INTERVISTA TC Di Napoli: "Akragas ormai in D. L'esonero fa male"

27.03.2018 14:50 di Raffaella Bon   vedi letture
INTERVISTA TC Di Napoli: "Akragas ormai in D. L'esonero fa male"
TMW/TuttoC.com
© foto di Giuseppe Scialla

Raffaele Di Napoli, fino a poche settimane fa, ha provato a condurre l'Akragas verso una disperata salvezza. Poi l'esonero e adesso, a TuttoC.com, un commento sulla situazione sempre più grave dei siciliani, penalizzati quest'oggi di altri due punti e ultimi a distanza siderale dalle avversarie.

Nuova penalità, 10 punti in classifica, sole sei partite da giocare. Come vede l'Akragas?
"La matematica ancora non l'ha condannata alla retrocessione ma direi che ci siamo quasi: bisogna essere realisti, adesso la Serie D può arrivare da un momento all'altro. I risultati, al di là dei cinque punti di penalizzazione, sono comunque questi. Mi spiace molto perché sono legato sia alla squadra che alla città. Diciamo che la penalità odierna incide anche sul morale. I ragazzi, però, devono continuare a lottare per la maglia". 

Ci spiega il suo allontanamento?
"Fa male essere esonerato, soprattutto in questa situazione. Mi sono sentito molto colpito perché ho investito tanto in questa città e in questa società. È stato un anno particolare per me: ho perso mia madre e l'Akragas era un modo per alleviare il dolore. Posso comunque essere fiero del fatto che ho lavorato 24 ore su 24: per me è stata un'annata di crescita importante". 

Diversi dei vostri prospetti si sono ritrovati nelle giovanili di squadre di Serie A.
"Sotto l'aspetto tecnico posso essere soddisfatto. Ho un grande dispiacere nell'aver lasciato dei ragazzi d'oro. Non era facile venire qui a gennaio in una situazione ingarbugliata e non giocare sul nostro campo ha anche inciso tanto".

Le condizioni economiche si sono fatte sentire?
"Parliamo della squadra più giovane del campionato: ho giocato spesso con tre 2000 in campo e tantissimi under. Purtroppo sono venuti meno degli sponsor e andare sempre in trasferta, anche quando dovresti giocare in casa, ha avuto e ha un costo insostenibile".