Top & Flop di Piacenza-Pro Piacenza

21.04.2018 22:40 di  Marco Ferri   vedi letture
Stefano Gori, TOP Pro Piacenza
TMW/TuttoC.com
Stefano Gori, TOP Pro Piacenza
© foto di Federico De Luca

Il settimo derby della storia tra Piacenza e Pro Piacenza sorride ai biancorossi, che se lo aggiudicano per la terza volta e consolidano il proprio piazzamento in zona playoff salendo a quota 48 punti. A stendere i cugini sono state le reti realizzate da Corazza e Segre nella ripresa. Per i rossoneri, che in settimana hanno cambiato guida tecnica affidando a Maccoppi il proposito di evitare il terzo playout in quattro anni tra i professionisti, matura la quinta sconfitta consecutiva che li lascia inchiodati a 35 punti a due giornate dall'epilogo del girone A.
La prima frazione è pressoché vuota di contenuti tecnici e agonistici. La paura di prestare il fianco all'avversario sopisce le velleità delle due cugine, che passano il tempo ad annullarsi anziché darsi battaglia. L'unico sussulto arriva a cavallo della mezzora, quando Corradi si vede annullare un tap-in vincente per la segnalazione di fuorigioco (giunta con diversi secondi d'anticipo rispetto alla realizzazione del centrocampista) di Segre sugli sviluppi di un colpo di testa di Pesenti respinto da Gori. A una manciata di secondi dall'intervallo è lo stesso centrocampista a provarci dalla distanza, con un sinistro che risulta essere facile preda dell'estremo difensore ospite.
La ripresa straccia il canovaccio della prima frazione. Il primo quarto d'ora è un susseguirsi di occasioni da una parte e dell'altra. Al 4' Corazza corregge in scivolata un traversone di Pesenti chiamando Gori a un riflesso sensazionale. Tre minuti più tardi è Segre a testarli nuovamente, col portiere ospite che risponde presente alla staffilata dai 25 metri. Non appena mette la testa fuori dal guscio, anche il Pro Piacenza diventa pericolosissimo, con Fumagalli che prima si oppone coi piedi al rasoterra ravvicinato di Alessandro e poi alza in corner la "trivela" di Calandra. Al terzo affondo, però, i padroni di casa passano all'incasso: allo scoccare dell'ora di gioco Della Latta raccoglie un pallone vagante sugli sviluppi di un corner e, dal settore sinistro, lo recapita rasoterra all'altezza del secondo palo, dove per Corazza è un gioco da ragazzi trovare la correzione vincente che vale vantaggio e ottava gioia stagionale. La reazione della banda Maccoppi è sterile e prima dello scadere arriva, in contropiede, il raddoppio dei locali. Lo realizza Segre, bravo a farsi trovare pronto sulla respinta di Gori conseguente al forte diagonale destro del neo-entrato Mora. La sua conclusione di contro balzo si insacca lentamente nell'angolo alla destra del portiere bresciano, che protesta per la presenza di Corazza nei suoi pressi: il numero 11 sembra essere effettivamente in posizione irregolare ma non corregge la traiettoria della conclusione scagliata dal compagno. È l'episodio che sigilla una stracittadina che nei minuti restanti non avrà più nulla da raccontare.
Nel prossimo turno il Piacenza inizierà la sua opera da "arbitro" della promozione facendo visita al Siena, mentre il Pro esaurirà (playout permettendo) il suo percorso casalingo ospitando l'Arzachena al Garilli. 

Di seguito i Top&Flop del match secondo TuttoC.com

TOP

Segre (Piacenza): dopo una prima frazione vissuta in trincea, inizia a sganciare bombe intelligenti per svegliare un derby dominato dalle rispettive Maginot. Nel finale trova anche quella giusta, che ne premia una prestazione sopra le righe fatta di dinamismo, geometrie e carisma. GUERRAFONDAIO

Calandra e Gori (Pro Piacenza): il primo inizia con qualche affanno di troppo, cresce a dismisura col passare dei minuti. Nella seconda frazione ara il binario di sua competenza, arrivando con pericolosità al tiro e al cross. L'unico neo è la diagonale tardiva in occasione del vantaggio avversario. Condivide la palma di migliore col portiere, che tiene a galla la barca finché può con una serie di interventi importanti. RESILIENTI

FLOP

Di Molfetta (Piacenza): più fumo che arrosto. Passa la sfida a battibeccare con qualunque avversario graviti alle sue latitudini, ma di concreto fa davvero poco. Per l'ennesima volta le qualità che gli vengono riconosciute faticano ad emergere, fotografando una carriera sbocciata tra più scuri che chiari. A.A.A. TALENTO CERCASI

Il momento del Pro Piacenza: avvicendamento tecnico e derby: quale migliore occasione per dare, almeno sul piano nervoso, una scossa? I rossoneri si svuotano invece alla prima difficoltà, dopo aver tenuto con ordine il campo. Il quinto ko è la summa degli errori dei reparti (dal computo si salva il solo Gori) e della fragilità di una squadra che si sta condannando allo sprofondo. A Maccoppi il compito di apportare i giusti correttivi in un lasso di tempo ristrettissimo. FRAGILI