FOCUS TC - Serie C, 7^ giornata: la Top 11 del Girone A

Modulo 3-4-3
19.10.2018 06:00 di  Claudia Marrone  Twitter:    vedi letture
F. Mastroianni (Pro Patria)
TMW/TuttoC.com
F. Mastroianni (Pro Patria)
© foto di Michele Maraviglia/UC AlbinoLeffe

Quattro vittorie interne, due vittorie esterne e tre pareggi: questo il ruolino di marcia della 7^ giornata del Girone A, che ha visto solo la gara Pro Vercelli-Entella sospesa, con le partite dei liguri in stand by fino almeno al 23 ottobre, giorno dell'udienza del TAR per la riammissione in B del club.
Con il 2-1 del "Garilli" rifilato alla Carrarese, il Piacenza vola in vetta alla classifica, ma a vincere tra le mura amiche è anche il Pisa, che batte 3-1 l'altra piacentina, il Pro Piacenza; 3-1 è anche il risultato che emerge dalla gara tra Juventus U23 e Arezzo, con i bianconeri vittoriosi, più netta la vittoria della Lucchese, che rifila un secco 4-0 all'Arzachena. Ma sorprendente è anche la Pro Patria, corsara sul campo del Novara, espugnato 0-1, mentre è più netto il risultato che la Pistoiese porta a casa da Chiavari, dove batte 1-3 l'Albissola.
Non vanno oltre lo 0-0 Olbia e Alessandria, mentre almeno due gol, con il finale di 1-1, emergono dal match tra Robur Siena e Cuneo e da quello tra Pontedera e Gozzano. 

Questi i migliori undici della 7^ giornata. 
 
PORTIERE:

Timothy Nocchi (Juventus U23):
vedendo la netta vittoria, 3-1, può sembrare che l'Arezzo non abbia fatto granchè, ma la realtà racconta invece di una squadra aggressiva, che fino a quando c'era un gol di scarto tra le parti ha lottato per ottenere il pareggio. Il portiere è stato impegnato in diverse occasioni, ma, chiamato ieri titolare, ha risposto sempre presente, tenendo a galla i suoi che hanno poi siglato, proprio allo scadere, il terzo gol. Ma con un 2-2 il morale sarebbe stato sicuramente diverso. 

DIFENSORI

Gabriele Bellodi (Olbia): per un classe 2000 affacciatosi al professionismo nell'anno più ostico di sempre, non è facile e scontato figurare in modo positivo, specie quando si tratta di gare di nervi, come quella contro l'Alessandria: entrambe le squadre dovevano risollevarsi e fare punti. Ma il baby difensore se la cava egregiamente annullando un effimero De Luca, ma anche arginando le incursioni di un indemoniato Santini che sbuca da ogni singola parte del campo.

Antonio Pergreffi (Piacenza): davanti al Piacenza si presenta l'attacco più fastidioso del girone, quello della Carrarese, che è anche il più prolifico, ma il capitano biancorosso ha maturato ormai la giusta esperienza per leggere la tattica sopraffina dell'avversario. Si combatte alla pari...anzi no, perché gli apuani sono completamente oscurati, Pergreffi si erge a capo del reparto e non sbaglia niente, perfetto sia nel gioco aereo che palla a terra. Prestazione davvero autoritaria.

Giuseppe Prestia (Alessandria): difficile stabilire i confini tra i meriti della retroguardia alessandrina e i demeriti dell'attacco dell'Olbia, ma quel che c'è di certo è che l'ex Virtus Francavilla è autore di una prova estremamente ordinata, dove non rischia praticamente niente, mostrandosi sicuro e preciso negli interventi. Per i compagni una sicurezza.

CENTROCAMPISTI:

Gregorio Luperini (Pistoiese): si conferma punto cardine della squadra orange, e nella gara contro l'Albissola, che rischia di costare anche la panchina a Indiani, sfodera tutto il meglio che si può vedere. Sale in cattedra con una sontuosa prestazione che è cuore e grinta, e la corona con un gran gol che scuote i compagni.



Andrea Caponi (Pontedera): non importa chi sia l'avversario - in questo caso il Gozzano -, ma il capitano granata gioca con il consueto ardore e la consueta determinazione, che gli consentono quasi di far reparto da solo. Un pari che a Caponi sta stretto, lui a trascinare la squadra alla vittoria ci prova: e infatti la sua gara non è solo tecnica, ma è anche tanto carattere. Quello che fa poi la differenza. 

Stefano Guberti (Robur Siena): una gara, quella contro il Cuneo, che per i toscani non è semplice come può sembrare sulla carta, ma l'ingresso in campo del classe '84, al 3' della ripresa, regala un match sicuramente più vivo rispetto a quanto si vede senza di lui. Diventa imprescindibile per la costruzione della manovra offensiva, tanto che anche il gol del pareggio nasce da una sua punizione: i compagni danno da subito l'idea di cercarlo per una giocata risolutiva.

Alessandro Provenzano (Lucchese): da fuori area, stop con il destro e tiro di sinistro che si insacca all'angolino. Solo questo gol basterebbe per un posto "in paradiso", ma la prova del centrocampista contro l'Arzachena è anche altro: sulla legittimità della vittoria rossonera non c'è discussione, e il classe '91 si mostra un concentrato di qualità e quantità, utile alla squadra anche grazie alla sua estrema mobilità in tutto il reparto.

ATTACCANTI:

Ferdinando Mastroianni (Pro Patria): il gol che segna, e con il quale i bustocchi espugnano il campo del Novara vale molto più di tre punti, permette ai tigrotti di iniziare a far la voce grossa e confermare che il loro non è certo un ruolo da comparsa nel torneo. Quella dell'attaccante è nel complesso una prova molto propositiva, di grinta e di non timore: spigliato e deciso, trova il secondo gol stagionale. 

Mattia Rolando (Gozzano): ostico il terreno del "Mannucci", ostico il Pontedera come avversario: squadra ben rodata, con meccanismi oleati. Entrare nelle maglie della retroguardia granata non è facile, ma il classe '92 ci riesce e prova a creare costante scompiglio nell'area avversaria, con tanto movimento e altrettanto dinamismo. Anche in occasione del gol che per i suoi raddrizza la gara, è bravo a trovare lo spazio giusto per il rasoterra vincente.

Gaetano Masucci (Pisa): sulla scia della buona prestazione di domenica, l'attaccante nerazzurro, contro il Pro Piacenza, in avanti fa il bello e cattivo tempo, dando notevoli problemi alla retroguardia avversaria. Sulla trequarti spadroneggia e lotta su ogni pallone, qualche metro più avanti è letale con una doppietta che avrebbe potuto anche diventare tripletta se Zaccagno nel primo tempo non si fosse superato. E oltre a questo, si contano anche altre due interessanti occasioni.

ALLENATORE:

Ivan Javorcic (Pro Patria):
"Una squadra che lotta per salvarsi come la Pro Patria ha una parola d’ordine su tutte: resistere. Devi aver la cultura della sconfitta e prenderne i segnali positivi", queste la parole del mister nella conferenza pre gara. E menomale che i bustocchi dovevano solo resistere! E' vero, la squadra a ultimo resiste e argina il Novara, ma prima è autrice di una prova completa sotto ogni punto di vista, sia esso tecnico o di carattere: il lavoro sta iniziando a premiare quanto fatto, ed è tutto in crescendo.