Santarcangelo, Cavasin: "Capuano? Non mi pento del mio gesto"

24.02.2018 22:20 di  Marco Ferri   vedi letture
Santarcangelo, Cavasin: "Capuano? Non mi pento del mio gesto"
TMW/TuttoC.com
© foto di Federico De Luca

Nuova coda avvelenata per il Santarcangelo. A sette giorni di distanza dal derby con la Reggiana, i Clementini hanno contestato anche l'operato arbitrale di Ayroldi di Molfetta reo, a loro avviso, di aver agevolato l'aggressività della Sambenedettese evitando di sanzionare gli interventi dei calciatori ospiti. Questa la disamina nel dopogara del tecnico Alberto Cavasin, autore di uno screzio col collega Capuano dal quale ha preso le mosse anche l'intervento in sala stampa: "C'erano tante situazioni nelle quali chi dirige una squadra può metterci una pezza. Non mi dispiace di averlo fatto (l'allenatore del Santarcangelo ha consegnato polemicamente il pallone nelle mani del collega a fine gara, ndr), ci sono stati tanti episodi. Ci si può confrontare anche nella disperazione, se lo sono loro che stanno vincendo il campionato, noi che avremmo dovuto fare? Avremmo dovuto tirare fuori il bazooka? Ho visto componenti della loro panchina che entravano in campo per aggredire i nostri, ma che roba è? C'è stata troppa esasperazione tra gambe tese, arbitro che non ha mai fatto giocare. Ma non ci lamentiamo, ho solo chiesto di giocare un po' di più e che si giocasse a pallone. Loro hanno dimostrato di essere più forti di noi, però avrei voluto giocarla diversamente". La direzione di Ayroldi ha rappresentato il centro di gravità della conferenza: "È stata una partita nella quale l'agonismo ha prevalso sulla tecnica. C'è stato un arbitraggio che ha permesso cose troppo oltre il regolamento e questo non va bene, perché ci si poteva far male. Faccio i complimenti agli avversari, perché si sono dannati l'anima e hanno fatto del loro meglio, però la permissività oltre il regolamento non va bene. Ho visto cose che non ricordo neanche quando giocavo io.

Abbiamo rischiato di farci male, è roba da Medioevo. Abbiamo avuto le nostre opportunità e non le abbiamo concretizzate, a differenza della Sambenedettese. Pensiamo ai fatti nostri, faccio i complimenti alla mia squadra che è rimasta in partita esprimendo al top quello che sappiamo fare. Volevamo metterla sul piano del gioco e non sulla fisicità, perché non fa parte di ciò che ci prepariamo a fare. Quella della Sambenedettese è superiore alla nostra, per questo preferivamo giocare diversamente. Abbiamo creato occasioni pari o superiori rispetto a quelle dei nostri avversari, ma conta chi fa gol perché non si vince ai punti. Ci portiamo a casa la prestazione e siamo soddisfatti".
Il terzo ko consecutivo ha impedito ai romagnoli di abbandonare la penultima piazza: "La classifica non è una preoccupazione - conclude Cavasin - viviamo in questo stato di precarietà di classifica da sempre perché siamo partiti ultimi e siamo ancora lì. Vivremo questi prossimi tre mesi così, abbiamo una proprietà che non va in escandescenza e non ci crea ulteriori difficoltà. Di certo non andremo a festeggiare stasera, tireremo fuori il meglio perché c'è un ambiente favorevole".