INTERVISTA TC La Cava: "Bonifico da 100mila euro ha spronato Arezzo"

17.03.2018 14:10 di Sebastian Donzella Twitter:    vedi letture
INTERVISTA TC La Cava: "Bonifico da 100mila euro ha spronato Arezzo"

Se l'Arezzo non è scomparso dalla geografia calcistica, gli amaranto, tra gli altri, devono ringraziare Giorgio La Cava, imprenditore immobiliare perugino di stanza a Roma. Il suo bonifico da 100mila euro, divenuto "famoso" in terra aretina negli ultimi giorni, ha permesso di raggiungere la tanto agognata cifra di 372mila euro necessaria per pagare gli stipendi e dare ufficialmente il via all'esercizio provvisorio. TuttoC.com ha intervistato La Cava pronto a fare il suo ingresso nel club toscano.

Perdoni la brutalità: chi gliel'ha fatta fare?
"La mia passione per il calcio anche se so che è un hobby un po' costoso. Ho scelto arezzo su suggerimento di Ermanno Pieroni, mio amico da tanti anni, che aveva già aveva già lavorato nel team amaranto: circa un mese fa mi ha proposto questa situazione e poco dopo siamo andati a parlare col sindaco. Da lì mi son convinto che questa fosse la piazza giusta. Ovviamente è stata decisiva la concessione del bilancio provvisorio che sgraverà dei debiti il ramo sportivo dell'azienda: in questo hanno giocato un ruolo fondamentale il Tribunale di Arezzo che ha capito la situazione e si è mosso in maniera celere".

Da cosa l'ha capito?
"Dalla grande voglia di calcio che si respira in questa città. E non in maniera figurata ma reale. Qui ad Arezzo, in pochi giorni, è stato fatto un miracolo grazie a una sinergia incredibile. Bisogna solamente fare un plauso al sindaco Ghinelli che ha difeso l'onore della sua città e mi complimento con Orgoglio Amaranto: l'organizzazione che hanno avuto durante i vari step per arrivare all'esercizio provvisorio è stata eccezionale. E poi mi è piaciuta subito Arezzo, mi son trovato istantaneamente bene. Infine, a livello logistico, in 40 minuti di macchina arrivo in città: in precedenza mi erano state proposte anche altre grandi piazze ma erano troppo lontane. Io la squadra di calcio voglio viverla da vicino. Non a caso stasera sarò a Viterbo per seguire la squadra. Mi lasci dire che, finalmente, da stasera si tornerà a parlare di calcio giocato".

Di lei si è parlato per quel famoso bonifico di 100mila euro che ha dato un grande impulso alla raccolta dei 372mila euro necessari per arrivare all'esercizio provvisorio.
"Sono uno abbastanza riservato ma serviva una mossa forte per raggiungere la cifra richiesta dal Tribunale. Per questo ho deciso di mostrare fisicamente l'assegno di 100mila euro versato a titolo personale. Ritengo che sia stata una mossa  azzeccata, visto che in un paio di giorni ne sono arrivati altri 100mila dall'imprenditoria locale e da comuni cittadini".

Non ha paura che nella prossima asta qualcuno potrebbe "scipparle" il titolo?
"Da imprenditore il rischio d'impresa devi calcolarlo sempre. E poi i curatori, persone molto capaci e che conoscono bene il diritto sportivo, sapranno valutare le situazioni preesistenti. Sanno chi ha versato la cifra necessaria per arrivare all'esercizio provvisorio. Su questo sono fiducioso".

La stessa fiducia che serve avere nella squadra. Una retrocessione azzererebbe tutto.
"Anche questo è un rischio d'impresa che mi assumo volentieri. Credo molto nella squadra e nella voglia matta che ha di giocare. I calciatori fino a qualche giorno fa pensavano di aver finito, immaginate con che motivazioni adesso scenderanno in campo sapendo che possono raggiungere la salvezza. Siam passati, in un attimo, dalla scomparsa dell'Arezzo al poter scendere in campo, so già che sono e saranno motivatissimi. Anche su di loro, massima fiducia".

Quale futuro vuole dare a questo club?
"Nei piani c'è un programma triennale con soci abbastanza forti che vogliono investire nel territorio per fare qualcosa di serio: un programma a lungo termine e concreto, non di breve durata e fumoso".

Tra i nomi a lei accostati anche quello di Giancarlo Francavilla, osservatore del Torino ed ex dirigente di diversi club di Serie C.
"È un grande amico, ci sentiamo e ci confrontiamo spesso. Però prima ci sono questioni più impellenti da trattare: salviamo la squadra e poi pensiamo a tutto il resto".

A proposito di accostamenti: lei sembrava molto vicino alla Lucchese.
"Lo ero. Studiai a lungo la situazione dei rossoneri, andai parecchie volte a Lucca. Poi andarono via dei dirigenti con cui avevo ottimi rapporti e non se ne fece più niente. Spero per loro che riescano a risollevarsi, parliamo di un'altra città importante per il panorama calcistico italiano".

Chiusura con polemica: le vostre avversarie si domandano se sia giusto vedervi scendere in campo nonostante la gra massa debitoria.
"La risposta di mister Pavanel in conferenza stampa è la stessa mia: noi non c'entriamo nulla con la dirigenza di prima. Dico solo che la Lega ha voluto salvaguardare la regolarità del campionato. Io ora penso esclusivamente a salvare l'Arezzo a partire da stasera: a tal proposito colgo l'occasione per invitare i tifosi a seguire in massa la propria squadra perché il miracolo deve essere compiuto fino in fondo. Insieme possiamo farcela".