FOCUS TC - Serie C, 6^ giornata: la Top 11 del Girone A

Modulo 3-4-3
16.10.2018 06:00 di Claudia Marrone Twitter:    vedi letture
F. Tavano (Carrarese)
TMW/TuttoC.com
F. Tavano (Carrarese)
© foto di Federico Gaetano

Quattro vittorie interne, due vittorie esterne e tre pareggi: questo il ruolino di marcia della 6^ giornata del Girone A, che ha visto solo la gara Pro Piacenza- Entella sospesa, con le partite dei liguri in stand by fino almeno al 23 ottobre, giorno dell'udienza del TAR per la riammissione in B del club.
Torna a vincere il Pisa, corsaro sul campo della Pistoiese per 0-2, ma anche la Pro Vercelli, in quel di Busto Arsizio, fa la voce grossa battendo la Pro Patria 0-1. Ancora sorprendente la Carrarese, che si rifà della scorsa settimana e rifila un secco 4-2 al Novara, mentre più modeste, 1-0, sono le vittorie di Arzachena e Cuneo, che battono rispettivamente Juventus U23 e Olbia; nel monday night, le mura amiche sono propizie anche per l'Arezzo, che batte 2-0 il Pontedera. Terzo pareggio di fila per la Robur Siena, 1-1 ad Alessandria, e lo stesso risultato esce da Albissola-Piacenza e Gozzano-Lucchese. 

Questi i migliori undici della 6^ giornata. 
 
PORTIERE:

Tommaso Nobile (Pro Vercelli):
 vedendo la vittoria, può sembrare che la Pro Patria non abbia mai fatto granchè, ma la gara racconta altro, e racconta di un portiere che, specialmente nel finale è stato molto impegnato dall'avversario. Ma lui ha sempre risposto presente, facendosi trovare pronto quando è servito. E' vero, c'è stata una buona prova di Germano, che ha segnato, ma i gol non basta farli, si deve anche evitare di prenderli. 

DIFENSORI

Riccardo Martinelli (Lucchese): nello scontro contro il Gozzano, che profuma già di scontro salvezza, sale in cattedra e dirige con grande abilità la difesa rossonera, mostrandosi l'elemento più propositivo della retroguardia. Non sbaglia nè un anticipo nè una chiusura, ed è sempre puntuali negli interventi, oltre che efficace.

Manuel Lombardoni (Pro Patria): non ci si deve far ingannare dal risultato delle gara contro la Pro Vercelli, perché anche se sconfitta la Pro Patria fa la sua onesta partita. Dove spicca particolarmente il difensore, che conferma i miglioramenti visti nell'ultimo periodo: molto lucido e attendo, gestisce con ordine la sua area di competenza, senza andare mai in affanno.

Marco Cristini (Cuneo): indubbiamente un'Olbia rimaneggiata e con l'attacco non proprio titolare, ha agevolato il compito della retroguardia cuneese, ma Cristini si è mostrato comunque molto solido, e non solo dedito a una fase meramente difensiva, ma anche di impostazione. Riesce persino a sfiorare il gol.

CENTROCAMPISTI:

Lorenzo Trillò (Arzachena): rispetto alla passata stagione il centrocampista smeraldino è cresciuto molto e, al netto di una complessivamente buona prova di squadra, è lui a spiccare. Costantemente attivo per tutti i 90' del match contro la Juventus U23, corre per tutto il campo, mostrandosi preciso in fase di interdizione ma non disdegnando di andare in proiezione offensiva quando gli viene richiesto.



Simone Della Latta (Piacenza): in meno a Nicco, nel confronto contro l'Albissola, ha il gol, che sfiora nel finale e che sarebbe potuto valere tre punti, in più al compagno di reparto ha anche il secondo tempo giocato. In mezzo al campo si fa valere, con una partita molto ordinata e propositiva, e comunque nel gol ci mette lo zampino: fa l'assist.

Alessandro De Vitis (Pisa): anche in versione difensore centrale aveva dato tutto quello che poteva (e fra l'altro chiude il match domenicale davanti a tre del pacchetto arretrato), ma visto nel suo ruolo naturale è un'altra cosa, e a centrocampo, come accaduto settimana scorsa, fa la differenza. Si mostra vero raccordo tra i reparti, la squadra nerazzurra contro la Pistoiese appare più fluida, e corona la prova con un gol che chiude i giochi contro gli orange.

Francisco Sartore (Alessandria): proposto come quinto a destra, è una piacevole sorpresa, riesce a presidiare la fascia con una certa maestria. E le azioni più pericolose dei suoi, contro la temibile Robur Siena, passano tutte dai suoi piedi. Quando ha l'occasione di andare nella metà campo avversaria è sempre pericoloso, e alla luce di una prova così gli si perdona anche il fallo che porta al rigore per i toscani, che proprio con il penalty trovano il pareggio.

ATTACCANTI:

Francesco Tavano (Carrarese): la bellezza del calcio passa dai piedi di Tavano, perché è quanto di più poetico si possa vedere. Calatosi perfettamente nelle dinamiche della Serie C, e ancora più indiavolato della passata stagione, ha nel DNA l'essere decisivo, e si muove con estrema facilità nelle linee del Novara: dopo un primo tempo fatto di dribbling e calci da fermo, nella ripresa prima pareggia i conti, poi li chiude annichilendo l'avversario con la terza rete degli apuani. 

Riccardo Martignago (Albissola): nella ripresa il Piacenza cala, e lui trova terreno fertile per esplodere. Semplicemente imprendibile per l'avversario, l'attaccante dei liguri sfodera tutto il suo repertorio, caricandosi la squadra sulle spalle e andando ad amministrare con classe il proprio reparto: non solo, si procura e realizza, con estrema freddezza, il rigore che vale il primo punto in classifica per i suoi.

Matteo Brunori (Arezzo): una gara importante e non semplice quella contro il Pontedera, ma l'attaccante sa che non può sbagliare e si supera con una prova di gran spessore e qualità tecnica. Gestisce praticamente da solo il reparto avanzato degli amaranto, per la retroguardia pontederese è una vera spina nel fianco, e trova il gol che apre le danze e mette la gara in favore dei suoi.

ALLENATORE:

Luca D'Angelo (Pisa):
in vista del tour de force che vede tre gare in sette giorni, il tecnico sa dosare bene le forze, nonostante la consapevolezza che contro una Pistoiese in crisi i punti sono obbligatori. Ridisegna il centrocampo sfruttando sull'esterno Cuppone, opta per Masucci come seconda punta e le scelte lo premiano: scelte per altro coraggiose, perché in campo ci sono sei under, in panchina gente di esperienza. Ma il coraggio di osare si deve pur avere.