Paroni: "Ho cucito la maglia dell'Entella sulla mia pelle"

21.02.2019 20:10 di Valeria Debbia Twitter:    vedi letture
Andrea Paroni
TMW/TuttoC.com
Andrea Paroni
© foto di Federico Gaetano

Andrea Paroni, portiere e bandiera della Virtus Entella, di cui difende i pali dal 2008, si è raccontato ai microfoni di piazzalevante.it partendo dal segreto che lo lega ai colori biancazzurri: “Ci vorrebbe un giorno di tempo per spiegarlo. All’undicesima stagione con questa maglia, posso solo dire che non la indosso, l’ho semplicemente cucita sulla pelle. La mia famiglia vera (sposato e papà di una splendida bambina ndr) e sportiva sono qui. Potrei citare una per una le amicizie fraterne che ho intrecciato dentro e attorno al Comunale. In più il rapporto che mi lega al presidente Gozzi: abbiamo un lungo cammino comune da condividere”. Nonostante per un lungo periodo sia finito a fare il dodicesimo, Paroni è sempre rimasto a Chiavari: “Mai pensato di andarmene? Potrei dire di no. O meglio, mai seriamente. Quando arrivò Iacobucci ebbi qualche dubbio, poi capii che avevo molto da imparare stando fianco a fianco con portieri più esperti”.

A proposito di momenti felici da incorniciare, l'estremo difensore non ha dubbi: “So già che tutti penseranno al gol di Casale che nel 2012 ci portò ai play off. Certo, è un episodio indimenticabile. Un portiere che diventa goleador: ne parlarono in tutta Italia. Eppure io personalmente ho altri ricordi che giudico più significativi. La vittoria a Marassi dello scorso novembre. Ho parato il rigore decisivo a Lapadula, e nei 95’ precedenti penso di aver fatto un bel po’ di interventi decisivi. Io sono abbastanza critico, beh quella sera mi sono promosso a pieni voti… Niente altro? Se devo scegliere una singola parata, dico Ternana-Entella del 3 marzo 2015. Parai un rigore al 90’, portammo a casa tre punti. A quel momento eravamo salvi, poi ce ne capitarono di ogni colore e retrocedemmo, almeno sul campo. Del rigore parato si sono dimenticati tutti, io no”..