FOCUS TC Serie C, la Top 11 del Girone B

Modulo 3-4-1-2
17.04.2018 06:30 di Sebastian Donzella Twitter:    vedi letture
Carmine Giorgione
TMW/TuttoC.com
Carmine Giorgione
© foto di Luca Marchesini/TuttoLegaPro.com

Due sole vittorie e ben sei pareggi nel 35^ turno del Girone B di Serie C. A ottenere i tre punti sono due marchigiane: la Sambenedettese nel derby col Teramo per 2-0 e il Fano sul Mestre per 1-0. Poi solo segni X: senza reti Renate-Ravenna e Reggiana-Bassano e poi ben quattro 1-1 in Vicenza-Pordenone, Padova-Albinoleffe, Feralpisalò-Santarcangelo e Gubbio-Triestina. Turno di riposo per Fermana e Sudtirol. Quasi tutto invariato in classifica, con la Samb che ne approfitta per scavalcare la Reggiana al secondo posto e il Fano che esce momentaneamente dalla zona playout. Il tutto con un Padova che, a piccoli passi, si avvicina sempre più alla Serie B. Di seguito la Top 11 di giornata secondo TuttoC.com

PORTIERE

Alex Valentini (Vicenza): il Pordenone tira, lui para. Nonostante un'ora di inferiorità numerica, i biancorossi non capitolano al cospetto dei ramarri. E ci riescono soprattutto grazie agli interventi strepitosi del proprio guardiapali che, soprattutto nel finale, dice noi ai neroverdi in un paio di occasioni. Sul gol non vede partire la palla, tradito da una selva di gambe. 

DIFENSORI

Cristian Andreoni (Bassano): classico match di sostanza per il terzino di spinta giallorosso. Nessun timore reverenziale in casa della Reggiana, anzi. Appena sale in avanti per i granata son dolori, soprattutto quando la mette in mezzo. Peccato per lui che i compagni, lì davanti, non siano in serata. Attento in fase difensiva, con i colleghi di reparto chiude il match senza subire gol.

Cristian Sosa (Fano): ormai un habitué di questa nostra formazione, l'esperto centrale argentino porta a casa la solita-solida prestazione. Al di là del gioco di parole,  mette la museruola insieme ai compagni all'attacco mestrino, tra i più pericolosi della C,e in più guida una difesa falcidiata dalle assenze, chiudendo comunque il match senza reti al passivo. La salvezza granata passa dai suoi piedi e dalla sua testa.

Giovanni Rossi (Ravenna): è vero che contro il Renate i ritmi non sono proprio forsennati, però giocare un tempo in difesa e uno a centrocampo non è da tutti. Se poi fai bene sia dietro che in mezzo, senza sbavature e senza gol subiti, vuol dire che forse forse la tua più che buona prestazione l'hai portata a casa. Scegliamo lui come simbolo di una difesa che non fa una grinza e che permette ai giallorossi di festeggiare la salvezza anticipata.

CENTROCAMPISTI

Marco Anghileri (Renate): il duttile terzino dei nerazzurri, viste le tante e importanti assenze, si "sacrifica" a centrocampo. In realtà a sgroppare in lungo e in largo si diverte, soprattutto in proiezione offensiva, diventando il punto di riferimento delle Pantere ogni volta che c'è da attaccare. Sempre, però, con un occhio alla retroguardia. 

Carmine Giorgione (Albinoleffe): quando il gioco si fa duro, il mediano dei bergamaschi non solo inizia a giocare, ma si mette anche a trascinare i compagni. Sul terreno della capolista servono grinta e attenzione per uscirne indenni. A dar l'esempio l'esperto ex Messina che di testa buca la porta patavina, come aveva già fatto un anno fa ai playoff, dimostrandosi nuovamente una bestia nera per i biancorossi.

Massimiliano Carlini (Reggiana): ha 32 anni sulla carta ma vedendolo correre gliene daresti tranquillamente dieci in meno. Ringhia su ogni pallone e tiene a galla la barca quando sbanda pericolosamente per mano del Bassano, tappando quanti più buchi possibili. Poi, con la crescita granata, diventa anche il più pericoloso dei suoi, con un palo ancora lì a tremare.  

Eklu Shaka Mawuli (Fano): di gol questo 19enne di origini ghanesi ne ha sempre fatti sin dalle giovanili, chiedere alla SPAL per informazioni in merito. Quello che segna al Mestre, però, potrebbe essere il più importante della sua seppur giovane carriera. Un gran tiro al volo, forse deviato, forse no, che si insacca a fil di palo e corona una prestazione di assoluta potenza lì in mezzo al campo. 

TREQUARTISTA

Nicola Bellomo (Sambenedettese): decide il derby col Teramo con due assist al bacio, in meno di mezz'ora, prima con una bella imbucata per Rapisarda e poi, con freddezza, in contropiede per Stanco. Capuano lo ha piazzato dietro le punte e lui è rinato: non dà punti di riferimento agli avversari e diventa pericoloso ogni volta che tocca palla.

ATTACCANTI

Simone Guerra (Feralpisalò): 18^ rete stagionale per il bomber del girone B. A tre giornate dal termine, con un vantaggio di cinque reti dai diretti inseguitori, si può dire che il titolo di capocannoniere non glielo toglie più nessuno. Soprattutto se continua la striscia positiva inaugurata una settimana fa con l'Albinoleffe e proseguita nell'ultimo turno col Santarcangelo. Il solo peccato, dopo il gol di velocità e rapina realizzato ai clementini, è che non valga tre punti a causa del pari nel finale da parte dei romagnoli.

Marco Guidone (Padova): toglie i suoi dagli impicci e dagli impacci, mettendo a segno una rete che può valere la serie B. Evita la seconda sconfitta consecutiva con un tocco preciso dopo un inserimento intelligente ma premiarlo solo per questo sarebbe riduttivo. Tutto intorno al gol, infatti, c'è un modo di giocare per la squadra da applausi, con tanto sacrificio, ammonizioni altrui procurate e tocchi da centravanti vero. Da attaccante che vuole la cadetteria.

ALLENATORE

Karel Zeman (Santarcangelo): in casa della Feralpisalò, nettamente sfavorito, il club romagnolo non demerita affatto e per ampi tratti di gara la differenza di classifica non si vede. Gran partita, con il tecnico che ordina i suoi tatticamente ma che vanno sotto a causa di una piccola distrazione che un bomber come Guerra non può far altro che sfruttare. I gialloblù, delusi più che mai, sembrano alla frutta e, invece, si rialzano a sorpresa e si vanno a prendere con Moroni un punto tanto insperato quanto meritato. Da premiare il coraggio di Zeman nell'evitare le barricate nonostante una classifica sempre pericolante.