Arezzo, il rischio effetto domino da una rescissione

17.01.2018 06:00 di  Claudia Marrone  Twitter:    vedi letture
Arezzo, il rischio effetto domino da una rescissione
TMW/TuttoC.com
© foto di Jacopo Duranti/TuttoLegaPro.com

Un Arezzo in fase di evoluzione è quello che si sta vedendo in quest'ultimo periodo, da quando è subentrata la nuova proprietà con una ben chiara idea, quella di ringiovanire la rosa e iniziare a puntare molto anche sugli elementi del vivaio, affinchè si possa poi valorizzare - partendo da quello e con anche altre iniziative - il brand Arezzo.



Ma il rischio di smantellare, senza ricavo, la rosa potrebbe essere concreto: l'addio, con la formula della rescissione espressamente richiesta, di Michele Rinaldi, per altro punto fermo e importante della retroguardia toscana, rischia di creare un precedente che sarebbe invece meglio evitare. Può andar bene, se si vuole iniziare un nuovo percorso quasi da zero, il voler sfoltire il gruppo e abbassare la sua età media, ma il perdere degli elementi che avrebbe potuto fare il bene delle casse societarie è un aspetto sul quale soffermarsi a riflettere. 
E di calciatori che fanno gola ad altri club, l'Arezzo è pieno. Escluso Moscardelli, sul quale il capitolo è diverso avendo l'attaccante un'età adulta e un blasone mediatico e di sponsorizzazione diverso dai compagni, sul mercato fioccano richieste per i vari Giacomo Cenetti, Mattia Corradi, Fabio Foglia, Sergio Sabatino, Zach Muscat e Stefano Ferrario, che potrebbero anche decidere di seguire l'esempio del compagno; su Corradi, per fare un nome specifico, già circolano delle voci, secondo amarantomagazine.it, il centrocampista potrebbe percorrere la stessa strada della rescissione.

Nessuno vuole insegnare a Zavaglia a fare il proprio lavoro di direttore generale, e neppure al DS Di Iorio si vuole impartire lezioni, per altro su argomenti nei quali i due sono ferrati, ma l'effetto domino è adesso concreto, e in quel caso ci sarà sostanzialmente da ripartire da principio, con una squadra nuova che mister Pavanel si troverà a dover nuovamente plasmare. Con la differenza che adesso non c'è il tempo di un ritiro estivo, ma un campionato che incombe, e delle penalizzazioni cui far fronte: la classifica non può e non deve essere peggiorata.