà durare? E quanto a lungo? Dare una risposta a questo punto della stagione è difficile, per non dire impossibile, soprattutto se consideriamo quanto successo nelle passate stagioni dove i pronostici che sembravano certi si sono clamorosamente ribaltati quando la stagione era ben più avanti di quella attuale. La passione, il cuore e l'atteggiamento sono però quelli giusti per durare a lungo e regala soddisfazioni al proprio popolo che si riconosce sempre più nella squadra che dal canto suo sa cosa i livornesi vogliono vedere dagli amaranto quando scendono in campo: maglie sudate, voglia di superare gli ostacoli anche più ardui e senso d'appartenenza. Nelle incertezze estive, che tuttora permangono a livello societario, è nato quasi per caso un patto di ferro fra la squadra e la città che sta portando frutti insperati a inizio anno e fa intravedere un futuro roseo e vincente come da tempo non se ne vedeva in casa labronica.