Gravina: "Occorre rivoluzione norme. A partire da semiprofessionismo"

20.09.2018 21:20 di  Dario Lo Cascio  Twitter:    vedi letture
Gravina: "Occorre rivoluzione norme. A partire da semiprofessionismo"
TMW/TuttoC.com
© foto di Luca Marchesini/TuttoLegaPro.com

Gabriele Gravina, presidente della Lega Pro, intervenuto a Radio Voce Spazio, ha dichiarato: "Il mondo del calcio e della Lega Pro si trova in un periodo molto particolare. Purtroppo, dal punto di vista economico, sussistono ancora norme dalle maglie troppo larghe tra le quali qualcuno riesce sempre ad inserirsi e farla franca in fase di iscrizione, poi pagando durante la stagione. Bisogna accantonare l'idea che il famoso documento ufficiale riguardante le licenze nazionali debba essere noto al pubblico a maggio o giugno, bensì in tempi rapidi, con criteri molto rigidi. Per dare equilibrio anche etico nell'applicare le condizioni che salvaguardino tutta la competizione sportiva. Il Rating è un alert che consente ad un imprenditore di capire come e se può gestire una squadra professionistica, o se deve orientarsi verso altro". 

"Non c'è ostinazione nel difendere la Serie C a 60 squadra, È il format stabilito dalle norme federali, dalla Lega Pro c'è sempre stata la disponibilità di rivederlo. Bisogna però vedere se la riduzione delle squadre nel professionismo è la riduzione ad ogni male. La Lega Pro ha ridotto da 120 a 60, e non mi sembra che abbia portato a vantaggi. La nostra serie è quella che economicamente perde meno in proporzione, significa che ci sono dei condottieri che capitalizzano con risorse proprie. Io ho proposto un progetto di verso: il semiprofessionismo. Non è possibile che la nostra lega sia soggetta a certe leggi che in Serie C non hanno ragion d'essere. Ad esempio società piccole, come ad esempio il Gozzano, con tutto il rispetto, tecnicamente potrebbero essere quotate in borsa. Col semiprofessionismo ci sono dei vantaggi di natura fiscale importanti. Si tratta di un piccolo provvedimento legislativo. Per scendere in C da 60 a 36 ci vorrebbero cinque anni. Il semiprofessionismo farebbe bene al calcio e non solo, anche al volley o al tennis".

"Nella nostra Lega purtroppo si lavora poco con i vivai. Col semiprofessionismo ad esempio il credito di imposta che ne deriva andrebbe investito nel 50% nelle strutture e nel 50% nei vivai. Ci facciamo forti di giocatori che vengono da altre categorie, per ammortizzare sui costi. Non si lavora sui giovani, sui tesserati che possono essere il futuro. E questo non aiuta a mio avviso né la filiera né le Nazionali".

"Questo è un momento nel quale sfiderei chiunque a trovare il bandolo per la matassa. Oggi abbiamo annunciato che a partire dal 29/30 settembre tutte le gare sarebbero state in calendario. Ma è arrivata la decisione del Collegio di Garanzia del Coni riguardante l'Entella, bisognerà vedere la classifica di B. Non conosciamo le future decisioni di TAR e Coni, non sappiamo le decisioni del Consiglio di Stato, sono arrivati altri ricorsi al Tar da Catania e Avellino. Ci sono due criticità, innanzitutto regole che permettono questo caos, e in secondo luogo la mancanza di organizzazione legislativa in casi così spinosi". 

"La Lega B, quando ha deciso in maniera autonoma di procedere a 19, ha causato una serie di ricorsi. Qualcuno ha creato delle aspettative in capo a queste società che aspirano al ripescaggio, ad esempio un comunicato che ha chiarito in maniera esplicita quali garanzie andavano avanzate. Aspettative che poi si sono trasformate in diritto secondo le loro motivazioni. Ci troviamo in questa situazione perché si sono create queste aspettative. Bisogna stabilire se il ripescaggio è un diritto o un'opportunità, e chi deve stabilire chi ne ha diritto. Il calcio italiano, senza certezze, senza riferimenti validi, sta vivendo una delle più gravi implosioni degli ultimi anni. Ricordiamo che in occasione di Calciopoli il campionato è partito regolarmente"