Top & Flop di Virtus Verona-AlbinoLeffe

04.12.2021 18:37 di  Francesco Moscatelli   vedi letture
Tomaselli, TOP AlbinoLeffe
TMW/TuttoC.com
Tomaselli, TOP AlbinoLeffe
© foto di Paolo Baratto/Grigionline.com

0-0, ma quale noia? E sì che Virtus Verona e AlbinoLeffe, ognuno per differenti motivi, avrebbero avuto buone ragioni per far finta di farsi male e accontentarsi segretamente del punticino. Ma tirare a campare non è nell'animo nè dei progetti di Fresco e Marcolini, nè nella filosofia di due realtà che confermano come ciò che è interessante abiti spesso in provincia. La Virtus Verona poteva accontentarsi del punto per allungare la propria striscia positiva, l'AlbinoLeffe per sfangare un altro weekend all'insegna della conta dei sopravvissuti. E invece no. I locali con una manovra ben organizzata da Hallfredsson, gli ospiti con le ripartenze soprattutto di Tomaselli hanno provato a scalfire questi occhiali che avrebbero comunque accontentato il breve termine degli uni e degli altri. E' stato 0-0, anche dopo l'espulsione del bluceleste Saltarelli per somma di ammonizioni: assalto finale dei rossoblu che stasera forse accettano il tabellino un po' a denti stretti, ma a volte ci sono eroi che si vestono da portieri. 0-0, anche dopo cinque minuti di recupero. Evidentemente un punteggio scritto. Cercato, non questo no. 

Vediamo ora coloro che, a nostro avviso, sono risultati essere i migliori e i peggiori nel match disputato questo pomeriggio allo stadio "Gavagnin-Nocini" di Verona. 

TOP:

Amadio-Hallfredsson (Virtus Verona): è piaciuta la squadra di Fresco, apparsa evidentemente tonica dopo le ultime, buone uscite. Contro avversari che, per mille motivi, hanno impostato la propria pericolosità più sulle ripartenze, i rossoblu non hanno avuto remore nel tenere il pallino della manovra, pur su un campo dall'equilibrio piuttosto precario. Bene Amadio, centrocampista ventiduenne molto duttile, schierato prima a sinistra e poi sulla corsia opposta: su entrambi i fronti lascia sul campo ogni goccia di sudore, firmando anche l'occasione più nitida del primo tempo rossoblu prima di uscire dal terreno di gioco comprensibilmente esausto ad un quarto d'ora dalla fine. Sul centrocampista islandese non deve essere certo TuttoC a raccontare l'esistenza dell'acqua calda: Hallfredsson, in ogni suo tocco, tradisce la sua origine che affonda nei campi più blasonati della massima serie. Bene, dignitosamente bene il pacchetto arretrato: 0-0, il pane lo si porta a casa anche questa sera per una tavola che sugellerà una tranquilla domenica italiana. REALTA' MAI BANALE, SQUADRA SEMPRE OSTICA

Rossi-Gușu-Tomaselli (AlbinoLeffe): in una pagella dalle generose sufficienze, ci sono alcuni blucelesti che hanno particolarmente spiccato. Partiamo però prima da una premessa di carattere generale: a livello di gruppo la gara contro una buona Virtus Verona costituisce una nuova conferma che parla al presente ma che già coniuga i verbi al futuro. Scendere in campo così numericamente rimaneggiati significa porre i calciatori davanti alle proprie responsabilità e questo vale pure per i ragazzini del 2003 che entrano per difendere un punto preziosissimo in una situazione di inferiorità numerica. Quanto pesano queste delicate situazioni di gioco da gestire per un ragazzo di diciotto anni? Non esageriamo se dovessimo affermare che dieci minuti finali come quelli del "Gavagnin-Nocini" possono equivalere a tre mesi di Primavera. Pertanto, evviva i Concas, i "Momo" e i De Felice, anche quando i reintegri in gruppo dei titolari ristabiliranno, almeno per questa stagione, le consuete gerarchie. In fatto di singoli, molto brevemente: su Rossi (oggi un intervento su Arma che vale quanto un gol e tante altre uscite) si può essre telegrafici, è davvero un mistero come questo ragazzo abbia rischiato di finire nel limbo dopo lo stop del Carpi; nota di merito per Gușu che ha risposto molto bene dopo la non esaltante prova (sua ma non solo sua, è evidente) contro il Piacenza, oggi con i rossoblu il rumeno ha spazzato via tutto ciò che passava dalle sue parti; infine Tomaselli, tornato semplicemente il vero Tomaselli che, con le sue discese, riempie gli occhi e il cuore di chi vede il mondo a tinte blu e celesti. TANTE FIRME, LA PRIMA E' SEMPRE QUELLA DI MARCOLINI

FLOP:

Nalini (Virtus Verona): non è semplice individuare insufficienze conclamate in una squadra che non solo si è difesa bene ma che ha provato fino all'ultimo a portare a casa l'intera posta in palio. Forse da un Curriculum vitae come quello di Nalini (Salernitana, Crotone e Vicenza, tanto per citarne alcune) ci si potrebbe aspettare qualcosa di più che uno scarico per Lonardi (il tiro del centrocampista è potente ma non inquadra lo specchio), ma del resto -complice una difesa seriana attenta- anche il compagno di reparto Pittarello non ha probabilmente vissuto il suo pomeriggio migliore. Qualche impaccio di Mazzolo nel contenere Petrungaro nell'ambito di un bel confronto sulla fascia, ma di vere lacune non si può parlare. Piuttosto si potrebbe parlare di un rimpianto, perché a conti fatti chi era nelle reali condizioni di poter vincere -la Virtus Verona- non è riusciuto a portare a casa l'intera posta: e se fossero stati troppo tardivi gli ingressi da una panchina che l'avversario oggi poteva solo sognare? UN PUNTO E POTEVANO ESSERE TRE

Una coperta sempre troppo corta (AlbinoLeffe): sono le difficoltà a saper raccontare di un gruppo che si sta realmente formando tra i vialetti di Zanica. Forse, rischiando anche di esagerare, senza questa sequela di infortuni questa rosa non avrebbe mai avuto modo di scoprirsi così unita, così solidale, così moltiplicatrice di energie nemmeno immaginate. Sono queste difficoltà a tranquillizzare su chi è presente ora e a incoraggiare a lavorare sempre più convintamente su chi costituirà il domani. Sì, al di là di dati che oggettivamente non balzano all'occhio dei più, è una bella pagina quella che sta provando a scrivere questo AlbinoLeffe incerottato di oggi, a dimostrazione di un calcio che non è soltanto quello che rieccheggia in altre, troppe piazze della Terza serie. Al dì là di questa considerazione che non può non caratterizzare il giudizio sul girone di andata bluceleste, c'è ora da mettere mano ad una situazione oggettivamente complicata che non può essere sostenuta nel lungo periodo. Recuperare gli infortunati innanzitutto e, se del caso, intervenire sul mercato a gennaio: questo il lavoro che attende in queste settimane sotto l'albero. In riferimento alla gara odierna, le valutazioni meno brillanti sui singoli non pesano quanto pesa questo punto: non c'è davvero storia. Ravasio è stato ben imbrigliato dagli avversari dopo la bella rete in anticipo sul primo palo siglata con il Piacenza: un mezzo passo indietro indolore, per un ragazzo che finalmente, con i suoi tempi, sta trovando una propria dimensione; Petrungaro ultimamente raccoglie qualche ammonizione di troppo e sempre per lo stesso motivo: sono gli arbitri a vedere sempre male? FINIRA' DI PIOVERE, PRIMA O POI