INTERVISTA TC Pordenone, Lovisa jr.: "I top player non si muovono"

14.12.2017 16:00 di Sebastian Donzella Twitter:    vedi letture
Matteo Lovisa
Matteo Lovisa

Dopo aver messo alle corde l'Inter, il Pordenone è diventato il caso sportivo della settimana. Adesso, però, in casa ramarra è tempo di tornare alla realtà e alla sfida d'alta classifica col Renate: da un nerazzurro all'altro, per tentare di ritornare in corsa per la vittoria finale del Girone B. TuttoC.com ha intervistato in esclusiva Matteo Lovisa, uomo mercato dei friulani e figlio del patron Mauro.

In pochi anni dalla D a "San Siro". Come ci siete riusciti?

"Attraverso il lavoro quotidiano. Non solo quello sportivo ma anche quello amministrativo e organizzativo. Da noi c'è stata una crescita importante sotto tutti i punti di vista. Anche in questa stagione, sebbene i risultati in campionato non lo dimostrino pienamente. Purtroppo siamo incappati in tre sconfitte consecutive a causa dei tanti infortuni. Adesso son fiducioso che la squadra possa dire la sua in campionato dopo aver fatto così bene in Coppa".

Dall'Inter al Renate: di uguale solo il nerazzurro. Non rischiate un calo di tensione?

"Se i giocatori avranno la stessa mentalità del presidente no. Credo comunque che la squadra sia matura e sicuramente non rischierà di sottovalutare questo match. Noi dirigenti, comunque, dovremo essere bravi a far capire che dobbiamo giocarle tutta con la stessa determinazione".

Obiettivo dichiarato la Serie B. Come si recupera il Padova, distante nove punti?

"Pensando gara dopo gara. Prima o poi arriverà anche per loro il momento del calo fisiologico. La differenza è che il Padova può sbagliare, noi no. I bonus ce li siamo già giocati tutti. D'ora in avanti dovremo essere sul pezzo sempre".

Ci sarebbero anche i playoff...

"Non ci pensiamo. Ci sono ancora tantissimi punti ancora in palio, il campionato è lunghissimo e il Padova si può riprendere. Credo che il mercato di gennaio sarà importante anche ai fini della classifica. Intanto pensiamo ad arrivare nelle migliori condizioni di classifica alla sosta".

Tra le squadre d'alta classifica ce n'è una che tiene sott'occhio?

"L'Albinoleffe per me è stata costruita benissimo. Si vede la mano di mister Alvini e il buon lavoro societario alle spalle. Molto solida, può continuare a dire la sua in stagione".

Anhe voi avete un mister che sta facendo molto bene: l'Italia intera, due sere fa, ha scoperto il grande lavoro di mister Colucci...

"Ha dato la dimostrazione di essere un ottimo allenatore. A inizio stagione è normale avere qualche difficoltà: mister nuovo, 15 giocatori nuovi. Col tempo, invece, si è iniziato a vedere il suo lavoro. Contro l'Inter in particolare, ma non è un episodio isolato, si è notata la grande organizzazione della squadra quando è senza palla". 

Capitolo mercato. In entrata?

"Siamo vigili. Al momento pensiamo a recuperare in attacco Gerardi: la prossima settimana rientrerà finalmente in gruppo. E poi il nostro grande acquisto è già neroverde: parliamo di Berrettoni che è rientrato a dicembre dopo tre mesi di stop". 

E in uscita? Non avete paura che dopo il figurone a "San Siro" inizino a cantare le sirene della B?

"I nostri giocatori hanno tutti contratti pluriennali, ad esclusione di Berrettoni e De Agostini con i quali c'è un rapporto di grande fiducia. Non c'è nemmeno da parlarne, i nostri top player non andranno via".

Chiusura con "San Siro". L'immagine che si porterà nel cuore.

"I ragazzini e i bambini di Pordenone che piangevano dopo l'ultimo rigore. C'è tanta tristezza in questa immagine ma allo stesso tempo ti fa capire come una città intera si è innamorata della sua squadra. Speriamo di ritrovare quei ragazzi anche nelle prossime gare al "Bottecchia"".