Top & Flop di Piacenza-Olbia

È il bolide di Corradi a salvare il Piacenza dalla seconda sconfitta in campionato e rilanciare gli emiliani con un punticino che sarebbe potuto valere il triplo se non fosse per l’imprecisione sottoporta data dalla mancanza, evidente, di uomo capace di buttarla dentro. Ringrazia l’Olbia che dopo aver sbloccato l’incontro con Altare si rintana affidandosi alla difesa coriacea, ai riflessi di Tornaghi e alla giornata storta degli avversari che impiegano ’89 minuti prima di colpire il bersaglio grosso e tornare in carreggiata. Quello che resta ai galluresi è il rimpianto di essere andati vicini al primo successo della stagione, un autentico peccato per capitan Pisano e compagni. Hanno la loro bella dose di rimpianti anche gli emiliani che pagano a caro prezzo l’assenza di Maio e, più in generale, quella di un attaccante d’area che possa sbrogliare con un pizzico d’esperienza le spinose situazioni in area avversaria.

TOP

Mattia Corradi (Piacenza): assist di Palma e tiro di rara bellezza sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Il giocatore più esperto nel rinnovato progetto del Piacenza è anche quello più determinante. Qualità e quantità, come suo solito. DECISIVO

Paolo Tornaghi (Olbia): prestazione di alto livello da parte dello scuola Inter che si esalta dando sfoggio dei propri riflessi in più di un’occasione. Qualora fossero arrivati i tre punti grandi meriti sarebbero stati suoi. REATTIVO

FLOP

La precisione del Piacenza: occasioni a ripetizione, quasi a raffica, e solo una rete fatta. Gli emiliani davanti sembrano allergici alle cose semplici e incapaci di concretizzare la mole di gioco creata. Tutto bene, tolti gli ultimi sedici metri. INCOMPLETI

Il baricentro basso dell’Olbia: passati in vantaggio i sardi abbassano troppo il raggio d'azione lasciandosi bloccare dall’arrembaggio avversario a cui non riescono a porre un freno. Più pericolosi nel primo tempo, assenti quasi totalmente dalle parti di Vettorel nel secondo. FRENATI