Marras: "Alessandria? Due campionati persi in uno. Mi fa ancora male"

06.04.2020 13:45 di  Valeria Debbia  Twitter:    vedi letture
Manuel Marras
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Manuel Marras
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport

Manuel Marras, esterno offensivo del Livorno, si è raccontato a trecentosessanta gradi in una lunga intervista sul canale Instagram del nostro editorialista Nicolò Schira. Tra gli altri temi affrontati, il calciatore genovese si è soffermato sulle sue esperienze con le maglie di Rimini, Sudtirol ed Alessandria: "Con D'Angelo abbiamo avuto qualche screzio in Romagna, perché ero giovane e pensavo mi fosse tutto dovuto. Ricordo con piacere la mia prima avventura nei professionisti e il mio primo gol segnato contro il Casale. Una conclusione da fuori area di pregevole fattura su assist di Riccardo Taddei. Sudtirol? Per me fu un anno importante. Segnai 5 gol ma la squadra fece fatica, cambiando tre allenatori. Peccato perché c'erano giocatori molto importanti come Fischnaller che segnò 16 gol e Mazzitelli che è arrivato in Serie A. Alessandria? Il secondo anno abbiamo perso due volte il campionato. Un anno importante ma che ci ha lasciato tante amarezze. Ancora adesso mi fa male pensarci. Alla fine del girone d'andata avevamo un vantaggio spaventoso: +12 sulla seconda e alla penultima potevamo tornare in testa: la Cremonese perde a Livorno, ma noi non riusciamo a battere la Lupa Roma. Ai playoff abbiamo perso la finale contro il Parma: una doppia beffa quell'anno. Due campionati persi in uno. Ancora adesso faccio fatica a trovare le parole per descrivere cosa è successo. L'addio? Avevo ancora un anno di contratto, ma dopo la delusione della mancata promozione consideravo conclusa la mia avventura lì. Mi sentivo di aver dato tutto. Non avevo più energie e stimoli dopo quei due anni, non sono stati semplici quei due anni in cui c'è stato anche qualche screzio con la tifoseria".

Nell'anno in grigio ci sono anche state le due partite di Coppa Italia maggiore contro Genoa (gara decisa proprio da Marras) e Milan: "Io sono genoano e sfidare il Genoa a Marassi è stato incredibile, faccio fatica a spiegarlo a parole. Vincere in 10 contro 11 ai supplementari con un mio gol e un mio assist è stato qualcosa di fantastico e anche un po' una rivincita, visto che dopo 8 anni nelle giovanili non avevano creduto in me. Una serata incedibile. Scambia la maglia con Ansaldi i pantaloncini con Laxalt che aveva il 93, il mio anno di nascita. Giocare a San Siro è stato da pelle d'oca. All'andata abbiamo giocato alla pari e perso appena 1-0 con un rigore di Balotelli. Al ritorno hanno vinto 5-0, ma è stata comunque una notte bella. Giocare a San Siro è speciale: avrei voluto non finisse mai quella partita, che duelli sulla fascia con Luca Antonelli. Menez quella sera fu devastante".