Livorno, quel sempre Sottil confine...

15.04.2018 06:00 di Claudia Marrone Twitter:    vedi letture
Livorno, quel sempre Sottil confine...
TMW/TuttoC.com
© foto di Federico Gaetano

Tutto molto bello in casa Livorno. Il derby contro il Pisa è vinto, la Robur Siena è caduta ad Arezzo slittando quindi al secondo posto della classifica, ma dall'esterno, con lucida razionalità che va ovviamente a contrastare con le leggi del cuore, qualcosa che non va c'è. O meglio, un retrogusto amaro comunque si avverte, e probabilmente si avvertirà per sempre.
Qualora la promozione – comunque meritata – dovesse essere centrata, agli annali del calcio passerà questo, e i vincitori avranno sempre ragione, ma la stagione è stata travagliata, soprattutto nel finale, quel momento nel quale invece si doveva compattare ancor di più il tutto.



Alla fine, troppe cose hanno saputo di un teatrino poco gradevole, e sicuramente evitabile, anche per il buon nome del glorioso club amaranto. La squadra – inutile nasconderlo – ha sempre voluto mister Andrea Sottil alla sua guida, ma quel via vai del tecnico è stato stucchevole: si parte con le dimissioni arrivate dopo la débâcle contro il Cuneo, apice di un momento no, si passa dalla revoca delle stesse e dal successivo esonero, e si arriva all'ennesima (ri)chiamata sulla panchina.
Professionalmente, non si discute la scelta del mister di essere sempre tornato, anche se probabilmente dopo certe situazioni occorreva dire basta e preservare la propria professionalità non compresa fino in fondo dagli altri, ma dall'altro lato è vero che ci può anche essere la voglia di finire un percorso iniziato. Qualche dubbio il club, invece, lo lascia: se tanto la squadra è sempre stata dalla sua parte, a cosa serviva allontanarlo? A vivere giorni di agonia, e basta. Quasi come se si avesse paura a salire di categoria. Il braccino stavolta è subentrato alla società. Ma agire di pancia non è mai produttivo, le promozioni passano anche dalla testa, dalla programmazione...quella fatta con un organico che si è cercato di smantellare. Perchè? Solo questo viene da chiedersi.

Capitolo Luciano Foschi, tirato in ballo nel marasma societario, vittima sacrificale di una stagione che doveva aver preso un'altra piega e adesso vive ancora nell'incertezza. Ma parliamoci chiaro, anche per tutti coloro che ne chiedevano la testa, Foschi è uscito da vincitore: una squadra non costruita da lui che chiedeva a gran voce il ritorno di Sottil (o almeno così pareva, considerando che quando furono revocate le dimissioni in sala stampa tutti i calciatori si presentarono a suo fianco, immagine molto emblematica del loro attaccamento), un momento di caos totale a livello societario. Cosa mai avrebbe potuto fare? Niente in più a quello che di buono ha fatto, leggesi vittorie su Robur Siena e Viterbese, due scontri diretti. Che il club si ritroverà in futuro.