Lo schiaffo all'Entella e il calcio in mano ai pochi: chi urla più forte vince

11.10.2018 06:00 di Claudia Marrone Twitter:    vedi letture
Lo schiaffo all'Entella e il calcio in mano ai pochi: chi urla più forte vince
TMW/TuttoC.com

Occorre ancora una volta avvolgere il nastro e arrivare all'inizio dell'estate: l'Entella per mantenere la B deve disputare i playout, ma l'Ascoli ha la meglio, e i biancazzurri si ritrovano retrocessi in Serie C, con un piccolo appiglio per riprendersi la Cadetteria, dato dal fallimento del Cesena e dalla penalizzazione di -15 che viene inflitta ai romagnoli. Patron Gozzi vince il ricorso che obbliga la Lega B - che nel frattempo, oltre leggi ma con il placet della commissariata FIGC aveva deciso di far prendere il via al campionato con 19 squadre - a riscrivere la classifica del passato torneo perché il Cesena avrebbe dovuto scontare in quella circostanza la penalizzazione: logica e legale conseguenza, lo slittamento in avanti della classifica e l'Entella ancora in B, ma proprio la Lega B, appoggiata dalla Federazione che evidentemente non ricorda che anche l'Entella è sua affiliata, si rifiuta di riscrivere la passata graduatoria e fa ricorso. Sospensione delle gare della truppa intanto affidata a Boscaglia, il 9 ottobre la sentenza, ma ecco un altro colpo di scena: Lega e FIGC decidono di ritirare l'istanza di sospensiva, facendo di fatto slittare un'ulteriore istanza al TAR. 
Niente fantascienza, triste realtà di uno spaccato tutto italiano finito persino sul The Guardian. 



Senza volersi addentrare nella meschina figura fatta nel mondo, vediamo gli scenari. Il presidente della Lega Pro Gravina prima della sentenza lo aveva detto: "C'è un provvedimento di blocco, se scaturisce un diniego comincia a diventare un po' complicato mantenerlo e quel punto non avrei più nessun elemento per giustificare la sospensione delle partite, a meno che dopodomani non ci sia un controricorso al Consiglio di Stato e un'altra cautelare con qualcuno che mi dica che non devono giocare". Il blocco delle gare dei liguri, effettivamente, era fissato fino al 9 ottobre, giorno della decisione che poi, con la mossa non proprio politically correct di Lega B e FIGC, è diventa una non decisione, ma difficilmente cambierà qualcosa, perché c'è una sentenza del Collegio di Garanzia che fa comunque fede, e vede l'Entella B. Una situazione paradossale quella che si creerà, che non colpisce solo l'Entella e tutto l'ambiente biancazzurro (società, staff vari, squadra, tifosi, città), ma chiunque, evidenziando un senso di dispotismo che con lo sport non c'entra proprio nulla. 

Smettiamo di far finta di niente, perché è evidente che il calcio è un potere in mano a pochi: chi urla più forte vince. E il cambiamento adesso serve, sul commissariamento della Federazione ci siamo adagiati fin troppo. Ma le elezioni, che vedono Gravina - l'unico che in una folle estate ha seguito e rispettato la legge - unico candidato, sono ancora lontane, previste per il 22 ottobre. Un tempo non eccessivo, ma lunghissimo vista la situazione: perché Gravina potrà anche sistemare il tutto, ma prima di novembre, per mera tempistica, non sarà operativo. Un altro mese ancora. Delirio assoluto.