Gavorrano, mission (non) impossible

26.05.2018 06:00 di Claudia Marrone Twitter:    vedi letture
Gavorrano, mission (non) impossible
TMW/TuttoC.com
© foto di Sarah Furnari/TuttoLegaPro.com

Tutto in 90', una stagione in 90'. Perché il Gavorrano si trova in questa situazione, a dover risolvere un'annata in soli 90', più recupero al massimo: ma sempre di una partita si tratta. 
Oggi pomeriggio andrà in scena il ritorno dei playout, con la truppa maremmana che, davanti al pubblico amico, dovrà ribaltare il match di andata contro il Cuneo, impostosi 1-0 in Piemonte, per poter mantenere la categoria: ostica impresa, ma niente di impossibile, il vantaggio dei biancorossi è esiguo e la gara di andata si è giocata tutta sugli episodi. A sfavore dei toscani, il rigore sbagliato da Remedi pesa come un macigno.



Come già detto in passato, però, non c'è da addossare le colpe al centrocampista, del resto i rigori non li sbaglia solo chi non li tira, e quella che può sembrare filosofia spicciola è invece pura realtà quando le partite si giocano soprattutto sui nervi, perché, inutile negarlo, negli spareggi, siano essi salvezza o promozione, la testa fa la differenza. E probabilmente il Gavorrano ha più da perdere rispetto all'avversario. Una stagione iniziata male, 8 sconfitte consecutive che hanno portato all'esonero dell'allora tecnico Bonuccelli, poi la ripresa con l'arrivo di mister Favarin, investimenti importanti e dispendiosi nel mercato di gennaio, ma qualche fase rem è costata cara ai rossoblù, che non sono riusciti a proseguire a una certa cavalcata per qualche inciampo di troppo, compreso l'errore interpretativo da parte della società esterna di revisione cui nel mese di marzo l'amministratore aveva consegnato la documentazione relativa al pagamento di stipendi e contributi dei mesi di gennaio e febbraio, ma che invece di seguire la legge federale ha seguito la normativa fiscale non versando parte della somma: aspetto che ha portato alla penalizzazione, anche se a fronte di 172mila euro pagati e 6mila rimasti in arretrato...che non ci sia volontà di dolo è piuttosto evidente. Ma la legge non ha sentito ricorsi. Ed ecco quindi che la tegola è arrivata tra capo e collo. 

Non è però tempo di pensare neppure al passato, del resto, come ricorda il Dalai Lama, "esistono solo due giorni nell'anno che nulla può essere fatto: uno si chiama ieri, l'altro si chiama domani". Esiste solo l'oggi. E la partita sarà sicuramente aperta, anche se la squadra di Favarin ha un solo risultato possibile, la vittoria anche se, come da regolamento, in caso di parità di punteggio, dopo le gare di ritorno, per determinare la squadra vincente si terrà conto della differenza reti; in caso di ulteriore parità verrà considerata vincente la squadra in migliore posizione di classifica al termine della regular season: speranze ce ne sono. E probabilmente anche la volontà.