FOCUS TC - Serie C, 6^ giornata: la Top 11 del Girone B

Modulo: 4-3-3
16.10.2018 06:30 di Sebastian Donzella Twitter:    vedi letture
Nocciolini
Nocciolini
© foto di Federico Gaetano

La sesta giornata di Serie C costa la panchina a ben due allenatori. Esonero per mister Brevi al Renate, dopo la sconfitta interna contro la Vis Pesaro, e per Zichella a Teramo, dopo l'1-1 in extremis subìto nell'anticipo dal Rimini. Non vince nemmeno chi il tecnico l'ha cambiato da poco, come la Sambenedettese, con il neo-tecnico Raffaele costretto ad assistere alla sconfitta dei suoi contro il Ravenna di un super-Nocciolini, con ultimo posto per i rossoblù. Ultima anche la Virtus Verona che concede la prima vittoria stagionale alla Ternana (alla terza gara disputata dalle Fere). In testa, comunque, non vince nessuno: il Pordenone mantiene la vetta dopo il pari col Vicenza grazie al concomitante pari tra Monza e Triestina: tutti e due i match terminano 1-1. Segno X anche per la Fermana che si accontenta dello 0-0 interno col Sudtirol. Vittorie per 1-0 pesantissime, infine, per la Feralpisalò nel derby con l'Albinoleffe, per l'Imolese sul Gubbio e per il Fano sulla Giana Erminio. Di seguito la Top 11 del Girone B secondo TuttoC.com:

PORTIERE:

Sibi Sheikh (Virtus Verona): prende due gol ma ne salva altrettanti in maniera funambolica, con dei riflessi da gatto. La favola del gambiano, arrivato su un barcone e diventato il simbolo difensivo della promozione in C, prova a evitare la sconfitta per i rossoblù. Non ci riesce, non per demeriti suoi visto che sulle reti subite non ha colpe, ma mostra di meritare appieno il professionismo.

DIFENSORI:

Stefano Negro (Monza): nella propria area si fa rispettare, in quella altrui incute timore. Al punto che, dopo aver segnato al Renate, si ripete anche contro la Triestina. Peccato che la rete non valga tre punti ma la sua verve offensiva inizia a diventare degna di nota. Mentre sulla solidità difensiva non c'è molto da discutere.

Gianluca Urbinati (Fermana): fenomenale nell'adattarsi, coriaceo nell'arco dei 90 minuti, convinto nel sostenere la causa canarina. Il centrocampista gialloblù si ritrova al centro della difesa a un passo dal fischio d'inizio, causa Ko improvviso di capitan Comotto. Si prende ruolo, fascia di capitano e la voglia di non prendere gol. E infatti i marchigiani chiudono imbattuti.

Nicolò Casale (Sudtirol): la difesa altoatesina brilla per costanza e per le poche reti che continua a (non) prendere. Il centrale 20enne, oltre a bloccare senza troppi patemi un pezzo da novanta come Lupoli, andrebbe pure in gol con una signora sforbiciata, purtroppo annullata per un dubbio fuorigioco. Il primo gol tra i professionisti non arriva ma la prestazione più che convincente sì.

Walter Lopez (Ternana): West Ham, Brescia, Penarol, Lecce e via di questo passo. Non proprio una carriera da giocatore di Serie C. E infatti l'esperto laterale quando è in forma non lascia scampo agli avversari. Suoi entrambi i cross che portano alle reti di Defendi e Nicastro, sue le continue sgroppate che devastano la difesa della Virtus Verona. 

CENTROCAMPISTI:

Luca Parodi (Feralpisalò): in una squadra di goleador anziani a segnare è un esterno di centrocampo 23enne. E si dimostra il più pericoloso in campo a prescindere dalla rete, visto che una manciata di minuti dopo il fischio d'inizio coglie in pieno il palo. Ha il merito di non demoralizzarsi, ripartire a testa bassa avanti e indietro e, nella ripresa, tirar fuori dal cilindro un tiro a giro da tre punti nel derby. Difficile chiedere di meglio.

Salvatore Burrai (Pordenone): quando smetterà di giocare a livello agonistico, potrebbe provare con il calcio camminato. Perché da fermo è uno dei cecchini più letali dell'intera Serie C. Il regista neroverde dispensa lanci al millimetro e non disdegna di provarci più o meno da casa sua. E su una di queste punizioni fa fuori un disattento Grandi, tradito da un rimbalzo a due passi dalla porta. Un rimbalzo casuale? Ovviamente no, visto che lo stesso Burrai ammette di averlo cercato di proposito.

Nicolò Bianchi (LR Vicenza): solita corsa, solito sacrificio e, stavolta, anche un gol fondamentale. Il mediano biancorosso lavora dietro le quinte, senza giocate da far brillare gli occhi ma con grande costanza. Poi, nella ripresa, decide di spingersi in avanti e ci mette il piede quando bisogna farlo. Vincendo un rimpallo fortuito che buca il Pordenone. Dopo la rete sale di livello, chiudendo in crescendo. 

ATTACCANTI:

Manuel Nocciolini (Ravenna): nel proprio stadio non si era ancora sbloccato. Lo fa contro la Sambenedettese e lo fa in grande stile. Prima è il più lesto a deviare in rete un pallone vagante sugli sviluppi di un corner, poi si guadagna un calcio di rigore che trasforma e vale doppio, visto che costa l'espulsione al diretto avversario. Nocciogol vuole riprendersi il Parma a suon di reti. Se continua così ci riuscirà.

Eric Lanini (Imolese): mette a segno la rete più bella di giornata, con un tiro a giro dal limite da applausi che vale anche la conquista dell'intera posta in palio. Entrato in campo nella seconda frazione, spacca la partita in due con la sua magia decidendo così un match equilibratissimo. Regalando il primo successo interno ai propri tifosi e facendo così volare i rossoblù nelle zone alte della classifica.

Alberto Filippini (Fano): ha sofferto in silenzio sette mesi, fermato da guai fisici e da un possibile addio granata dopo un'estate tormentata. Poi, però, al rientro, non si è fermato più. A metà settimana ha segnato in Coppa con la Samb e questo weekend, all'esordio stagionale in campionato, ha segnato la rete decisiva contro la Giana Erminio. Un tap-in comodo comodo ma si fa trovare al posto giusto nel momento giusto. E poi corre tanto e ci mette tutta la grinta che ha in corpo prima di uscire stremato nel finale.

ALLENATORE: 

Leonardo Colucci (Vis Pesaro): tra infortuni e turn-over, il tecnico dei biancorossi modifica l'assetto in campo e anche l'undici iniziale, affidandosi a Diop lì davanti. E i fatti gli danno ragione, perché non solo riesce a bloccare gli avanti del Renate ma riesce anche ad espugnare il campo dei nerazzurri. E così, mentre i tifosi marchigiani esultano, i giovani doriani crescono. E Colucci continua così a portarsi a casa i due piccioni con una fava.