TRA COPPA E CAPPA PRENDE IL VIA LA STAGIONE 2018-2019. MA IL CALDO NON E' DATO SOLO DALLA TEMPERATURA: IL CALCIO ITALIANO E' IN SUBBUGLIO, GIORNI BOLLENTI QUANDO E' TUTTO DA RISCRIVERE

Nata nello stesso anno dei "Simpson", pensando che questo non sia un caso.
Collaboratrice di TuttoC.com e TuttoMercatoWeb.com, se capita anche in radio e tv. Appassionata di calcio, quello vero.
30.07.2018 00:00 di Claudia Marrone Twitter:    vedi letture
TRA COPPA E CAPPA PRENDE IL VIA LA STAGIONE 2018-2019. MA IL CALDO NON E' DATO SOLO DALLA TEMPERATURA: IL CALCIO ITALIANO E' IN SUBBUGLIO, GIORNI BOLLENTI QUANDO E' TUTTO DA RISCRIVERE

L'editoriale del lunedì. L'editoriale che apre la settimana del sito. L'editoriale del direttore.
Ecco, soprattutto questo, l'editoriale del direttore: che non sono io, che non faccio le sue veci, ma che mi trovo – per ferie altrui (e potremmo aprire il dibattito su quanto siano meritate le ferie del dott. Bargellini, ma non lo faremo, almeno non ora) – a dover dare il là a questa settimana.
Uno stile molto diverso quello che abbiamo io e il boss, e mi sono chiesta spesso come lui avrebbe affrontato questo lunedì, questo 30 luglio: probabilmente parlando di calcio giocato, non delle “scartoffie burocratiche” che ci accompagneranno per tutto il mese di agosto, e che per la verità ci stanno già facendo compagnia.



Calcio giocato...si, la Tim Cup, primo turno, con in campo svariati club di Serie C. Non che io voglia emulare il capo, rischierei di fare quello a cui sono più contraria (l'imitazione si, solo se ironica!), e lascio una più profonda analisi tecnica a Gianluca Savoldi, ma reputo comunque giusto dare un accenno a quello che ancora è definito “calcio di agosto”, ma che ha emesso i primi verdetti. Del resto, pur essendo presto per sparare sentenze e giudizi, si tratta della prima partita ufficiale della Serie C. Coppa aperta sabato sera dalla Casertana, che con la doppietta di Alfageme si è guadagnata il secondo turno, e chiusa ieri sera da Pisa-Triestina, che ai calci di rigore ha premiato la squadra toscana. 
Passano poi il turno Giana Erminio, Monza, Viterbese, Robur Siena, SudTirol, Pordenone, L.R. Vicenza Virtus, Sambenedettese, Ternana, Feralpisalò, Catania, Juve Stabia, Trapani, Monopoli, che domenica prossima si troveranno a fronteggiare anche formazioni di Serie B; niente da fare, invece, per Pontedera, Alessandria, Carrarese, Piacenza, Pistoiese, Renate, AlbinoLeffe, Rende, Virtus Francavilla, Sicula Leonzio (QUI il tabellone completo).

Però non resisto, mi è impossibile non guardarmi attorno. Perché saranno pure discorsi fatti e rifatti, ma è incredibile vedere come questo turno dell'importante competizione parallela al campionato, abbia preso il via quando il calcio è ancora scosso dalle recenti vicende che hanno portato a un terremoto totale del sistema pallonaro italiano: niente calcioscommesse o similari (per "similari" diamo ancora il beneficio del dubbio al Parma, il cui procedimento è solo al primo grado di giudizio), ma per una delle primissime volte della storia, non è stata solo la Serie C a patire della crisi di squadre non iscritte o fallite, stavolta anche la Serie B ha accusato il colpo, decurtata di ben tre formazioni. Il Cesena ha salutato il professionismo, Bari e Avellino stanno provando, alla meno peggio, a poter prendere parte al torneo cadetto, ma la situazione appare decisamente complessa, e sani club di terza serie – si, ci sono club più che sani anche nella bistrattata C! - hanno già inoltrato la richiesta di ripescaggio. Ma forse, ancora per la prima volta, non è importante capire quale sarà la composizione delle varie serie, bensì dare una nuova impronta al sistema. Con la FIGC commissariata non è semplice, ma questo appare ormai più che altro un alibi per l'immobilismo che si è creato da troppo tempo. Qualcosa si può fare, e la mia idea su come poter riformare i campionati la ho affinata, confrontandomi, come già detto in un precedente editoriale, con un addetto ai lavori: un preparatissimo allenatore al momento svincolato per svariate storture che anche il concetto di meritocrazia presenta, mi ha suggerito di come il calcio italiano potrebbe essere rifondato con una Serie A, una B, una C a due gironi e una D semiprofessionistica. Oggi, con il mio spirito rivoluzionario (che mia madre definirebbe “rompicoglioni”), mi piace pensare sempre a come potrebbe cambiare il calcio, magari partendo anche dalla Coppa Italia: perché non proporre una competizione "dura e pura" da subito come si usa, e esempio, in Inghilterra? Niente teste di serie, tutte in campo sin dal primo turno, indipendentemente dalla categoria: vi immaginate il nuovo appeal? Già, perché è pure opportuno ricordare che spesso le coppe nazionali sono snobbatissime dalle squadre, il concetto di un trofeo in bacheca è sempre più raro, vige più il pensiero “ma guardiamo al campionato”: provincialismo puro.
Ai modelli esteri ogni tanto si può guardare, anche centellinando al meglio le forze economiche, che probabilmente aumenterebbero se appunto si creasse più interesse attorno a certe situazioni: se si deve scimmiottare, almeno facciamolo bene!