Livorno, obiettivo primario riconquistare il proprio popolo

20.05.2018 17:30 di Stefano Scarpetti   vedi letture
Foto tifosi Livorno
TMW/TuttoC.com
Foto tifosi Livorno

Dopo due anni il Livorno è tornato in Serie B, al termine di una stagione decisamente travagliata e ricca di colpi di scena. Ieri gli amaranto hanno giocato la loro ultima gara stagionale, imponendosi allo stadio "Armando Picchi" sul Lecce, per 3-1, nella seconda gara della Supercoppa di terza serie. Una competizione che, sabato prossimo, andrà al Padova, a meno di clamorosi ribaltoni in terra salentina.
La serata di ieri, però, vedeva anche la consegna della coppa dedicata alla vincitrice del campionato, e non si può dire che il pubblico livornese abbia risposto in maniera massiccia. Quindi la consegna delle medaglie e i riconoscimenti ai protagonisti di questa promozione è avvenuta senza quell'entusiasmo che richiede questo tipo di circostanze.

Davvero strano per una piazza tradizionalmente calda come quella labronica, negli anni protagonista di esodi in occasione di spareggi playoff: molti ricordano quello dei sedicimila a Perugia nel 1998 e in molte altre occasioni. Quali possono essere i motivi? Sicuramente molteplici, a partire dalla seconda fase del torneo appena andato in archivio, con la compagine di Andrea Sottil protagonista di una involuzione che ha favorito una sorta di distacco verso la propria gente. Attorno al mese di marzo un balletto, che ha portato nell'ordine le dimissioni respinte del tecnico, l'esonero dello stesso e l'arrivo di Luciano Foschi (due vittorie al suo attivo contro Robur Siena e Viterbese) e successivo benservito all'ex allenatore del Renate per puntare nuovamente su Sottil. Probabilmente una chiarezza a livello societario è assolutamente necessaria. Emblematico lo striscione della Curva Nord apparso ieri sera, "Questo è l'entusiasmo che state creando", riferito al vice presidente Romano. Oltre a questo ci sarà da chiarire le posizioni di altre figure societarie, tra le quali quella del tecnico Sottil, la cui permanenza appare tutt'altro che scontata.

In definitiva, c'è molto da fare nella città tirrenica, ma una delle cose più importanti da ritrovare è l'affetto della propria gente, da sempre la marcia in più degli amaranto.