Pavanel saluta Arezzo: "Rapporto trasceso: ho perso mia oggettività"

18.05.2018 15:40 di Valeria Debbia Twitter:    vedi letture
Massimo Pavanel
TMW/TuttoC.com
Massimo Pavanel
© foto di Valeria Debbia

Tantissima emozione nella conferenza stampa con cui Massimo Pavanel ha salutato l'Arezzo. Il tecnico ha spiegato le motivazioni per cui ha deciso di abbandonare gli amaranto nonostante dalla nuova società abbia ricevuto la proposta di restare. Solo in parte la questione è legata alle vicende famigliari di Pavanel, che ha confermato di non avere accordi con alcun altro: "Non potevo andar via senza salutare. Lo dovevo per quello che mi ha dato la città. Quando ho visto lo striscione in cui si parlava del generale e delle truppe pronte alla battaglia, è stata veramente dura. Mi ha fatto emozionare pensare di essere stato il generale di questa truppa. Anche se non sarò io a dare il segnale: scatenate l'inferno. Quando ho visto tutto quell'affetto, ho pensato che sono stato molto arricchito dal punto di vista umano. E' stata una crescita totalizzante. Non avrei voluto andar via in maniera diversa da qua. E' stato qualcosa di assoluto, perfetto, unico, figlio di una cavalcata straordinaria, anche se sono stati mesi durissimi, dove mi sono messo alla prova. Mi ha tolto molto a livello di forze. Il punto focale è stato il rapporto coi giocatori: mi sento in debito di riconoscenza a livello viscerale con loro. E' trasceso il nostro rapporto, in qualcosa di più profondo e importante. Ho perso oggettività nelle mie scelte: non puoi non essere riconoscente verso persone e professionisti che hanno dato il 200%.

E questo è un problema per un allenatore perché si perde il distacco critico tra giocatore e allenatore. Ringrazio la società per la proposta che mi è stata fatta: in questo momento avete una società bella, avete dei presidenti che hanno una pulizia che cercavamo. Sarà l'anno zero e servirà un allenatore senza preconcetti e che abbia l'oggettività nelle scelte di campo. Io sarei a disagio in questa situazione. Poi c'è anche un mio discorso personale che riguarda la mia famiglia, ma è solo una parte. Il motivo dominante è il rapporto con i giocatori. Non voglio tenere in scacco l'Arezzo, devo dare la possibilità alla società di programmare con il giusto tempo: bisogna capitalizzarlo. Non ho alcuna situazione attualmente: lascio il certo per l'incerto. Ma cerco una sfida, che mi infiammi. E' un arrivederci il mio, non è un addio. Ho l'Arezzo nel cuore e spero non mi dimentichiate facilmente né troppo in fretta. Spero mi consideriate uno di voi. Ad ora le cose stanno così, ma nella vita le cose cambiano".