INTERVISTA TC Dg Padova: "Non ci nascondiamo: vogliamo la Serie B"

09.11.2017 17:00 di Sebastian Donzella Twitter:    vedi letture
Giorgio Zamuner
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Giorgio Zamuner
© foto di Luca Marchesini/TuttoLegaPro.com

La favorita al primo posto. Il Padova, dopo 13 giornate, si è presa la vetta solitaria del Girone B grazie al successo sul Mestre e ai concomitanti stop di Renate e Pordenone. TuttoC.com ha intervistato in esclusiva il direttore generale dei patavini, Giorgio Zamuner per capire il clima all'interno dello spogliatoio biancorosso.

Finalmente, e al netto delle gare giocate col Modena, è primo posto.

"Non dobbiamo nasconderci: il Padova è stato costruito per vincere il campionato. La prima posizione di oggi è reale, quella di quindici giorni fa solo virtuale perché, appunto, era ancora conteggiato il successo a tavolino col Modena. Ovviamente siamo contenti e felici ma il campionato lunghissimo e le insidie sono dietro l'angolo. Bisogna mantenere le antenne dritte per non perdere la strada giusta. Anche perché altre 3-4 squadre hanno lavorato molto bene sul mercato e hanno la stessa nostra voglia di salire in cadetteria".

Analizzando più nel dettaglio la classifica, si nota che, a parte la sorpresa Renate a un punto e con le stesse gare da voi disputate, tutte le altre hanno giocato gare in più. Si può parlare di minifuga dalle Big?

"La graduatoria cambia spesso anche in base al turno di sosta. In effetti al momento siamo alla pari solo col Renate, la vera sorpresa di questo Girone B. Rispetto alle squadre accreditate per la vittoria del campionato, abbiamo diversi punti in più e anche qualche partita in meno: precisamente due sul Pordenone, una sulle altre. Non possiamo parlare di minifuga ma un po' di vantaggio ce lo siamo già presi. Poi, ovviamente, bisogna vincere le gare in più da disputare".

Quest'anno, inoltre, non ci sono più Parma e Venezia...

"Sapevamo che lagunari e ducali avevano mezzi economici nettamente superiori ai nostri. Ci abbiam provato, per un certo periodo siamo stati dei rompiscatole ma alla lunga sono venuti fuori i diversi valori. Il nostro obiettivo era quello di disputare un campionato di spessore anche perché a Padova, in Serie C, la piazza vuole arrivare comunque in alto. Abbiam gettato le basi per la nuova stagione e quest'anno abbiamo limato gli errori commessi l'anno scorso".

Modena out, ci viene da dire finalmente.

"Dispiace vedere fallire una società dopo 105 anni di storia, anche perché ho giocato a Modena un anno in Serie B. Però  le difficoltà di sicuro non sono sorte in questa stagione. Bisognava analizzare in maniera più approfondita la situazione in passato per evitare di arrivare a vivere questa situazione".

Cosa pensa del possibile cambio del calendario nel girone di ritorno?

"Credo che riscrivere il calendario sia un'ottima soluzione. Di sicuro l'unica per evitare due turni di riposo. Qualche squadra potrebbe lamentarsi ma, come dice il nostro tecnico Bisoli, prima o poi devi affrontarle tutte. E non credo che dover osservare due soste possa aiutare la regolarità del campionato".

Pochi gol all'attivo ma anche pochi al passivo. La gara di Mestre, come tante in precedenza, è stata vinta di misura.

"Generalmente le squadre che vincono i campionati sono quelle con grande equilibrio. Il Mestre con noi ha giocato a viso aperto e ci ha creato non pochi grattacapi ma ci ha lasciato anche tanti spazi. Noi però siamo una squadra solida che ha capito la categoria, pur avendo giocatori che militavano in categorie superiori: tante volte, insomma, è meglio usare la spada al posto del fioretto".

E domenica vi attende il Pordenone...

"Sarà difficilissima, anche se loro sono in un momento un po' particolare con pochi punti raccolti nelle ultime gare. Vincendo al "Bottecchia" metteremmo una delle principali candidate alla vittoria finale a una distanza abbastanza importante. Ecco perché, più che mai, dovremo andare in Friuli a fare risultato".

Magari sperando in un gol di Capello, già a quota sei.

"Parliamo di un ragazzo che ha qualità importanti. Non le scopriamo certo noi: da giovane era un talento, al punto che lo acquistarono prima l'Inter e poi il Cagliari. Forse bruciò un po' le tappe mentre ora sta avendo la maturità giusta. Te ne accorgi, al di là del gol, da quanto si sacrifica per i compagni, del lavoro oscuro che fa per la squadra. Sono sicuro che può ambire al salto di categoria".