RMC SPORT - Gravina: "Lega Pro deve diventare semiprofessionistica"

12.09.2018 13:00 di Sebastian Donzella Twitter:    vedi letture
RMC SPORT - Gravina: "Lega Pro deve diventare semiprofessionistica"
TMW/TuttoC.com
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport

Gabriele Gravina, numero uno della Lega Pro, a margine della presentazione dei calendari di Serie C, si è concesso ai microfoni di RMC Sport.

Si parte. In che maniera?
"Con un pizzico di amarezza per questa estate un po' turbolenta per usare un eufemismo. Si parte con la consapevolezza che c'è stato questo strappo, ci sono state delle lacerazioni che richiederanno tempo, senso di responsabilità per ricucire e riposizionare alcuni temi fondamentali di cui il nostro calcio ha bisogno. Uno su tutti la certezza delle regole e del rispetto delle norme. Qualcosa è venuto meno, qualcosa purtroppo ha generato confusione, qualcosa che a mio avviso richiedeva maggiore attenzione anche nei rapporti interpersonali. L'auspicio che oggi si possa ricominciare con serenità e lungimiranza, si riparte con la voglia di dare riferimenti certi per i nostri dirigenti, i calciatori, gli allenatori e soprattutto i tifosi che in questo periodo sono stati abbastanza bistrattati".

Lei ha chiesto chiarezza sulle parole di Frattini e su alcuni conflitti d'interesse.
"Non dimentichiamo che parliamo di un magistrato nonché presidente del Collegio di garanzia. Se afferma che per la prima volta si è trovato in condizioni di disagio, in difficoltà, credo che le sue dichiarazioni abbiano aperto scenari strani, interrogativi ai quali bisogna dare delle risposte. Altrimenti corriamo il rischio di lasciare accantonati una serie di temi che dobbiamo affrontare. L'autonomia e il proprio isolamento da forme di contaminazione credo sia prerogativa fondamentale di ogni processo e di ogni camera di consiglio: vedere quest'ultima aperta per 3-4 giorni lascia perplessità nel metodo e nelle procedure applicate. È strano tutto questo, bisogna mettere la cosa in ordine".

C'è una squadra che sta lavorando a un dossier, con dentro Nicchi, Tommasi, Sibilia. Un percorso che arriva alle prossime elezioni il 22 di ottobre.
"Ci arriveremo con un patto di onore che rende molto forte il 73%. Non ho voluto citare i numeri perché mi piace citare la qualità delle persone che hanno una grande voglia di riformare il calcio italiano. Non è un blocco ermeticamente chiuso, c'è piena disponibilità nel ricevere supporto. Ma resta l'idea che questo 73% deve esprimere il presidente e non accettiamo alcun tipo di schermaglia che gli altri vogliono utilizzare per creare spaccature".

Tra oggi e domani altre sentenze: oggi TFN Catania, poi il TAR sull'Avellino. Si aspetta stravolgimenti?
"Non posso dare nulla per assodato, tutti i pronostici sono fatti per essere smentiti. I procedimenti ci sono, ci sono delle regole, spero solo che vengano rispettate queste ultime e i principi di carattere generale. Faccio una riflessione politica che non riguarda gli organi di giustizia: dobbiam riflettere tutti sul fatto che oggi, 12 settembre, non abbiamo ancora la certezza di poter far partire i campionati. Soprattutto pensare che domenica scorsa, tre giorni fa, il massimo campionato italiano che si è disputato è stato quello di Eccellenza: non so se esistano altri precedenti del genere. Questa è la sconfitta di un mondo e della classe dirigente. Dobbiamo riconquistare la fiducia dei nostri tifosi, non possiamo accettare di chi si vanta di aver riformato con uno strappo in palese violazione delle regole. Questo non è riformare, è spaccare. Il format a 19 squadre in B non esiste, è valido solo per questa stagione: la B è a 22, come è presente nelle carte federali. E per questo ieri abbiamo chiesto al commissario, anche in base a una delibera assembleare, di ripristinare il format con 7 promozioni dalla C alla B. Prima azzeriamo queste forme di arroganza di politica federale, poi parleremo di riforma dei campionati".

La riforma più urgente dal proprio punto di vista?
"Meno squadre professionistiche, secondo logiche portate avanti al momento, non trovano d'accordo la Lega Pro. Ci vogliono cinque anni e non ce li abbiamo. Noi abbiamo chiesto una riforma veloce e rapida: rendere la Lega Pro una lega semiprofessionistica, un provvedimento che ha chiara la consapevolezza di come non si può reggere un mondo professionistico del genere. Chiediamo auto al CONI, al Governo, al sottosegretario Giorgetti, in modo da dare certezze e riferimenti al nostro mondo".