INTERVISTA TC Rimini, Tamai: "Nessuno ci dava per favoriti"

18.04.2018 21:50 di  Stefano Scarpetti   vedi letture
Maglia Rimini
TMW/TuttoC.com
Maglia Rimini
© foto di Angelo Palmas

Il Rimini è stata la prima squadra ad essere promossa in Serie C quando il campionato di D ancora non è terminato: la matematica ha consacrato i romagnoli domenica, dopo il successo con il Romagna Centro. In esclusiva ai microfoni di TuttoC.com, il direttore sportivo Pietro Tamai ha parlato di questa trionfale stagione, toccando altri temi a partire dai programmi per la stagione ventura.

Usando una metafora ciclistica si può dire che si è chiusa la vostra fuga: traguardo tagliato con molto anticipo rispetto agli inseguitori.
Si, la vittoria contro l'Imolese prima di Pasqua aveva chiuso i discorsi per il primo posto e attendevamo il conforto della matematica che è arrivato domenica scorsa. E' stato il successo del gruppo, che si è rivelato non soltanto di buoni giocatori ma soprattutto di uomini che hanno condotto un girone di ritorno esaltante. E' stata una grande stagione, al di sopra di ogni aspettativa”

Gli obiettivi stagionali quali erano?
Il nostro intendimento era di arrivare a Natale nelle prime posizioni, non troppo staccati dalle prime, e poi valutare gli interventi nel mercato invernale: così è stato e poi la squadra ha decisamente cambiato marcia. Eravamo fra le 4-5 favorite, ma inizialmente più per il nome che per altro, pochi pensavano realmente che potessimo ambire al primo posto, invece siamo riusciti a vincere il campionato con tre giornate d'anticipo, davvero una stagione perfetta”.



Eppure c'è stato un cambio di guida tecnica a dicembre che ha sorpreso molti osservatori.
E' ovvio che esonerare un allenatore che si trova al secondo posto a un punto dalla prima può sembrare strano, noi avevamo il polso della situazione vedendo tutti i giorni gli allenamenti e abbiamo ritenuto opportuno ci dovesse essere una scossa a livello caratteriale: a quel punto c'era la consapevolezza di dover vincere il campionato, poi i risultati sono andati oltre le nostre aspettative”.

Adesso c'è una stagione da terminare, puntate alla poule scudetto?
"Ci puntiamo e vogliamo ben figurare, ma prima restano tre partite e non vogliamo regalare punti agli avversari anche per garantire la regolarità del campionato. Siamo in serie positiva da 21 turni e puntiamo a prolungarla e chiudere la stagione senza ulteriori sconfitte”.

Il futuro si chiama serie C. Che idea vi siete fatti da fuori di questa categoria caratterizzata da molte società in difficoltà?
Le situazione di Modena, Vicenza e Arezzo dimostrano che il sistema sia da rifondare, noi due anni fa ci siamo trovati in situazioni simile con un fallimento che ci ha obbligati a ripartire dal torneo di Eccellenza regionale, ci siamo affidati ai giocatori del settore giovanile che sono stati il fulcro della squadra attuale. In terza serie ci sono stadi obsoleti, compreso il nostro, attrezzature non all'avanguardia e il fatto che i giocatori provenienti dalle squadre Primavera vadano in Serie B, dimostra che qualcosa non funziona. La terza serie deve tornare a rappresentare il serbatoio del calcio italiano come avveniva nei decenni scorsi".

Tornando al Rimini, si può già parlare di obiettivi per la prossima stagione?
"Lo scorso anno il presidente dopo la vittoria del campionato di Eccellenza mi ha presentato un budget da rispettare, a breve farà lo stesso e io lavorerò in base alle risorse a nostra disposizione. Dobbiamo fare un passo alla volta, l'obiettivo della prossima stagione deve essere quello del mantenimento della categoria e magari riuscire a centrare i playoff, in definitiva un campionato di assestamento per poi crescere in quelli successivi. Sappiamo che la categoria giusta per Rimini e la serie B ma già essere in terza serie è un ottimo risultato se si considera da dove siamo partiti".