INTERVISTA TC Calcagno (AIC): "Più penalizzazioni per premiare i virtuosi"

19.04.2018 21:50 di  Sebastian Donzella  Twitter:    vedi letture
INTERVISTA TC Calcagno (AIC): "Più penalizzazioni per premiare i virtuosi"
TMW/TuttoC.com
© foto di Emiliano Crespi

Quarantasei punti di penalizzazione per sette squadre destinati a salire, tra nuove penalità in arrivo e altri tre club a rischio. Per discutere delle nuove classifiche TuttoC.com ha intervistato in esclusiva Umberto Calcagno, vicepresidente dell'Assocalciatori.

Quest'anno, forse più che mai, le nuove pene hanno modificato pesantemente le graduatorie.
"Abbiamo inasprito le pene in modo che ne traessero vantaggio le società virtuose. Poi c'è sempre un rovescio della medaglia, quella di chi tira la carretta da tanto tempo e vede i propri sforzi vanificati sul campo. A seconda della prospettiva con cui guardi la situazione si possono trovare mille storture.
Da un punto di vista oggettivo per il bene comune è ovvio che avere penalizzazioni più pesanti hanno permesso di valorizzare meglio le società con i conti in regola anche se è chiaro che poi ci si trova con questi salti di classifica.
Statisticamente, comunque, i pagamenti sono migliorati: una società sa che quest'anno, se non paga o se si ostina a non pagare, la sanzione è veramente pesante".

In più, quest'anno, si sconteranno durante la stagione le mancanze del bimestre gennaio-febbraio.
"Quest'anno abbiamo l'innovazione di poter penalizzare in corso per un bimestre in più, frutto di un cammino condiviso con la Lega Pro. A fine campionato, dunque, ci saranno più punti di penalizzazione sia per questo motivo che per le pene più severe di cui sopra".

L'unico problema è che i deferimenti di una settimana fa porteranno a penalizzazioni all'ultima o alla penultima giornata.
"Con le tempistiche derivanti dai controlli e dai gradi di giudizio della giustizia sportiva siamo al limite, non si può andare oltre. Aumentare i controlli significa anche questo: non c'è alternativa, bisogna garantire un giusto iter a tutte le parti in causa: Covisoc, Deloitte, Procura Federale, società e Tribunale sportivo".

Ci sono squadre che hanno maxi penalizzazioni per ritardi o per mancati pagamenti che si sono trascinati per mesi. Non converrebbe mettere ulteriori paletti?
"A tal proposito l'AIC ha proposto la seguente novità: se salti due bimestri e non riesci a sanarli, chiediamo che la squadra venga direttamente retrocessa all'ultimo posto in classifica. Ovviamente una tale norma non potrà essere attuata nel campionato in corso ma prima dell'inizio dei prossimi tornei ci sarà tempo per modificare le NOIF".

Impossibile non spendere due parole su Arezzo e Matera, le due società più colpite.
"Le questioni, dal punto di vista delle classifiche, sono similari. Abbiamo dei calciatori che non hanno potuto svolgere la propria professione nel migliore dei modi e che meritano di lottare per un certo tipo di obiettivo e non potranno farlo a causa dei problemi societari. Per quanto riguarda i lucani, inoltri, diciamo pure che anche la proiezione iniziale degli stessi giocatori era diversa: negli anni il Matera non aveva dato grossi problemi dal punto di vista finanziario, anzi, era tra quelle che investiva di più nel sistema".

Intanto per l'ultimo bimestre dovranno essere giudicate altre otto squadre, tra cui diverse, come Matera, Akragas e Siracusa, già pesantemente penalizzate.
"Son situazioni alquanto diverse, in mezzo ci sono club che finora hanno avuto i conti sempre a posto. Non entro nel merito delle questioni fino a quando non arriverà una sentenza sportiva. Purtroppo, e questo è un discorso generale, il mondo professionistico dello sport italiano ha un problema di sostenibilità. La richiesta di sgravio fiscale della Serie C è similare a quella del basket e di altri sport. Dovremo essere bravi, come componenti federali, a dialogare con il prossimo interlocutore governativo".

Può essere che diminuendo le squadre si risolvano i problemi?
"Ho iniziato a giocare in Serie C nell'89-90 con quattro gironi di C2 e due di C1. Negli anni mi hanno raccontato più volte che togliendo gironi e squadre avremmo risolto i problemi. E vista la situazione attuale direi che l'unica certezza che ho è che non conta nulla diminuire le squadre, diminuisce solo proporzionalmente il problema ma non si risolve. Dobbiamo solo migliorare le norme".

Passando al calcio giocato: quest'anno c'è molto più equilibrio del solito, soprattutto in vetta.
"Da quando abbiamo tolto l'obbligatorietà in campo, aumentando la meritocrazia, i campionati di Lega Pro sono stati resi più competitivi e più veri, a detta di tutti. Oggi si è trovato un equilibrio di liste tra over e under che è digeribile e sul quale bisogna lavorare".

E le seconde squadre?
"Potrebbero valorizzare tantissimo i campionati. Un Napoli B-Juve Stabia o uno Juve B-Alessandria, per fare degli esempi, creerebbero un risalto non indifferente. E sarebbe l'unico progetto vero per far crescere i giovani: l'estero ci ha insegnato che i ragazzi nelle squadre B crescono prima e meglio. Inoltre un tale ingresso darebbe nuove risorse inimmaginabili oggi alla Lega Pro e alle altre società di terza serie, visto che la mutualità verrebbe divisa in meno soggetti".

Ci saranno il prossimo anno?
"Non dobbiamo fare le cose per forza e di fretta col rischio di farle male. Ma se c'è la possibilità di farle subito serenamente e bene, perché no?"

Dentro o fuori classifica?
"La mia opinione personale, condivisa da molti, è che entrino in classifica e abbiano la possibilità di esser promosse o di retrocedere. Comunque darei loro anche la possibilità di schierare un massimo di 3-4 over, essenziali per far maturare i giovani e per mantenere il passo in Serie C, soprattutto nei campi caldi del Sud".