INTERVISTA TC Ghirelli: "Sciopero Arezzo un suicidio"

22.02.2018 14:20 di Sebastian Donzella Twitter:    vedi letture
Francesco Ghirelli
Francesco Ghirelli
© foto di Francesco Scopece/TuttoLegaPro.com

In queste ore si sta decidendo il destino dell'Arezzo. Da un lato lo sciopero dei calciatori, dall'altro la corsa contro il tempo per trovare nuove risorse ed evitare la sparizione del club amaranto. TuttoC.com ha intervistato in esclusiva il segretario generale della Lega Pro, Francesco Ghirelli, ieri in visita alla città toscana, per capirne di più sull'immediato futuro.

Quali sono le ultime novità da Arezzo?
"Insieme al Comune abbiamo delineato un percorso che preveda anche l'interessamento, che pare già esistente, di alcuni imprenditori locali. Il sindaco Ghinelli ha preso contatto con il presidente del Tribunale nel caso venga avviato l'esercizio provvisorio, forse la strada più semplice al momento. Logicamente tutto questo ha un perno: la continuità sportiva, cioè il segnale che manca in questo momento. L'importante è che domenica si giochi. Domani mattina vi sarà una riunione col Prefetto alle ore 11, entro quell'ora i calciatori dovranno decidere cosa fare"..

Attualmente è indetto lo sciopero.
"I giocatori e l'AIC sono liberi di decidere ma devono sapere che la loro scelta porterà a determinate conseguenze. Lo dico senza mezzi termini: una posizione di quel genere è un suicidio. Per risolvere i problemi dei calciatori, visto e considerato che la proprietà non assicura risorse, una delle strade certe è l'escussione della fidejussione, con la messa in moto di fattori positivi per l'ingresso di nuovi imprenditori. Ma se loro non giocano tutto ciò non sarà possibile e salterà il giocattolo".

Il numero uno dell'AIC, Tommasi, ha assicurato che entro domani verrà presa una decisione.
"Non stiamo facendo politica come per le elezioni di gennaio. Qua parliamo di interessi concreti di un club, di una città e dei calciatori. Il rinvio alle assemblee e al giorno dopo è politica, una cosa già vissuta nelle ultime settimane. Questa strada in Federazione ha portato al commissariamento mentre ad Arezzo porterà al suicidio. Non ripetiamo le sceneggiate del 28 gennaio".

Cosa pensa della nuova proprietà aretina?
"In tutta questa storia non abbiamo mai dato fiducia a certi soggetti, a differenza di qualcuno. L'unica autorità con cui ci confrontiamo è quella del Sindaco".

Intanto, anche quest'anno, ci ritroviamo con società fallite, in difficoltà e, visto Modena, anche escluse.
"Tutto parte dal problema economico del Paese: tante aziende sono in difficoltà e, purtroppo, i primi tagli spesso sono nel settore sportivo. Andando più nel dettaglio, è indubbio che bisogna accentuare i controlli a monte e non a valle, anche se c'è la difficoltà della normativa del libero mercato. Il presidente Gravina, comunque, propose in consiglio federale di controllare le situazioni di onorabilità e antimafia di chi entra nel calcio anche sotto il 10%, portando questo limite all'1%. In quella situazione ricordo che Tommasi si oppose".