Robur Siena, va bene comunque: anno chiuso tra gli applausi

17.06.2018 06:00 di Claudia Marrone Twitter:    vedi letture
Robur Siena, va bene comunque: anno chiuso tra gli applausi

Sotto la curva, e con il coro "Grazie ragazzi", si è chiusa la stagione della Robur Siena, in quel di Pescara, dove ieri si è giocata la finalissima playoff. E questo no perché la squadra di Mignani abbia vinto, in Serie B è andato il Cosenza, ma perché i tifosi hanno capito l'impegno messo in campo nell'arco di una stagione da parte dei ragazzi che hanno vestito la maglia bianconera nell'annata definitivamente andata in archivio. Una stagione che ha visto i toscani partire in sordina, salvo poi ritrovarsi persino in vetta alla classifica in un appassionante confronto con il Livorno per la promozione diretta, spettata poi ai labronici; e allora playoff, a turno già avanzato visto il secondo posto della regular season, ma se tutto fino a quel momento era filato liscio, un piccolo inciampo c'è stato in finale.



La Robur arrivava al confronto praticamente decimata, causa squalifica cinque titolari erano ai box, e - inutile negarlo - la loro assenza ha pesato: non che chi li ha sostituiti abbia sfigurato, la compagine toscana ha comunque tenuto botta disputando una partita più che dignitosa, ma certi collaudi non sono semplice da rimpiazzare. Mignani non ha cambiato modulo, solo gli interpreti, ma in un momento cruciale anche questo vuol dire: certo, il tecnico doveva fare per forza di necessità virtù, ma se alla fine anche la reazione del pubblico senese è stata quella prima descritta...vuol dire che da li si deve ripartire, la Robur ha tutte le carte in regola per farlo. E anche l'obbligo morale di farlo. Il calcio è questo, una squadra vince e una perde, ma uscire a testa alta dopo una finale non è sempre da tutti.
E adesso non è neppure il momento dei rimproveri, c'è solo da prendere tutto il buono finora visto e riprogrammare da quel momento.

Quel che di certo c'è è che i tifosi, seppur in numero nettamente inferiore a quelli cosentini, proprio dopo il triplice fischio, paradossalmente, hanno fatto riecheggiare la propria voce più degli avversari, senza il minimo dubbio: regalando una bellissima immagine al calcio. Oltre a una grande prova di maturità. Che sarà sicuramente di aiuto alla squadra e alla società, perché in ambiente sereni, si sa, si lavora meglio.