Renate, Diana: "Stiamo crescendo in mentalità"

16.02.2019 23:40 di  Francesco Moscatelli   vedi letture
Aimo Diana, Renate
TMW/TuttoC.com
Aimo Diana, Renate

La potenza di un punto. Quante cose può fare un punto? Tante: consiglia i dubbiosi, consola gli afflitti, fortifica certezze, fa allenare bene durante la settimana e smuove la classifica oltreché le coscienze.

A Meda però, di afflitti non se ne vedono. In passato, senz'altro. Non ora. Non adesso che la squadra nerazzurra compie un ulteriore passo verso la salvezza stoppando un Pordenone (1-1) che vuole solo iniziare il conto alla rovescia verso il traguardo più ambito. Ancora imbattuto nel girone di ritorno, nove punti nelle ultime cinque partite, il Renate firma un'altra prestazione sostanziosa, arrivando nel clou di stagione nel migliore dei modi. Con un entusiasmo dettato da buoni risultati, con alcune note liete che sono ormai certezze granitiche (il talento di Piscopo e la solidità di Saporetti, tanto per fare due nomi), con una buona varietà di soluzioni tattiche e con nuove pantere che giocano come se fossero in Brianza da sempre. Oggi il pubblico di casa, ad esempio, ha visto all'opera, per la prima volta da titolare, Alessandro Quaini, dal Genoa passando per le peripezie piacentine (sponda Pro): non solo minutaggio, che per squadre di questo tipo male non fa, ma anche tanta quantità a centrocampo.

Un'inversione di tendenza che ha più di un padre: il primo è però indubbiamente mister Aimo Diana. Efficace nell'approccio all'ambiente panterino (per certi versi tranquillo ma con filosofie ben cristallizzate), nel rapporto con i giocatori (alla fine quasi coetanei), nelle indicazioni preliminari sul mercato invernale (pochi movimenti, dove servono). 

Arriva in sala stampa, accomodandosi la chioma non appena prende posizione, come sempre. Visibilmente soddisfatto. E come può essere altrimenti? "Abbiamo recuperato lo svantaggio con le nostre qualità - esordisce l'ex-Sicula Leonzio e Melfi- perché non dimentichiamoci che il gol è nato da una bella palla giocata da Piscopo, non è una rete capitata in modo fortuito. Sono contento per il primo tempo della squadra, qualche cross non preciso ma l'idea era corretta: trovare gli spazi esterni per attaccare con continuità la porta. Nel secondo tempo il Pordenone ha fatto valere la propria forza e, sinceramente, l'aver giocato noi con un uomo in più, con questo tipo di campo, non ha mosso gli equilibri in modo clamoroso. Teniamo conto che, di fronte, avevamo una squadra con ventitre punti più di noi, e questo significa qualcosa: a livello di prestazioni, siamo stati in linea con le ultime, buone uscite. Abbiamo mosso ancora la classifica e ora, con un campo più bello del nostro (Trieste, ndr), riusciremo a giocare palla a terra, una strategia a noi più favorevole. Ora abbiamo sistemato la difesa pure accettando qualche rischio nell'uno-contro-uno per avere più uomini davanti: è una squadra che sta crescendo in mentalità, oltre in condizione atletica. De Sena? In tutti i gol che abbiamo fatto c'è sempre Carmine: sa attaccare la profondità, arriva da dietro aggredendo il difensore, è quel tipo di attaccante che a noi mancava. Si sta allenando bene, così come tutti gli altri. Ognuno avrà il suo momento, ora ho una buona varietà di ricambi che mi permette pure di cambiare modulo. E cambiare modulo mi evita di escludere qualcuno dalle scelte da attuare di partita in partita".