Tavecchio: "Calcio dormiente e irregolare. Ci vuole presidente credibile"

21.09.2018 10:40 di  Valeria Debbia  Twitter:    vedi letture
Carlo Tavecchio
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Carlo Tavecchio
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport

Più uno sfogo che una confessione. Così viene definita l'intervista realizzata per il Corriere dello Sport dal direttore Ivan Zazzaroni all'ex presidente federale Carlo Tavecchio che spazia su tanti temi del calcio attuale: "Il presente è un calcio dormiente. E' irregolare - punta il dito Tavecchio. - Un calcio che il 31 maggio indicò alle società che avevano disputato i playoff le modalità per i ripescaggi, versamenti, gli 800mila euro, graduatorie e altro, e il 13 agosto, ovvero due mesi e mezzo dopo, spiegò che aveva scherzato, che non se ne faceva niente, calpestando tutte le norme... Assurdo. Se le apre i miei cassetti in via Allegri - svela l'ex numero uno della Figc - trova il progetto che avevo in mente per rendere sostenibili i campionati e l'attività della Nazionale: 18 squadre in A, 20 in B e due gironi da 18 o 20 in C. Ventiquattro o ventotto squadre in meno e, inoltre, importante, anzi determinante, l'accesso alle proprietà e i bilanci controllati da un organo terzo esterno alla Federazione, una sorta di Banca d'Italia. Altro che organo endofederale".



Quando gli si chiede cosa succederà il 22 ottobre, data delle elezioni federali, Tavecchio risponde: "Io spero che quelli che possiedono il 73% abbiano capito che è tempo di esprimere un presidente credibile. Se il 22 ottobre non ci sarà un nuovo presidente, il Governo dovrà intervenire per nominare un commissario del commissario. Una figura 'sovrafederale' in grado di cambiare il calcio nel giro di 2 anni. Subito le riforme".