Carlo Nesti per l'Albissola: "CR7 avrebbe applaudito Bezziccheri"

09.08.2018 20:40 di Sebastian Donzella Twitter:    vedi letture
Carlo Nesti
TMW/TuttoC.com
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Carlo Nesti, a lungo telecronista Rai, commenterà in questa stagione le gesta dell'Albissola neo-promosso in Serie C. Cominciando dall'ottima gara di Daniel Bezziccheri in Coppa Italia Serie C contro il Cuneo: 

"Questa è una storia, che riguarda la società, per la quale lavoro, ma che spero apra uno squarcio di sereno per tutta la Serie C, in uno dei periodi più delicati della sua storia, restituendo a molti il gusto per la fantasia, applicata al lavoro. Il soggetto si chiama Daniel Bezziccheri, romano della Lazio, 20 anni, ex Reggina, prestato all’Albissola. La famiglia Colla, con Nuzzo e Mussi, compie i salti mortali, per convincere Lotito a dirottarlo in Liguria. Fossati, assistito da Di Latte, prende atto delle sue risorse di giocatore creativo, come esterno alto sinistro, o trequartista. Ma non si limita ad ammirare “l’oro che luccica”. Nella consapevolezza delle assenze di difensori centrali navigati, come Gargiulo e Rossini, in occasione del debutto professionistico di Coppa Italia, contro il Cuneo, studia soluzioni alternative. E, fra queste, scopre un Bezziccheri in stile Scirea-Baresi, che, alle spalle di tutti, sa sfoggiare personalità, palleggio, tempismo e visione. Detto e fatto, il romano sorprende chiunque, proprio contro i piemontesi, e sceglie i 2 tempi, per esprimere le sue 2 anime. Nel primo, governa la retroguardia, con una sicurezza, quasi imbarazzante, da veterano. Nel secondo, avanza, si affida alle abitudini di rifinitore-stoccatore, e segna un gol, in sforbiciata acrobatica, così bello, che Cristiano Ronaldo, se fosse stato in tribuna, si sarebbe messo lui ad applaudire! Morale della favola (perché sembra una favola): è edificante pensare, che uno staff tecnico non si limiti a dire “grazie”, per il regalo di una proprietà, ma sappia “modellare il gioiello”, e adattarlo alle circostanze, prima ancora di rendere necessario un nuovo intervento sul mercato. In sostanza: valorizzare al massimo ciò, che si ha, senza la maledetta abitudine di guardare subito, se è più verde l’erba del vicino. Al limite, è anche una lezione di vita, non vi pare?”.