FOCUS TC Serie C, la Top 11 stagionale del Girone B

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13.05.2018 06:30 di Sebastian Donzella Twitter:    vedi letture
Simone Guerra
TMW/TuttoC.com
Simone Guerra
© foto di Filippo Venezia/Fotolive

Terminata la regular season del Girone B di Serie C, è tempo dei primi bilanci. E anche di stilare, seppur con grande difficoltà, la Top 11 del campionato. Tanti i giocatori che avremmo voluto inserire ma che, per questioni di spazio, non possono far parte dell'undici titolare scelto da TuttoC.com. Una parte di essi andranno nella lunga panchina eccezionalmente predisposta per l'occasione mentre altri, pur meritevoli, non hanno trovato spazio in questa classifica. Di seguito la formazione scelta per voi e relativa alla prima parte di campionato:

PORTIERE:

Michele Di Gregorio (Renate): regular season da favola per il portierino dell'Inter prestato ai nerazzurri brianzoli. Un campionato, al debutto tra i professionisti, senza timori ma con grandi performance, sottolineate dalle 14 partite, in tutta la stagione, terminate senza subire gol. 20 anni ma già tanta convinzione nei propri mezzi. Quella di chi, due anni fa, ha trascinato la squadra di Milano, da capitano, alla vittoria del campionato Primavera, dopo aver già conquistato quelli Allievi e Giovanissimi. Vederlo in B, il prossimo anno, di certo non sorprenderà.

DIFENSORI: 

Cristian Andreoni (Bassano): la scienza dice che il moto perpetuo non esiste ma lui non lo sa e continua a correre. Il terzino giallorosso si dimostra uno stantuffo continuo sulla propria fascia d'appartenenza, risultando tignoso da superare in fase difensivac e imprendibile quando parte in avanti. Senza contare un piede ben educato per un difensore, con continui cross al bacio e una predisposizione al lavoro fuori dal comune. Tanta applicazione, tanti kilometri macinati e tanta paglia nel granaio virtussino. Dopo la beffarda squalifica per doping, si è ripreso alla grande e, sul campo e nella carriera, non ha più voglia di fermarsi.

Alessandro Lambrughi (Triestina): il suo approdo alabardato è dolceamaro. Dolcissimo perché ha portato enorme solidità in difesa, con un'esperienza rara da trovarsi in Serie C e prestazioni quasi sempre da primo della classe. Amaro perché a Trieste è arrivato solamente nel mercato invernale, dopo l'esperienza americana di Miami di mister Nesta. 15 caps che non sono bastati per portare i biancorossi ai playoff ma che hanno più che convinto la dirigenza a ripartire dall'ex Livorno anche per la prossima stagione. Nella quale la cadetteria non dovrà più essere un miraggio

Cristian Sosa (Fano): una roccia in mezzo alla difesa, una diga che sbarra la strada agli avversari, un corazziere che con abnegazione e coraggio salva la squadra. Letteralmente, visto che i granata ottengono un'incredibile salvezza sul filo di lana, dopo aver disputato un intero campionato in zona retrocessione. Stagione difficilissima, all'inizio, per l'esperto uruguagio, vista la brutta avventura in quel di Modena. Poi il Fano e l'immensa regolarità, fatta di 21 partite consecutive sempre in campo, senza saltare un minuto e senza una squalifica a 33 anni. Con lui in campo, nel girone di ritorno, per i marchigiani otto gare senza subire gol e solamente 10 reti al passivo complessivamente.

CENTROCAMPISTI:

Francesco Rapisarda (Sambenedettese): metà esterno e metà motorino, ha una facilità di corsa pazzesca. In Serie C, quest'anno, non lo prende nessuno quando parte, sia con che senza palla al piede. Dopo un inizio in sordina in difesa, esplode quando viene liberato sull'out di centrocampo: non più limitato dai doveri di un'eccessiva copertura, sprigiona tutto il suo potenziale fatto di discese, slalom e, ogni tanto, anche qualche gol: tre in totale fin qui. È causa di emicranie continue e pesanti ai malcapitati che se lo ritrovano davanti: ai playoff, se farà il pieno al motorino che si ritrova al posto delle gambe, ci sarà da divertirsi per i tifosi della Samba e per gli amanti del bel calcio.

Carmine Giorgione (Albinoleffe): centrocampista tuttofare con polmoni grandi così e un piede che sa quello che vuole. Il mediano (ma ormai è riduttivo definirlo così, viste le gare giocate in maniera impeccabile sulla trequarti) dei blucelesti trascina i suoi ai playoff: in regular season, tra reti e assist, rispettivamente tre e sette, arriva in doppia cifra, dimostrando di essere una pedina insostituibile per mister Alvini e, al contempo, uno dei più forti in mezzo al campo di tutta la Serie C. Non è un caso che, nel primo turno dei playoff, abbia già timbrato il cartellino, contro il Mestre, come un anno fa aveva fatto contro il Padova. 

Massimiliano Carlini (Reggiana): è tra i pochissimi calciatori a poter affermare di aver giocato, in campionato, sia da attaccante che da mediano. Annata di grandissima consistenza e dall'enorme spessore per il classe '86: si sacrifica per il bene comune, lui che giusto un paio d'anni fa calcava i palcoscenici di Serie A col Frosinone, dopo un'incredibile doppia promozione dalla C. Diventando così il perno centrale della formazione emiliana, raccordo tra i reparti e mastino sulle malcapitate caviglie altrui. È perennemente tra i migliori nell'exploit di metà stagione in un'annata magica, visti il matrimonio e la nascita del figlio. Magari a quest'ultimo papà Max potrebbe regalare una promozione in cadetteria.

Andrea Petrucci (Fermana): in una squadra solida e quadrata che fa della difesa il suo forte, è l'uomo in più che permette di dare quell'estro e quella fantasia necessari per vincere le partite. Partendo dalla fascia mette assieme sette assist, intervallati da tre gol, in una lunga serie di prestazioni che ti fanno chiedere dove sia stato finora il classe '91. Già, perché l'esterno marchigiano, quest'anno, ha affrontato il campionato di Lega Pro da debuttante: in precedenza la Promozione, tanta Eccellenza e giusto un paio d'annate in Serie D. Sembra assurdo da pensare ma tant'è. Unico lato da smussare, il carattere focoso: nel derby con la Sambenedettese incredibile il motivo della squalifica, ossia gesti poco carini nel riscaldamento verso i tifosi avversari. 

ATTACCANTI:

Simone Guerra (Feralpisalò): il re dei bomber del Girone B e dell'intera Lega Pro insieme al collega Vantaggiato del Livorno. Dando un'occhiata alle statistiche, inoltre, la duttile ala gardesana è stata la più decisiva in stagione, con il 40% delle reti dei lombardi segnate. L'unica pecca è l'esser arrivato a un passo dalla cifra tonda: 19 infatti i gol realizzati in regular season, con la ghiotta occasione di arrivare a quota 20 nei playoff. Una crescita continua quella di Guerra che, in questa stagione, è stata dimostrata dalla grande costanza nel trovare la via del gol: solamente Fermana, Bassano e Triestina, su 17 club, non hanno raccolto un pallone in fondo al sacco calciato dal gardesano. Senza dimenticare i sei assist: facendo il conto, insomma, tra reti segnate e propiziate parliamo di un giocatore che, in 25 occasioni, è stato decisivo.

Alessandro Capello (Padova): a soli 22 anni è il capocannoniere della capolista, il secondo bomber del Girone B dietro l'inarrivabile Guerra. Dotato di una grande duttilità, ha ricoperto praticamente tutti i ruoli lì davanti: prima punta ma anche trequartista, ala all'occorrenza e seconda punta se necessario. In attacco, insomma, dove lo metti sta. Dopo una partenza razzo, con 11 reti realizzate fino a febbraio, un periodo di stanca, coinciso con il piccolo calo patavino, prima della ripresa finale coincisa con la rete contro la Fermana che, 24 ore dopo, è valsa la promozione in Serie B. Niente male per un ragazzo che, da tre anni, è sempre ben presente nei tabellini di mezza Serie C: 11 gol col Prato, 8 con l'Olbia, 13 con i patavini. Chissà cosa deciderà di fare il Cagliari, proprietario del cartellino, nella prossima stagione.

Ettore Marchi (Gubbio): eterno, forse, è l'aggettivo giusto per definirlo. A 32 anni, dopo una deludente stagione alla Reggiana conclusa incredibilmente con zero gol, decide di tornare a casa, caricarsi la squadra sulle spalle e trascinarla alla salvezza. 13 reti in terza serie l'ultima volta li aveva segnati l'anno della promozione con la Pro Vercelli. Un numero, insomma, che gli porta bene e che gli permette di realizzare oltre un terzo delle marcature dei suoi: 13, appunto, su 34 totali. Comprese un paio di marcature bellissime, come la rete da cineteca da centrocampo sull'infuocato campo della Sambenedettese. Un giocatore che ha ritrovato se stesso e che, dopo anni e anni passati tra Serie B e alta Serie C, si è messo nuovamente a disposizione del suo popolo, quello eugubino, che l'aveva lanciato da giovanissimo.

ALLENATORE 

Paolo Zanetti (Sudtirol): il più giovane in Serie A, B e C. E anche il più sorprendente nel Girone B, con un secondo posto conquistato in rimonta e contro ogni pronostico. Quando l'ingresso nei playoff sembrava il massimo a cui aspirare, i biancorossi hanno messo il turbo, spinti da un mister pragmatico che ha indovinato praticamente tutte le scelte. E così, ai playoff, gli altoatesini si presentano alla pari di Siena e Catania, in una posizione che significa ritrovarsi con soli tre avversari dalla cadetteria. Un sogno a occhi aperti, insomma, per un mister che non ha avuto a disposizione nomi di grido ma tanti ragazzi normali che lo stanno seguendo come meglio non si potrebbe.

PANCHINA:

Thiam (Fano), Offredi (Sudtirol), Anghileri (Renate), Mondonico (Albinoleffe), Sgarbi (Sudtirol), Fabbri (Mestre), Bove (Sambenedettese), Burrai (Pordenone), Lazzari (Fano), Piccioni (Santarcangelo), Bacio Terracino (Teramo), De Sena (Ravenna).