Pres Rimini: "In C no diritti tv: perché continuare? Ostaggi del sistema"

26.05.2020 10:30 di Valeria Debbia Twitter:    vedi letture
Giorgio Grassi
TMW/TuttoC.com
Giorgio Grassi

Protagonista della rubrica 'le storie della Lega Pro' tenuta da Tuttosport ecco Giorgio Grassi, presidente del Rimini, che ha parlato del futuro del club biancorosso: "E' un immenso punto interrogativo anche per una questione etica ed economica. La mia azienda che produce palloncini e li distribuisce in tutto il mondo, la Grabo, non so se riuscirà a reinserire tutti i dipendenti che ho in cassa integrazione. I miei dipendenti sono in tutto circa 130 ma la crisi è davvero dura soprattutto in Italia. Il nostro primo mercato sono gli Stati Uniti che sono stati gli ultimi a chiudere e i primi a riaprire però le incertezze sono tante in molti Paesi. Per una azienda privata sottrarre risorse per i propri dipendenti per quello che di fatto è un hobby, ovvero la società di calcio, è eticamente non molto sostenibile. Bisogna poi vedere quali saranno i criteri di ingaggio.

Ci saranno le fideiussioni o no? Come verranno emessi i verdetti? Vediamo cosa decideranno. La vedo dura perché se fossimo costretti a stare fermi a giugno per poi forse riprendere a luglio e agosto senza introiti perché a porte chiuse, beh, è chiaro che non sarebbe possibile. Non ci sarebbero ricavi. Io ho pagato tutti col Rimini e voglio continuare così ma questo campionato non potrà restare regolare per imposizione, siamo ostaggi del sistema. Giusto che la A riprenda per i diritti Tv e quant'altro ma la Serie C non ha quelle voci. Per cui perché continuare?".