Gravina: "La mia idea sui ripescaggi? Puntare sulla qualità"

27.04.2018 14:00 di  Luca Esposito  Twitter:    vedi letture
Gravina: "La mia idea sui ripescaggi? Puntare sulla qualità"
TMW/TuttoC.com
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport

Il presidente della Lega Pro Gabriele Gravina, intervenuto nel corso della trasmissione Focus Serie C, in onda ogni mercoledì alle ore 22 su OttoChannel 696 Tv, ha espresso la sua valutazione sul campionato, ma anche quelli che sono gli auspici per il futuro. Gravina ha precisato che spesso le decisioni sull'ammissione delle squadre alla categoria sono a monte, e non tutto dipende dalla Lega che egli rappresenta. Il numero uno della terza serie si augura che le regole possano essere in qualche modo riviste, per evitare che si possano ripetere casi di società costrette al ritiro in corso d'opera o ripetute penalizzazioni ai club. ”E’ un campionato straordinariamente bello, avvincente, al di là del risultato del Padova che è arrivato lunedì in maniera 'indiretta' in Serie B. Si tratta di un campionato che esprime ancora grandi incertezze. Mi aspettavo una stagione così viva, difficile, un torneo caratterizzato da grandi sacrifici. Non mi aspettavo però alcune contaminazioni negative derivanti da alcune sofferenze che alcune realtà hanno manifestato in questo campionato, e che purtroppo stanno creando qualche imbarazzo all’interno della Lega Pro, ma soprattutto una brutta immagine per il calcio italiano”.

Come si combatte la piaga dei problemi amministrativi ed economici?

”Bisogna dare maggiori informazioni, lavorare per far capire che il nostro mondo è legato al volontariato e che ha delle dimensioni straordinarie come l’aggregazione, ma è altrettanto vero che i club sono società di capitali che sono soggette a delle perturbazioni dell’ambiente esterno, e bisogna gestirle correttamente. La Lega si sta impegnando per fare sì che ci siano maggiori risorse per una migliore sostenibilità. Ci sono soggetti che fanno passi più lunghi delle proprie possibilità. Dobbiamo far sì che ci sia un maggiore rigore nell'applicazione di garanzie, all'inizio del campionato, ma che soprattutto ci sia, non dico un maggiore rispetto delle regole, perché le regole ci sono e vengono rispettate degli organi preposti, ma non funzionano, e bisogna cambiarle. Questo non dipende dalla Lega, ma la Lega è parte lesa. Dal 1° luglio, o interviene la Federazione con delle norme più stringenti e severe, oppure lo farà la Lega stessa nel suo codice di autoregolamentazione”.

Se la sente di promettere che nel futuro della Serie C non ci saranno penalizzazioni di nessun tipo?

”Non posso fare una promessa del genere, purtroppo. Posso solo desiderarlo, auspicarlo. Siamo nel mondo della gestione economica, non posso sapere se domani mattina la mia azienda può incorrere in qualche rischio. Non vorrei fallire, ma è evidente che questo succederebbe se avessi delle difficoltà oggettive, delle difficoltà di reperimento di risorse finanziarie per far fronte ai miei impegni, e allora dovrei stare attento. Ciò che posso garantire è il massimo impegno affinché ci sia all’inizio della stagione un miglior sistema di garanzia. Il sistema fideiussorio non può essere solo quello bancario, ma può essere assicurativo, e allora ci stiamo impegnando affinché questo sistema possa essere più credibile. Anche con una serie di scaglioni diversi, con delle ragioni anche collegate a migliore informazione verso le società, per far capire oggi che il costo del lavoro nel nostro mondo è arrivato al 95 per cento. Ci può essere al mondo un’azienda che può reggere una sostenibilità finanziaria di gestione della propria azienda dove il costo del lavoro è del 95 per cento? Non è possibile. Quindi, evidentemente, bisogna fare una riflessione sul proprio budget, e soprattutto (non voglio fare il sindacalista) pagare un po’ meno i calciatori”.

Sui ripescaggi che cosa ci può dire? La Serie C tornerà a 60 squadre oppure si scenderà di numero?

”A 60 squadre ci torneremo con promozioni e retrocessioni, è chiaro che se qualche club non venisse iscritto ci sarebbe un nuovo vuoto negli organici. Fino a questo momento, voi sapete, la politica dei ripescaggi non la stabilisce la Lega Pro ma la Federazione, e allo stato attuale la Federazione non ha un Consiglio Federale, ha un commissario che è il dottor Roberto Fabbricini, e con lui avrò un incontro il prossimo 2 maggio. Ci sarà anche il suo vice Alessandro Costacurta, e ci confronteremo. Se voi mi chiedete qual è la mia idea sui ripescaggi a livello personale, credo che adesso bisogna puntare su una migliore qualità. L’idea di questi vuoti negli organici non fa bene ogni anno, dobbiamo assestarci su un numero che sia credibile per la sostenibilità nella nostra Lega, non è la soluzione al problema, ma ce lo dobbiamo iniziare a porre. Se lo chiedete al presidente della Lega devo rispondere, come uomo di sport, che ci sono delle regole. Se non si modificano i famosi articoli 49 e 50, dove è disciplinato il format dei campionati, è evidente che la Federazione, se non vuole incorrere in qualche ulteriore vertenza con le società, credo che sarà tenuta a fare ancora una volta dei ripescaggi”.

Un commento su questo cammino che il Benevento ha fatto negli anni. La società era arrivata prima in Serie C1, poi in B e in Serie A, anche se ormai retrocessa. Ci vorrebbero favole come questa…

”E’ uno spot straordinario. Il Benevento ha vissuto una preparazione a quell’evento e la famiglia Vigorito in tanti anni ha investito risorse, ha fatto sacrifici personali, fisici, finanziari, umani, ha ingoiato rospi, e i beneventani hanno vissuto quelle stagioni da protagonisti. Una ricerca costante durata per anni. La promozione in A è arrivata forse inaspettatamente, è stata una stagione molto complessa, e quando si fanno tanti sacrifici il premio più bello arriva. Quella promozione è forse uno spot bellissimo per la speranza di chi ama il calcio italiano. Ci può stare anche una retrocessione di questo tipo, ma abbiamo visto come la tenacia degli uomini di quella società, e la loro capacità di manifestare coerenza come nella vittoria di domenica scorsa sul Milan, ha dimostrato che i dirigenti del Benevento sono persone con la schiena dritta e che vanno avanti alimentandosi con l’orgoglio dei tifosi della propria terra. Da parte mia massimo rispetto e soprattutto ammirazione per risultati di questo tipo, ma anche per le capacità professionali e sportive di questa gente”.