Il Murales in Curva, le partite in Eccellenza e Serie D, le trasferte e i Memorial. Una lunga storia d'amicizia fra me e Montevarchi. Finalmente tornato in Serie C

16.06.2021 00:35 di Tommaso Maschio   vedi letture
Il Murales in Curva, le partite in Eccellenza e Serie D, le trasferte e i Memorial. Una lunga storia d'amicizia fra me e Montevarchi. Finalmente tornato in Serie C
TMW/TuttoC.com

Come già anticipato al direttore e amico Ivan farò un uso privatistico di questo editoriale. Il motivo è molto semplice, domenica scorsa il Montevarchi vincendo in casa degli acerrimi rivali della Sangiovannese ha conquistato la promozione in Serie C concludendo una scalata iniziata nove anni fa quando dovette ripartire dalla Seconda Categoria a causa del fallimento dell’allora società. In nove anni questa squadra del Valdarno ha scalato le categorie fino a conquistare il ritorno fra i professionisti in uno degli anni più neri per il calcio toscano (L’Empoli è l’unica altra eccezione con l’Aglianese ancora in bilico) con club come Livorno, Arezzo, Lucchese e Pistoiese retrocesse nei dilettanti.

A Montevarchi e soprattutto ai montevarchini mi lega una bella amicizia iniziata quasi per caso oltre cinque anni fa. Era il 17 gennaio del 2016 quando per la prima volta mettevo piede nella cittadina toscana in occasione dell’inaugurazione di un murales di 15 metri dedicato allo storico presidente Vasco Farolfi a cui veniva intitolata, a vent’anni dalla scomparsa, la Curva Sud dello stadio Brilli Peri. Mi ritrovai lì un po' per caso, l’invito su Facebook di una collega, un po' per lavoro, visto che poi scrissi la cronaca di quella giornata per Sportpeople, e fu una folgorazione. Nonostante conoscessi una sola persona, neanche benissimo allora, e non fossi un gemellato degli ultras rossoblù, che avevo incrociato qualche volta anni prima ai Mondiali Antirazzisti, fui accolto con un calore inaspettato che mi fece scordare la giornata grigia e freddina a suon di vino, panini con la porchetta e chiacchiere sul mondo ultras così diverso e così uguale nonostante le distanze di categorie e numeri fra la mia realtà (il Bologna) e la loro (il Montevarchi).

La partita, valida per il campionato d’Eccellenza, finì con una sconfitta contro il San Donato, ma poco importa. Perché da lì è iniziata un’amicizia che mi ha portato più volte a seguire il Montevarchi. Dalla finale di Supercoppa d’Eccellenza Toscana vinta al Buozzi di Firenze, la trasferta di Figline Valdarno con ricco pre partita a base di frattaglie. E poi tante gare in Serie D vissute fin dalla mattina con il pre partita al Bar Giglio e poi i pranzi, ma anche le cene, da Luciano con le corse per prendere l’ultimo treno diretto a Firenze per rincasare. E poi le trasferte a San Giovanni in treno, come succedeva ai bei tempi anche nelle serie superiori, con tanto di corteo per la città, le coreografie (conservo ancora un paio di bandierine rossoblù) in casa e in trasferta e anche una trasferta in pullman a Ponsacco per i play off di Serie D nel 2019. E ovviamente i memorial per gli ultras che non ci sono più come Raffa, Pispolo e Paolo.

In questi cinque anni ho avuto modo di conoscere sempre meglio i ragazzi e le ragazze della Curva Sud, persone che hanno visto la Serie C (e anche la vittoria in casa della Fiorentina allora Florentia Viola) e che sono rimaste fedeli alla squadra della loro città nonostante le vicissitudini successive, che l’hanno vista sparire e rinascere dai bassifondi della Seconda Categoria senza mai abbandonarla. Anzi sostenendola sempre con numeri importanti rapportati alla grandezza della piazza. Giovani che hanno scelto di tifare la squadra della propria città, anche se militante nelle serie minori e che garantiscono e garantiranno la continuità nella curva Altri ancora arrivati nel mezzo fra le grandi imprese del passato e la caduta nel baratro. Tutte persone che ogni volta che ho messo piede a Montevarchi mi hanno accolto come uno di famiglia, facendomi sentire un po' montevarchino. “Casa nostra è casa tua” mi sono sentito dire anche pochi giorni fa dopo un messaggio in cui mi congratulavo per il loro ritorno in Serie C. Ed è davvero così che è stato in questi anni e che sarà ancora così quando tornerò a Montevarchi. Perché dopo averlo visto in Eccellenza e in Serie D, non posso mancare ad assistere a una gara ora che sono tornati fra i professionisti.

Questa promozione è il premio per l’impegno, la passione, l’amore per i colori rossoblù che la Curva Sud ha profuso in questi anni. Ed è davvero un peccato che sia arrivata in un anno che li ha visti costretti a restare a casa a seguire le sorti della squadra a causa della Pandemia. Un peccato perché questi ragazzi si sarebbero meritati di vivere da vicino i successi della squadra, accompagnarla con il loro calore e sostegno. Ma vorrà dire che il prossimo anno si riprenderanno tutto con gli interessi, cantando ancora più forte dopo un anno in cui sono stati costretti a tenere a riposo le corde vocali almeno fino alla scorsa domenica.