Casertana, Mancino a TLP: "Il gol a Cosenza è uno schema provato e riprovato"

14.02.2015 23:00 di  Luca Esposito  Twitter:    vedi letture
Nicola Mancino
TMW/TuttoC.com
Nicola Mancino
© foto di Luigi Gasia/TuttoNocerina.com

In corsa per la Serie B c’è anche la Casertana: difficile che possa avvenire la promozione in maniera diretta, ma l’obiettivo sono i play-off che sono possibili vista l’ampiezza della rosa a disposizione di mister Campilongo. I falchetti ci credono in particolare con il loro jolly offensivo, Nicola Mancino, reinventato nella posizione di punta esterna, un ruolo che (lo dice lui stesso) aveva già ricoperto una decina d’anni fa sotto la guida di Tony Porta. Domani incombe la partita, non facile per i rossoblù, contro il Messina, e TuttoLegaPro.com ha chiesto a Mancino un commento sull’attuale momento della Casertana, e soprattutto sul gol che il calciatore ha segnato in rovesciata a Cosenza.

“Sappiamo che il girone di ritorno è tutt’altro campionato rispetto all’andata, non eravamo partiti benissimo dopo il giro di boa, poi abbiamo vinto con la Paganese in casa e abbiamo ottenuto un buon pareggio a Cosenza. Le nostre aspettative sono quelle di raggiungere i play-off e cercheremo di dare tutto”.

Ci crederebbe che il gol segnato a Cosenza in rovesciata è stato ripreso dai vari organi di informazione e considerato il più bello della giornata scorsa?

“Non lo immaginavo, si è trattato di un gran gol frutto di uno schema provato per settimane, ma mi fa piacere che sia stato considerato il più bello. Io lo dedico a mia moglie, ma lo dedico anche al medico che noi chiamiamo ‘Dottoriello’, presso il quale in caso di necessità svolgiamo terapie: ha perso recentemente il padre e gli siamo vicini”.

Non le era quasi mai capitato di giocare da punta esterna, ma come nasce questa intuizione da parte del suo allenatore?

“In carriera ho giocato in tanti ruoli, anche da mezzala e da trequartista, ma per quanto riguarda l’impiego sulla fascia, ricordo che ai tempi in cui ero nelle giovanili del Napoli c’era Colomba come allenatore della prima squadra, lui mi provava a centrocampo come interno, poi, piano piano, sono stato provato da mister Porta in quel ruolo di esterno, e lì ho segnato diversi gol. Così anche Campilongo mi ha riutilizzato lì”.

Notiamo anche un maggiore impiego in campo nella nuova gestione tecnica rispetto a quella precedente.

“Rispetto all’inizio infatti sto giocando di più. Per poter dimostrare qualità bisogna avere continuità, adesso posso dire che sto giocando un po’ più spesso: con una migliore condizione fisica, un calciatore può fare la differenza”.

Si può dire che la vostra soluzione, dopo le prime partite che non erano state vinte all’inizio del girone di ritorno, era costituita da Karamoko Cissé? A Cosenza siete stati pericolosi dentro l’area avversaria sui cross.

“Certo, Karamoko è un giocatore importante perché in questa categoria fa la differenza. Siamo contenti che sia nuovamente a nostra disposizione, e sabato scorso a un certo punto abbiamo giocato con due punte centrali, perché oltre a Cissé c’era anche Ricciardo che ci è venuto utile. Abbiamo una squadra che può giocare in tanti modi diversi, dobbiamo cercare di dare tutti quanti il massimo”.

Facciamo riferimento a quanto si diceva a inizio stagione, che lei non sarebbe potuto rimanere a Caserta. Alla fine la conferma c’è stata, questo a testimonianza del fatto che il progetto voluto dalla società per lei era soddisfacente.

“Certo, le voci c’erano, ma io sono uno che se non raggiunge gli obiettivi poi fa fatica ad andare via. Avevo promesso a tante persone che avrei concluso la mia carriera a Caserta, e che sarei voluto andare in Serie B con la Casertana. Avevo una possibilità anche di andare via a gennaio, ma sono contentissimo di rimanere a Caserta”.

Una domanda che abbiamo posto anche ad altri calciatori, questa formula dei play-off intergirone le piace oppure no?

“E’ una novità per tutti quanti. Negli anni scorsi non c’era, e questo rende più difficile la corsa alla promozione: i gironi sono tre, e solo le due migliori quarte accedono. Anche giocare di sabato, di lunedì o di venerdì è una novità. Il nostro girone è più duro rispetto agli altri, perché chi finisce al quarto posto è come se avesse vinto un campionato: chi giunge in quarta posizione è come se fosse secondo o addirittura primo negli altri gironi”.

Il primo posto nel girone C è piuttosto distante, il secondo idem, forse è più realistico fare la corsa al terzo?

“Sì, abbiamo la Juve Stabia che ci precede, ma il girone di ritorno può riservare sempre delle sorprese anche dagli scontri diretti. Io ci credo ancora al primo posto, finché la matematica non ci condanna, anche se partecipare ai play-off è già importante”.

Domani c’è il Messina, sarà una partita difficile perché l’avversario ha bisogno di punti.

“Sarà difficile perché il Messina ha comunque in rosa giocatori importanti, è vero che hanno bisogno di punti, ma mi aspetto che cerchino anche la riscossa dopo la sconfitta pesante che avevano subìto in casa proprio con noi. Mi auguro che il nostro pubblico continui a starci vicino, non ci possiamo lamentare dei nostri tifosi e sono convinto che continueranno a essere il nostro dodicesimo uomo”.